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Licenziamenti (facili) anche per gli Statali: è giusto?

Creato il 26 marzo 2012 da Ilrattodellospazio
Solite polemiche, in questi giorni, circa l'estendibilità al pubblico impiego della modifica all'art.18 dello Statuto dei lavoratori per quanto riguarda i c.d. "licenziamenti economici".La riforma Fornero prevede che quando il giudice accerti la mancanza di un giustificato motivo (crisi aziendale, soppressione del posto di lavoro, riorganizzazione) per il licenziamento del lavoratore, questi deve essere "indennizzato" con il pagamento di un'indennità risarcitoria omnicomprensiva che può essere modulata tra 15 e 27 mensilità, invece del sistema attuale che prevede la riassunzione.Da un punto di vista di "giustizia" sociale indubbiamente tale "istituto" deve essere esteso anche al pubblico impiego. Perchè mai i dipendenti pubblici dovrebberoessere più tutelati degli altri?Non si può non essere d'accordo.Salvo considerare un paio di fattori.Già oggi, ai sensi dell'art. 33 del d.lgs. 165/2001, i dipendenti pubblici in esubero possono essere licenziati (nel caso l'esubero riguadi almeno 10 unità) dopo un tentativo di riallocazione altrove (e più precisamente sono messi in disponibilità per 24 mesi). Quello che manca è il licenziamento individuale. Per motivi economici.Che per il più grande datore di lavoro della nazione (3.300.000 dipendenti, con centinaia di pensionamenti ecc. ogni settimana) è un vero e proprio assurdo, perchè l'esubero "individuale" su questi presupposti è materialmente impossibile.Perchè mai, allora, discutere di licenziamenti economici individuali?A meno che non si voglia introdurre nello Stato la possibilità di licenziamenti facili, "immotivati", ovvero dare la facoltà di licenziare ingiustificatamente il personale. Di fatto ammettere che lo Stato, il soggetto che detta le norme e le fa rispettare, possa licenzare illegittimamente e farla franca.Ed allora si torna al punto di partenza: da un punto di vista sociale è giusto che dipendenti pubblici e privati siano equiparati, ma concretamente è come ammettere che Dio fa peccato, o che l'arbitro può taroccare il risultato.Ma sovviene anche un'altra domanda: se non è giusto che l'arbitro trucchi la partita, il fatto che l'imprenditore non indossa la giacchetta nera basta a rendere il licenziamento ingiustificato accettabile?

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