Life is a... Book: Tu Cuerpo

Creato il 05 dicembre 2013 da Cristina Petrini @Hex1988
Vacanze. Meritate, agognate e tanto aspettate vacanze e ancor di più quando alle spalle si aveva avuto un anno tanto duro e difficile come quello che avevano passato loro. La casa alle Hawaii che li aveva visti come ospiti forzati era diventata una delle loro nuove residenze, ma per quelle vacanze avevano scelto una delle preferite di Moira e dunque quella in Costa Azzurra.Avevano passato tutta la giornata in spiaggia con i bambini, Kevin stava ormai imparando a nuotare, mentre al contrario Nara stava avendo il suo primo approccio con l'acqua e non era del tutto idilliaco.Moira da parte sua aveva potuto dedicarsi alla lettura, recuperando tutti quei libri lasciati indietro durante l'inverno.Sfoggiava una forma smagliante frutto anche di molta palestra e desiderio di essere impeccabile per via dell'estate che avanzava, non che non lo facesse già sempre, ma indubbiamente quell'anno sfoggiava un fisico che faceva invidia anche alla più atletica delle ventenni.La festa di compleanno di uno dei loro vicini di casa, in realtà del loro figlio che aveva la stessa età di Kevin e con il quale andava molto d'accordo, era stata l'occasione per non solo permettere ai bambini una serata di puro divertimento e giochi, ma anche la possibilità di stare un po' soli lei e suo marito, soprattutto perché aveva una cosetta che le balenava in mente da un po' di tempo.Dopo la tragedia di una notte da dimenticare e la sua ossessione per l'età che avanzava, aveva in mente un modo del tutto personale per tirarlo su di morale.Quel vestitino, con tanto d’intimo sexy, da dottoressina lo aveva comprato prima di partire e lo aveva infilato in valigia nell'occasione di sfoggiarlo.Tony aveva approfittato dell'assenza dei bambini per dedicarsi ai suoi progetti, infatti quando la moglie entrò in laboratorio nemmeno si accorse di lei e nemmeno alzò la testa."Qualcuno mi ha detto che ha bisogno di un dottore…"La battuta nasceva dal fatto che Doc pareva volerlo convincere ad andare a fare una seduta da lui, inutile dire che Tony si era rifiutato categoricamente... La sua voce non era più di tanto maliziosa o sexy, perché voleva coglierlo di sorpresa nel momento in cui avrebbe alzato il capo.Una targa.  A Tony sarebbe piaciuta proprio una bella targa. Magari se la sarebbe forgiata da solo in una bella lastra di metallo duro e lucente con tanto di ghirigori raffinati. Ci avrebbe scritto: "Il possibile l'ho fatto. L'impossibile lo sto facendo. Per i miracoli mi sto organizzando." Le avrebbe prodotte in serie e appese fuori ad ogni porta di ogni suo laboratorio. Giusto per rendere l'idea che quando si entrava in uno di quei posti si stava varcando la soglia di... beh, una focina di idee. Idee geniali, tra l'altro. E che venivano fuori una dopo l'altra. Mai, mai si sarebbe sorpreso abbastanza dei livelli di epicità che poteva raggiungere la sua mente, così brillante e al servizio anche degli altri, mica soltanto di se stesso.Si, decisamente se la meritava proprio una bella targa.L'ultimo colpo di genio era nato grazie a Steve. Il cervello del buon vecchio capitano spesso andava in tilt anche soltanto per ricordarsi come si faceva a mandare un sms alla moglie dal suo cellulare del dopoguerra per avvertirla che avrebbe fatto tardi per cena. Che poi... che bisogno c'era di mandarle sms visto che era una telepate proprio non lo capivo, ma vabbè, meglio non pensarci. Anche perchè probabilmente non ci pensava neanche lui a quanto sarebbe stato infinitamente più semplice urlare "Jean" nella sua testa invece di accanirsi sui tasti di quel povero fossile che si portava dietro per comunicare sulla lunga distanza: gliel'avevano spiegata così.E Tony non aveva resistito di fronte ad un tale scempio. Già a quel tempo avevo la mente ancora fin troppo annebbiata dalla storia della... ehm... beh, lo sapete no? Il bagno, il nemico, l'incenerimento... di certo, comunque, la sua pazienza non poteva durare a lungo di fronte a quella scena. Ed era sbottato. E avevano