I licheni sono degli ottimi bioindicatori in quanto in presenza di cambiamenti ambientali il loro ciclo vitale subisce variazioni.
Sono anche bioaccumulatori di diverse sostanze inquinanti in quanto non subiscono danni per periodi di tempo più o meno lunghi, conservando anche nelle parti morte, la memoria storica degli agenti inquinanti.
Grazie ai licheni è possibile individuare la presenza di sostanze nocive nell’aria come: radionuclidi, zolfo, fluoro, idrocarburi clorurati, metalli, polveri sottili e fumi, la cui presenza è dovuta principalmente alla combustione di fonti fossili, all’attività degli inceneritori e delle centrali termoelettriche.
La metodica consiste nell’analizzare in laboratorio i talli lichenici mediante spettrofotometri, stimare i livelli medi di deposizione di inquinanti emessi da particolari sorgenti puntiformi e rilevare la presenza di sostanze cancerogene o comunque nocive.
Le sostanze che possono essere rilevate dai licheni sono:
- cadmio
- cromo
- nichel
- manganese
- piombo
- vanadio
- zinco
- elementi radioattivi (cesio 137)