Lo so, può sembrare strano e quasi paradossale, ma pur avendo un armadio e un comò pieno di vestiti, a volte la mattina non so cosa mettermi. So per certo di non essere l’unica: il mio è un problema comune, dovuto non tanto a mancanza di fantasia o incapacità di decidersi nel combinare insieme giacche e pantaloni, quanto a un difficile rapporto con i capi di abbigliamento. Perché loro ci parlano, ma noi spesso non sappiamo ascoltarli.
Per fortuna vengono in nostro soccorso Ella Berthoud e Susan Elderkin, le due biblioterapeute che ogni settimana ci insegnano a curare ogni malattia o disagio con i libri.
Se vi è capitato almeno una volta nella vita, o peggio se vi capita tutte le mattine, di trovarvi davanti all’armadio pieno di vestiti e di non sapere proprio cosa mettervi… beh, c’è una soluzione letteraria anche per questo disturbo. È il libro Favolose nullità di Lee Tulloch.
La protagonista, Reality Nirvana Tuttle, deve selezionare chi far entrare e chi tener fuori dall’esclusivo locale Less is More Club di Manhattan, e ovviamente lo fa in base al tipo di abbigliamento che indossano gli ospiti: fuori i “barboni” e le nullità, dentro chi è alla moda e di classe. Ma non si tratta di un’altezzosa fashion victim, il suo amore per i vestiti è sincero, addirittura ha dato un nome ai suoi capi, interpretando le loro diverse personalità.
Per andare d’accordo con camicie di seta, gonne a palloncino e pantaloni a vita bassa – oltre ad avere un minimo di gusto nel vestire – dovete farveli amici. Sceglierli bene, prendersi cura di loro e incoraggiarli.
«Il romanzo ammette la follia e l’assurdità della moda, ma i vestiti restano parte integrante della vita». Se c’è qualcosa che non vi piace più o che non vi sta più bene, datelo in beneficenza: qualcun altro saprà apprezzare. Per il resto, ci sono i consigli di Reality.