cominciato una litigata delle loro che... davvero! Erano quelle da raccomandare!Da lì era nata l'idea. Visto che era tanto incapace, perchè non dare al capitano e a tutti gli altri un mezzo di comunicazione molto più efficace per riunirsi tutti?Certo, lui con sua moglie avrebbe ancora dovuto arrangiarsi con i messaggi, ma almeno alla torre si potevano risparmiare le solite paternali di quando qualcuno risultava irreperibile per una missione e magari si sarebbero accorciati i tempi di risposta durante attacchi e simili. Si poteva fare, sì.Ed erano nate queste card. Oggettini piccoli, facili da portare, da nascondere e, in fondo, anche carini. Tony si chiedeva perchè non ci avesse pensato prima.Chissà, forse era stato tutto quel relax, l'aria di mare e quella sabbia infilata ovunque che lo aveva finalmente ispirato davvero. Così si era messo al lavoro. E stava giusto lavorando sul primo prototipo quando sentì la voce di Moira.Alzò gli occhi al cielo e sbuffò."Oh, andiamo! Adesso non---" - oh, porca--! E quello adesso da dove era uscito? O meglio... perchè non era uscito fuori prima?Mollò i ferri lì dove capitò e si voltò del tutto sullo sgabello. La sorpresa sul suo volto fece presto largo ad un ghigno di malizia."Dovremmo dirlo a Doc. La prossima volta che si fa avanti con una delle sue proposte dovrebbe vestirsi così: chissà che non gli dia ascolto..."Tony si era messo in testa che meritava una targa o qualcosa di simile e sua moglie pensava che con tutto quello che stava facendo per gli altri, e molto esso anche i singoli di loro, avesse ragione.Tuttavia pensava, dopo una chat con Clint, perché solo una targa? Insomma quella poteva dedicargliela, ma magari anche qualcos'altro che oltretutto avrebbe potuto distrarlo dalle sue idee, folli oltretutto, dello stare invecchiando.Ridacchiò alla sua esclamazione, mentre muovendosi di qualche passo sugli stiletti che portava con estrema naturalezza lo raggiunse.Le gambe velate dagli auto reggenti ben in vista, come quest'ultimi che non si nascondevano per niente sotto il micro camice attillato che indossava.“Tutto sommato qualcosa mi dice che non farebbe la mia figura oppure no?”Chiese severa e maliziosa avvicinandosi a lui, ma poi girandogli intorno e arrivandogli le spalle, le stesse che iniziò a massaggiare.“La sento molto teso... Sa credo che abbia davvero bisogno di un dottore che si prenda cura di lei... Nella mente e nel corpo... E io sono qui apposta per questo...”sussurrò suadente trovandosi ad abbassare le sue labbra sul suo collo che prese a torturare, mentre le sue mani non smettevano di donargli quel massaggio tanto sensuale e rilassante sulle spalle."Ah! Io non ne sarei così sicuro. Prima del casaccone, Doc sfoggiava la calzamaglia e aveva due gambe niente male..." – rispose Tony, saccente, con tanto di indice alzato, ma naturalmente ironico, mentre guardava sua moglie avvicinarsi e prendere posto alle sue spalle, cominciando quel massaggio che, invece di attenuare la tensione, la stava provocando, ma in posti molto differenti dalla schiena.Dio, gli dava del lei! Ed era entrata in fase "giochino erotico". Avrebbe giurato che se tutto quello era dovuto alla scena da operetta tragica che avevo messo su quella notte in bagno... allora da quel giorno in poi ne avrebbe fatte molte, molte altre pur di ricevere costantemente un trattamento simile. Non che la loro consueta intimità non fosse comunque piena di sensualità ed erotismo, ma sarebbe stato ipocrita a dire che non adorava quando le cose diventavano così divertenti. Lui era esattamente il tipo da "giochetti erotici", e dei più strani anche, ma aveva sempre creduto che Moira non apprezzasse molto tutto quel preciso tipo di fantasia a letto e per rispetto non ne avevo mai fatto parola. Si era sbagliato, a quanto pareva. Questo significava che potevo esporle qualche sua fantasia ricorrente? Beh, avrebbe potuto sondare il terreno."La mia dottoressa preferita..." - mugugnò, in risposta, socchiudendo gli occhi e abbandonando di poco la testa all'indietro per godere dei baci e dei