
Licantropi e teenager. Accoppiata che ha prodotto frutti gustosi, come Voglia di vincere, leggendaria pellicola anni ‘80 con Michael J. Fox, e poi? E poi basta. Ah, no. C’è stato anche il mitico Oz (Seth Green) di Buffy. E poi ancora? Un lupo mannaro americano a Londra, ma a dirla tutta non è che mi abbia entusiasmato più di tanto. Le ultime produzioni hanno invece visto i lupetti mannari partecipare più che altro come comparse di minor rilevanza al fianco dei più fichi vampiri.
"Posso aiutarvi con qualche spicciolo, ragazze?"
"Ma noi siamo licantrope, mica barbone."
Per i patiti di licantropi, se ce ne sono ma ne dubito, c’è comunque anche questo film canado-statunitense, Licantropia Evolution, una piccola produzione che è riuscita a guadagnarsi lo status di pseudo cult, in grado di generare un sequel (Licantropia Apocalypse) e un prequel (Licantropia), entrambi del 2004. È un oggetto particolare, Lincantropia Evolution. Non mi sento di promuoverlo, ma nemmeno bocciarlo del tutto. Diciamo che è promosso con il debito formativo. Il budget basso, probabilmente bassissimo, non ha aiutato: il cast è di livello medio-basso, si segnala giusto Katharine Isabelle poi rivista nell’altrettanto poco riuscito American Mary, la fotografia è meno curata di una produzione televisiva Rai e in generale si nota la pochezza di mezzi, per non parlare di trucchi ed effettoni molto splatter e poco speciali.

"Chiudi il portatile. Tanto quel Cannibal non capisce niente..."
Dal canto suo, Licantropia Evolution vanta se non altro una sceneggiatura meno idiota rispetto ad altri horror-fantasy-teen recenti e vanta pure qualche spunto degno di nota. Soprattutto, è interessante il parallelo tra mestruazioni e licantropia. Ebbene sì. Una delle due sorelle protagoniste ha il primo ciclo in contemporanea con la trasformazione in lupetta mannara, fatto che provoca un doppio sconvolgimento nella sua personalità. Un parallelo tra sessualità e fantasy che mi ha ricordato lo stranissimo Denti – Teeth, altro oggetto piuttosto indefinibile, ibrido estraneo alle solite pellicole del genere eppure non pienamente compiuto. Proprio come Licantropia Evolution, che parte bene e poi si perde per strada. La vicenda delle due vergini suicide, le due sorelle protagoniste, cattura all’inizio ma annoia nella lunga, estenuante, eccessivamente prolungata parte finale. Il risultato è allora così così. Se volete vedere un film sulla licantropia che evita qualche stereotipo di troppo e si concentra più che altro sui cambiamenti che avvengono nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza, guardandolo potreste perfino farvi una bella ululata alla luna. Oops, sono caduto nello stereotipo proprio alla fine… Auuuuuuuuuuuuuuuuuuuu! (voto 5,5/10)