Ho scoperto che esiste un premio virtuale e virale sui blog preferiti e nella classifica dei top 10 ci sono finita anch’io. Ringrazio Marco Stizioli per avermi selezionata e anche per le belle parole che ha usato. Ma soprattutto lo ringrazio perché, affinché la ruota non si fermi, sono chiamata anch’io a suggerire la mia classifica.
Il Liebster Award (mi scrive Marco) funziona così:
- Ringraziare il blog che ti ha nominato
- Rispondere alle 10 domande.
- Nominare altri 10 blog con meno di 200 follower.
- Comunicare la nomina ai 10 blog scelti.
Veniamo allora alle 10 domande
Perché hai aperto un blog?
Questo blog in realtà è il terzo di una serie. I primi due erano nati come spazi privati. Uno raccoglieva (e raccoglie tutt’ora) frammenti sparsi che pescavo dal mio osservare – vorrei dire il mondo, ma mi pare un po’ altisonante – e allora dico: le cose. L’altro è il mio diario di viaggio, inaugurato nel 2010 per un tour australiano. Questo blog invece è nato come esigenza di fare ordine nelle mie ricerche e di legare gli studi alla mia esperienza sul campo.
Ci parli un po’ delle tue passioni?
Amo leggere e studiare. Amo osservare le cose belle, un paesaggio, una fotografia, uno spettacolo. Amo curiosare, esplorare, scoprire paesaggi inediti. E poi, ovviamente, amo scrivere. E amo cucinare. E curare i fiori. E andare al mercato. E mille altre cose che ci vorrebbe un blog intero per raccontarle.
Quanto pensi che i commenti e le interazioni siano utili per un blogger e in che modo?
Sono utili perché ti fanno uscire dal tuo studiolo. A volte un commento inaspettato ti costringe a osservare le cose da un punto di vista diverso dal tuo. E questo lo trovo intrigante. Aiuta a crescere …
Di cosa parli nel blog?
Management e eventi. E di cose “sensible”, che vuol dire: attenzione a non cadere nelle patacche di un linguaggio (e dunque di azioni) vuote.
Hai creato un rapporto di amicizia con altri blogger? Vi siete mai conosciuti personalmente?
No, eppure la rete mi ha fatto conoscere molte persone che altrimenti non avrei mai incrociato.
Come immagini il tuo blog tra due anni? Vorresti vederlo crescere/cambiare e in che modo?
Forse mi piacerebbe una buona volta studiare una corporate image più solida. Io vado avanti sperimentando ed essendo in continua evoluzione, continuo a cambiare …
La cosa che sai fare meglio?
Organizzare eventi? Scrivere un blog? Fare la torta di mele?
Quanto tempo dedichi al tuo blog?
Fisicamente mezza giornata alla settimana. Ma poi ci sono i pensieri che frullano e si pigliano altro tempo, quello che serve loro per darsi una forma.
Come nascono i tuoi post?
Da ciò che leggo, che vedo, dalle mie esperienze. A volte incroci un’immagine e ti viene in mente una cosa letta magari tanto tempo prima e come per magia le metti insieme. Ecco, potrei dire che la serendipity gioca un bel ruolo nella nascita dei miei post.
I dieci blog nominati per il Liebster Award
E ora veniamo a voi!
Noterete una cosa nella lista: ci sono amici (e un cugino), ma questo non è spicciolo familismo o nepotismo…. Colgo semplicemente l’occasione di questo premio per prendermi una pausa e premiare i blog che a me piacciono, che sono fatti da persone a me care o che stimo. Non ho guardato quanti followers hanno, ma spero non importi. È il loro come che mi piace raccontare.
Nella mia top ten ci sono:
The wedding enterprise: un blog che libera il matrimonio dalla dimensione bomboniera e lo trasforma in un’esperienza cucita sulla persona, dove arte, cultura e design la fanno da padroni. Della serie: diamo una chance all’evento matrimonio affinché sia vero… (Anna Quinz la conosco perché un giorno mi ha intervistata e presto penso lo farò io con lei, che questa cosa di un matrimonio – potrei dire – “sensible” mi piace molto)
Sorelle Passera: perché nel marasma dei tanti blog di cucina, questo è un tripudio di colori, gioia, creatività e joie de vivre, di ironia e golosità. Ma non è solo cucina: è grafica, immagine, fotografia … (La Gigi e Marisa le conosco dai tempi dell’università, e per fortuna le ho ritrovate, ora, in questo blog)
Come and Cook with us: altro blog di cucina, scritto da un’italiana che vive a san Francisco, ex donna della finanza ora donna alla ricerca di meravigliose contaminazioni secondo il motto #realfood. (Siamo cresciute nella stessa valle, abbiamo fatto qualche vacanza insieme da piccine; talvolta lei torna in Alto Adige e traduce in inglese per noi)
Christian Denicolò: lo ammetto, qui gioco in casa. Questo è mio cugino, che se ne va in giro per il mondo a scalare montagne altissime. Ma è un blog che racconta anche altro: il senso della condivisone, la valutazione del rischio, la tenacia verso una meta.
Max Vergani, un uomo in blog: l’autore è un giornalista sportivo che un po’ come faceva Italo Svevo, di giorno fa un mestiere e di sera un altro e il suo altro lo racconta in questo blog (lo concosco perché per lavoro – quello diurno – ci incrociamo spesso)
Pamarasca: Paolo Marasca non scrive spesso, ma quando scrive le sue riflessioni vanno dentro la materia. È pure autore di un libro ed è assessore alla cultura di Ancona (ah, dimenticavo: eravamo compagni, amici a Milano, all’università)
Leggo ergo sum: ogni volta che ho un dubbio sulla lingua italiana gli scrivo. Marco Dominici si occupa di scrittura, editoria, insegnamento e anche lui era un compagno e amico di università e anche lui, partito per il mondo e poi tornato, l’ho ritrovato grazie al web.
Expo fa Gola è un blog tedesco, scritto da una tedesca che vive a Milano. Pensato per i turisti tedeschi che visiteranno la città per Expo2015. Esiste anche una versione italiana, expofeed, in cui si offre invece una lettura per gli italiani da un punto di vista tedesco. (Con Susanne Gawlyta ho condiviso molti eventi e di evento in evento siamo diventate proprio amiche).
Franz Magazine non é proprio un blog, e ha una marea di followers ma lo metto qui perché chi di voi decidesse di andare in Alto Adige non può non seguirlo. Il sottotitolo more than apples and cows spiega bene perché. Un bel luogo pieno zeppo di contaminazioni.
E visto che ho parlato di contaminazioni, almeno un blog sul mestiere lo segnalo:
Management sostenibile: il blog di Gianluca Cravera lo seguo perché l’autore ha scritto uno dei libri più utili che io abbia letto per il mio mestiere, in cui parla di contaminazione necessaria tra profit e non profit.