piccoli morsi con cui aveva preso di mira il suo collo sua moglie - "Ha ragione. Sono accadute cose brutte e cattive e ora che mi ci fa pensare... sento proprio tanto male ovunque. Dovrebbe prendersi cura di me…"Ritornò dritto, fece mezzo giro sullo sgabello per averla di fronte e squadrarla nuovamente da capo a piedi come già avevo fatto poco prima. E deglutii. E sogghignò, ancora, davanti a quella vista, poggiandole le mani sui fianchi coperti a malapena per avvicinarsela."Allora? Da dove cominciamo? Può farmi quello che vuole..."Moira doveva ammette che per quanto sensuale non era mai stata come dire, fantasiosa? Era una donna sensuale certo, ma anche molto classica. Tuttavia sposare Tony aveva voluto dire esplorare molte cose nuove e anche parti di lei inaspettate.Oltretutto la sua strana amicizia con Clint aveva accesso parti che non sapeva di avere, lo considerava la sua personalissima Samantha... E per chi come noi conosceva Sex and The City era tutto dire.Sorrise, mentre le sue mani analizzavano il corpo di Tony... Il suo dorso e lasciava che le sue mani navigassero su di lei, tuttavia allontanandosi prima che potesse approfondire.“Dottoressa e ottima fisioterapista, pensavo lo sapesse...” lo punzecchiò e a pensarci questo era vero considerando che era sia medico che un'ottima massaggiatrice e tutti erano sotto le sue cure, tuttavia vi erano massaggi di cui solo Tony poteva usufruire.Rimase ad osservarlo con le mani sui fianchi e quando si alzò non ebbe il tempo di avvicinarsi a lei che lo aveva costretto a sedersi sulla poltrona al loro lato.Posò un piede tra le sue gambe e alzando il misero camice slacciò la calza auto reggente ed iniziando a farla scorrere via dalla sua gamba.“Vedo che a livello di reazioni siamo a buon punto... Ma voglio esserne certa...” disse poggiando il piede sul suo dorso e spingendolo contro lo schienale, per poi far toccare allo stesso di nuovo terra, mentre l'altra gamba ancora velata dalla calza prese il posto della sua compagna, ma ora toccava a lui sfilargliela.“Tutto eh? Stai certo che ti prendo di parola...”

Quindi ecco perchè il giorno prima si era tanto impuntata nel voler portare una poltrona nel suo laboratorio! Fu la prima cosa che pensò Tony. Per riposare meglio, aveva detto. Tsk! Come se lui fosse il tipo da addormentarsi in laboratorio. O faceva notte restando del tutto sveglio o, se proprio gli andava di dormire, chiudeva tutto e si trascinava a letto. Ma lei aveva insistito, e adesso ne capiva il motivo. Santa donna!"Oh, posso assicurarle che le reazioni sono arrivate in breve tempo ad un livello parecchio avanzato..." - giusto per essere chiari. Non che con lei non "reagisse" sempre. In fondo era questa una delle cose migliori del loro matrimonio e della quale, lo ammetteva, continuava a restare piacevolmente stupito: erano passati anni, tutti a dire che il matrimonio è la tomba del sesso -quindi c’era da capire quanto, soprattutto per uno come lui, potesse essere spaventosa la prospettiva-, eppure tutt'ora gli bastava vederla con un vestito un po’ più scosciato o con la camicetta allacciata male che "reagiva" neanche fossero ancora ai primi tempi, quando lui la inseguiva e lei faceva la preziosa. Tuttavia, quel giorno, sotto quella nuova luce da donna preda della trasgressione alle solite regole e alla solita routine, gli aveva fatto raggiungere un nuovo record nei suoi tempi di reazione. E quanto era fastidiosa quella cosa! Fisicamente fastidiosa, ovviamente. Specie a causa del pensiero che pareva così presa dal gioco che sicuramente avrebbe voluto tirarla per le lunghe, fino all'esasperazione, mentre lui avrebbe tanto preferito finirla subito. Ma era il paziente ammalato e lei la dottoressa: gli sarebbe toccata una lunga e dolce agonia.Si ritrovò spinto contro lo schienale, mentre la sua gamba nuda lasciava il posto a quella ancora fasciata dalla calza. Conosceva abbastanza quei giochi e le sue espressioni da capire che voleva che finalmente fosse lui a toccarla."Prendi pure in parola, prendi quello che vuoi e stai pur certa