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Licenziamoli

Creato il 28 giugno 2012 da Tabulerase

LicenziamoliC’è una vecchia storia che resta sempre attuale ma, non è una favola. E’ una storia poco piacevole, insulsa e semplicemente intollerabile. E’ una storia che conosciamo tutti ma che viene raccontata con maggiore sincerità  solo da poche settimane. E’ una storia che mi crea disagio e malessere psico-fisico proprio ora che scrivo. E’ una storia che è sempre stata riferita male da tutti perché è una brutta storia e spesso non si sa da dove cominciare. E’ una storia che qualche decennio fa entrava nei tribunali con Pubblici Ministeri che, con un colpo di scena, hanno poi deciso di togliersi la toga e entrare in politica per creare una seconda Repubblica, fino all’altro ieri legata al cordone ombelicale della prima.

E’ una storia di ladri, di furti vergognosi e di sconvolgente miseria umana, grettezza, degenerazione e squallida rappresentazione dell’ingordigia, incompetenza, amoralità. E’ la storia di tutti quei dirigenti, tesorieri, deputati, assessori, governatori, senatori che incaricati dai cittadini, hanno scelto coscienziosamente di sottrarre vilmente agli stessi cittadini del denaro. E’ la storia di tutti quei piccoli e grandi imprenditori, faccendieri, uomini d’affari, professionisti, impiegati pubblici che, pur sapendo di commettere un reato, hanno continuato a perpetuare il reato per anni, protetti da un sistema di tutele sul quale bisognerebbe indagare con serietà e fermezza. E’ la storia di evasioni, imbrogli al fisco, intestazioni di denaro pubblico attraverso escamotage a volte geniali a volte ridicoli. E’ la storia dell’inciviltà e dell’arretratezza culturale e sociale del nostro paese, della nostra inadeguatezza rispetto ai principi di dignità e rispetto di una repubblica democratica. E’ la storia di giovani generazioni a cui hanno rubato il futuro, il tempo, dunque il peggior furto che si possa compiere perché corrisponde ad una condanna all’ergastolo senza aver avuto l’intenzione di commettere un reato.

Io vorrei incontrare uno ad uno questi signori e essere rimborsata di tutto il denaro che hanno maldestramente sottratto a tutti senza provare per un solo attimo vergogna. Si, credo che abbiamo diritto ad un rimborso, così come accade in una qualunque causa di furto. Il maltolto va restituito e se per ora, possono dire che i nostri soldi non ci sono più, vorrei avere come cittadino lo stesso diritto che hanno le banche di ipotecare beni per poter tornare dell’ammanco.

Mi chiedo perché solo oggi i finanziari si asserragliano in anonimato e sanno benissimo dove andare, mentre per anni se desideravi parlare con qualcuno di loro era difficile ottenerne la disponibilità. Perché li hanno tenuti in caserma per anni occupandoli con scartoffie impolverate dall’indifferenza e da una negligenza richiesta da un tacito protocollo di procedura?

I nomi dei responsabili sono noti e rintracciabili, ma nessuno chiede conto del loro mancato lavoro e del loro uso improprio con il denaro pubblico. Io nella mia azienda devo rendere conto del lavoro che produco e sono consapevole di non essere retribuita in modo adeguato rispetto alle mie competenze e capacità, ma devo render conto di ogni singolo errore commesso e anche del lavoro perfettamente svolto. I ladri del nostro denaro sono legittimati dalla connivenza e dal malcostume a non devono rendere conto, ne rimborsarci!

Loro devono restituirci: denaro, opportunità sottratte, valori politici incarnati nei sacrifici di combattenti, il riconoscimento all’estero di affidabilità, professionalità e competenza necessario in una società globalizzata,  e altro ancora. Credo che se non possono restituirci denaro, dovrebbero obbligarli a restituirci il paese, e ad andare tutti a casa perché ci sono tutte le motivazioni per risolvere questo contratto tra noi e loro non per giusta causa, ma per “giustissima causa”.

Tutti a casa in un’unica soluzione: licenziamento in tronco.


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