che io farò lo stesso." - sogghignò, portando una mano a slacciare l'allacciatura dell'autoreggente prima di lasciarla scivolare sul retro della sua coscia, mentre l'altra mano si occupava di sfilarle via la calza e la sua bocca si abbassava ad assaggiare la pelle morbida a lato del ginocchio e verso il suo interno coscia...Moira si ritrovò a mordersi le labbra, mentre un gemito lieve di puro piacere usciva dalle sue labbra per via del contatto della bocca di suo marito con la sua pelle. Fece perdere le sue dita tra i suoi capelli e con dominazione gliela sollevò portandogliela all'indietro.Lo baciò con esasperazione e poi lo sospinse contro la poltrona trovandosi costretta a strapparsi, letteralmente, il camice per mettersi cavalcioni a lui.La sua lingerie era bianca e ricordava tanto un insieme di lacci, era ridotta al minimo e per toglierla non aveva allacciature, ma solo due lacci per l'appunto: uno di fronte tra i seni e uno invece nella parte posteriore del perizoma.Le sue mani già si erano mosse probabilmente con il desiderio di toccarla, ma non una volta, ma bensì tre volte gliele bloccò all'indietro con le sue mani sui suoi polsi per poi accanirsi sulle sue labbra e baciarle con lentezza calcolata.“So esattamente come sciogliere le tensioni, queste mani possono tutto...” certo era vero perché una fisioterapista faceva ciò, peccato che il suo "massaggio" avrebbe fatto tutto tranne che sciogliergli le tensioni.La donna lasciò che la sua mano scivolasse dal suo polso al suo dorso, fino al ventre oltre alla cinta elastica dei pantaloni sportivi per arrivare esattamente dove sentiva tutto il suo desiderio esplodere per lei e agire in modo combinato con anche un lento movimento di bacino.Fare impazzire Tony, non era da tutti e per lei sapere di averlo nelle sue mani, letteralmente, donava un certo potere, ma soprattutto la consapevolezza che nonostante il tempo poteva essere la donna che amava, senza smettere di essere anche il suo più acceso desiderio sessuale.Negli anni Tony aveva imparato a conoscere vari aspetti di Moira. Spesso aveva fatto l'errore di credere di aver ormai visto ogni sua faccia, ma puntualmente lei lo smentiva, presentandosi sotto una luce diversa. Forse, chissà, quello era il segreto che faceva funzionare così bene il loro matrimonio. Quello e il fatto che non si fosse ancora stancata di lui, ovviamente. Sapeva quanto poteva essere... eccessivo a volte, e sapeva che la cosa non faceva per tutti. La sua fortuna era stata innamorarsi di una donna per la quale "l'eccessivo" sembrava non essere mai troppo. Una donna lei che, come già detto, continuava a stupirlo, sia che lo facesse a posta o meno, sia che la cosa avesse a che fare con quella sua improbabile amicizia con Clint o meno. L'aveva sentiva sapete? Due giorni prima in videochat col suddetto soggetto. L'aveva sentita parlare di una sorpresa che aveva intenzione di organizzare, ma avrebbe giurato che, se anche si fosse fatto passare per la mente che aveva intenzione di giocare al dottore e all'ammalato con lui, non avrebbe scommesso un penny sul suo stesso pensiero. E avrebbe perso, miseramente, per sua immensa gioia.Moira gli bloccò i polsi, due e tre volte, impedendolo di toccarla, ma alla fine la smise di opporsi, seguendola in quel bacio fino a che le sue labbra decisero di concederglielo. Poi cominciò la tortura. E se a quel punto pensava che sarebbe stato in grado di restare fermo e docile, allora aveva preso il granchio più grosso della storia perchè era semplicemente impensabile. Era un istinto selvaggio e primario quello che lo spinse, allora, a poggiare finalmente di nuovo le sue mani sulla sua pelle, sui suoi fianchi, spingendola contro di lui e aiutandola nel suo lento movimento. La sua bocca andò a giocare con una sua spalla, risalì verso il collo che per lei era straordinariamente sensibile e discese in una scia di baci languidi sullo sterno, arrivando al laccio che teneva tra i seni per afferrarlo con i denti e scioglierlo. Le bloccò una mano non appena la vide muoversi per fermarlo. E Il primo pezzo di lingerie cadde a terra, subito dimenticato, lasciandogli nuova libertà sulla sua pelle nuda...L'amore era qualcosa di molto particolare che colpiva le persone nei momenti meno opportuni della loro vita, semplicemente indipendentemente dall'età capitava di incontrare la persona perfetta ed infine innamorarsene e senza poterci vivere insieme.Tuttavia l'amore e romantico quanto passionale, si estendeva su vari livelli e nonostante il tempo poteva accendersi sempre di nuova forza... e loro ne erano l'esempio!Moira lo amava e non vi era nulla di più importante per lei di sapere che un sentimento tanto forte e trascinante l’era toccato in sorte.Inarcò la schiena gettando il capo all'indietro incapace di fermarlo, si dimenò nell'unico desiderio di riprendere il controllo, ma quello ormai sembrava ormai fuggito e incapace di tornare in suo possesso.“Il paziente sembra essersi ripreso egregiamente, che non abbia più bisogno dei miei servigi?”chiese allora con voce roca e facendo fatica a mantenere il gioco... La sua mano che poco prima lo stava torturando, corse risalendo il suo dorso e poi insieme all'altra si arpionò alle sue spalle.La bellezza e l'età era effimera e per quanto non si era mai considerata una donna vanitosa era indubbio il fatto che il terrore di invecchiare potesse portarla a perdere ciò che di prezioso e bello avevo.Tony si preoccupava che davvero lei potesse lasciarlo? Era assurdo, perché la paura era la sua... Chi tante donne aveva avuto come avrebbe potuto alla fine non stancarsi dell'unica che aveva scelto?Però lui l’aveva eletta, lui l’aveva eletta come sua e di questo non avrebbe mai dubitato, perché Moira l’aveva eletto a sua volta lui come l'unico possessore del suo cuore e ovviamente del suo corpo.Aveva il fiatone e gli zigomi le si erano colorati di rosso accesso... La sua bocca si abbassò sul suo dorso e prese a torturarlo di baci... Desiderava coprire ogni lembo della sua pelle e toccare punti mai raggiunti donandogli quel tanto, li dove mai si era spinta...Tony lasciò andare ogni forza quando sentì i baci della moglie scendere e il calore lo avvolse, lento e perfetto, quasi violento tanto la sua mossa fu inaspettata. La schiena scivolò nuovamente contro lo schienale e la testa calò all'indietro, le palpebre si chiusero e una mano andò a stringere uno dei bracci morbidi della poltrona, perso com'era nella straordinaria sensazione di piacere che lei gli stava donando.Si sentiva legato a Moira da qualcosa che andava molto al di là persino dell'amore. C'era fiducia, lealtà, stima, la consapevolezza che neanche con una ricerca durata anni sarebbe mai riuscito ad incontrare qualcun'altro come lei e che rappresentasse per lui così tanto; che fosse la moglie, la madre, l'amante, la casa a cui tornare e che fosse tutto questo e tutto insieme; che nonostante tutto, nonostante lui, trovasse sempre nuovo coraggio per andare avanti e stargli vicino; che lo aspettasse quando non c'era e che tornasse da lui quando era lei a mancare, per suo volere o di altri. Non era soltanto amore -e in fondo la favola romantica non era mai stata molto pane per i sui denti-, ma era così speciale ai suoi occhi da andare oltre. Sapeva quali fossero le sue paure, sapeva quanto avesse bisogno di rassicurazioni e smentite, ma si era convinto, dopo anni di discorsi che quasi mai avevano dissipato del tutto i suoi timori, che forse con lei funzionavano meglio i fatti che i giri di parole, sebbene queste fossero sempre state atte a spiegarle quanto fosse importante per lui, quanto fosse unica. Quindi si era promesso di impegnarsi, giorno dopo giorno, a dimostrarle quanto fosse sua, quanto lui stesso fosse suo e quanto fosse abbastanza per una vita intera e oltre, quanto non fosse mai sazio di lei.Riportò il suo sguardo in quello di lui alzandole il mento e baciandola nuovamente, un bacio delicato che crebbe e divenne ingordo, famelico, ed inglobò ogni altro pensiero. Si affaccendò lui  stesso per spogliarsi e furono nuovamente pelle contro pelle, quando gli serrò poi le braccia intorno alla schiena e la spinsi in avanti per costringere entrambi sul pavimento freddo, così in contrasto col bollore dei loro corpi. Tony assaporò il suo corpo intero, dal collo al seno al ventre fino ad incontrare l'ostacolo dell'unico pezzo di biancheria che ancora non la rendeva pienamente alla sua mercè. Passò le dita su quell'unico indumento, frustrato, e facendo gemere lei stessa di frustrazione, quindi la sospinse leggermente e l'accompagnò fino a farla girare, sdraiandosi di fianco a lui e dandole la schiena, che toccò ed esplorò come già altre volte aveva fatto, non lasciando libero nessun lembo di pelle, mentre una sua mano andava giù, alle gambe, e risaliva sul fondoschiena fino ad incontrare finalmente il secondo laccetto che poco dopo cedette.Moira sentì ogni parte di lei vibrare sotto le dita di suo marito, mentre lasciava che l'unica sensazione che l’avvolgesse fosse unicamente quella di sentirsi sua e sua soltanto. Di appartenere a Tony come mai nessuna donna aveva fatto e cosa ancor più bella saper di aver sigillato la promessa d'amore che si eravamo fatti con due figli che erano semplicemente la gioia delle loro vite.Intrappolò una mano tra i suoi capelli, mentre lo sentiva alle sue spalle armeggiare con quel misero lembo di tessuto ed infine dedicarsi semplicemente a lei.Non avrebbe mai saputo dire con certezza quante volte e in che modi i loro corpi si intrecciarono quella sera, perché lo fecero più e più volte fino a perderne il conto.La bellezza fu però risvegliarsi, senza sapere come ci si era arrivati, stesi sul letto. Ma non nel modo classico quanto più nel senso opposto a quella classico, di traverso da bordo a bordo... La testa era abbandonata contro il letto morbido, priva di cuscino, il corpo completamente nudo se non per un lenzuolo che appena era poggiato, e pure malamente, sui loro corpi stanchi.Moira aveva gli occhi chiusi in un profondo sonno con l'incapacità di rendersi conto che la mano di suo marito stava accarezzando i suoi capelli spostandoglieli dal volto, una nena lenta e continua che pareva la carezza più dolce che ci fosse dopo una delle notti più fuocose e stancanti della sua vita interna. Indubbiamente memorabile.Moira aprì gli occhi con estrema lentezza cullata da quel tocco e sentendo le sue labbra incurvarsi involontariamente in un sorriso...Fu allora che sentì le labbra di suo marito che catturò per assaporare il più possibile il suo sapore, quasi abbandonandosi e mugugnando una muta protesta quando si allontanò.“Buongiorno...”disse la donna aprendo lentamente gli occhi e guardandolo, perdendosi nel suo sguardo lo stesso di cui non ne avrebbe mai avuto abbastanza.Al risveglio Tony poté notare Moira che ancora dormiva beata benché fosse ormai mattina inoltrata e lei tendesse a svegliarsi sempre abbastanza presto. Ma era stanca, dopotutto, e lui anche. E come dar torto loro?Si prese qualche minuto per fare mente locale e realizzare dov'era, cos'era, chi era e perchè era, quindi, con un sorrisino ebete stampato in faccia, si fece strada nella sua mente un pensiero: se non fosse stato il signore che era (almeno con sua moglie) adesso sarebbe stato lì a rimpiangere di non aver filmato l'intera nottata da passare poi a Clint-l'amico-di-sua-moglie sotto forma si spam nella cartella dei messaggi privati del suo tanto adorato blog per costringerlo a rimangiarsi ciò che aveva osato dire su loro e il fatto che fossero noiosi a letto. Perchè quella ancora ce l'avevo legata al dito, anche se Moira pareva esserci passata su. Tsk!Ma si trattava di Moira, ergo si sarebbe gelosamente tenuto quella consapevolezza per lui. Lo ammetteva: il ricordo di quella notte lo avrebbe aiutato ad affrontare meglio i momenti di maggiore crisi.La sentì muoversi, mugugnò e fece per sgusciare via, ma la trattenne e prese a giocare piano con i suoi capelli fino a che non la vide finalmente reagire, riprendere vita e aprire gli occhi. Abbassò la testa per baciarla e sorrise, quando allontanandosi farfugliò qualcosa in protesta, mettendo su un'adorabile broncio."Buongiorno." – rispose Tony, trattenendo il suo sguardo nel suo anche quando tornò tranquillamente a poggiare di nuovo la testa sul materasso, risparmiando ogni parola per dirle col silenzio di uno sguardo tutto ciò che lei già sapeva, prima che una scintilla di divertimento gli attraversasse gli occhi, facendola accigliare."La prossima volta, mia cara..." - iniziò, lento - "La prossima volta marinaretta. O astronauta persa nello spazio e in cerca di conforto. O antica dea egizia. O schiava egizia, a scelta. Oppure quella tizia dei fumetti, la villain velenosa di Batman esperta di giardinaggio. Come più preferisci."Moira era ancora intontita, tuttavia non le sfuggi ciò che disse facendola sorridere e mordendosi il labbro inferiore lo guardò.“Perché no, sei un inventore o sbaglio? La fantasia dovrebbe essere all'ordine del giorno per te... È io non aspetto altro di poter essere stupita...”Gli poggiò una mano sul petto e lo fece indietreggiare per potersi adagiare su di lui e finalmente poter riprendere ciò che tanto desiderava, perdersi completamente nei suoi baci e nel suo sapore.“Poison Ivy dici? Perché non Catwoman? Dici che il latex sta bene solo a Natasha?”Moira ammetteva che lo avrebbe trovato molto offensivo se avesse anche solo osato pensarlo... Ecco perché lasciò che le sue unghie graffiassero il suo dorso, ma lo fecero in modo lieve non in modo da graffiarlo veramente, ma abbastanza da farlo rabbrividire.“Forse dovremmo ridarei un contegno, tra poco arriveranno i Dumas a riportarci i bambini e non sarebbe opportuno farsi trovare in questo stato o no?”Magari invece avrebbe potuto essere un vanto da sbattere contro quella rifattona insopportabile! Ridacchiò al pensiero e poi poggiò il suo capo contro il suo dorso chiudendo gli occhi e rilassandosi adeguandosi al battito del suo cuore.“Dimmi la verità, ti è piaciuto?”Diciamolo di solito erano gli uomini a fare certe domande, ma insomma fremeva da sapere quanto lo avesse stupito e soprattutto se lo avesse fatto.Giocava con la sua pelle accarezzandola e distrattamente anche baciandoloa.“Tony e Moira che vanno al cinema. Tony e Moira che si sposano. Tony e Moira che camminano mano nella mano, tu non hai mai voluto che fossimo noiosi e spero di riuscire a mantenere questa promessa...”"Non sto affatto dicendo questo." – obiettò Tony, ridacchiando appena quando le mani di sua moglie si allungarono a fingere dei graffi sulla sua pelle - "Dico che Catwoman è sopravvalutata così come lo è il latex. Fossi il pipistrello, sceglierei madre natura, ma l'hai visto in quei film, no? E' un povero scemo. E poi non penso che mi piacciano i gatti."Il suo maggiordomo ci aveva provato, con ogni mezzo. Se credevano che la questione circa le circostanze in cui Clint si era ritrovato un cane in casa lo avesse stupito, si sbagliavano, perchè non era la prima volta che vedeva accadere una cosa simile per via del suo maggiordomo, solo che di solito il bersaglio ero lui e non qualcun'altro. Cani, gatti, rospi... aveva provato ogni cosa, ma supponeva che alla fine avesse accettato sportivamente la sconfitta e avesse deciso saggiamente di desistere dall'intento. Dopotutto, Tony si era sempre trovato più a suo agio nel relazionarsi con le macchine, piuttosto che con gli esseri viventi, di qualsiasi natura essi fossero. Sarà che le creature vive a volte erano così complicate... capitava che lui stesso smettesse di capirsi per qualche attimo per poi ricominciare veramente ad intendersi solo ore dopo.Portò un braccio attorno alla schiena di Moira, abbracciandola e ricambiando ogni bacio con il suo stesso desiderio di risentirla ancora. La guardò con tutto lo scetticismo di questo mondo quando fece quell'osservazione sull'imminente arrivo dei Dumas, ma considerò brevemente anche il fatto che forse aveva ragione a dire di rimettersi in sesto per riaccogliere i bambini. Kevin era un orgoglio, ma già fin troppo precoce e Nara... oh, che Dio glielo avesse concesso, ma la sua bambina più tardi conosceva la risposta alla classica domanda "Ma mamma e papà se restano da soli non si annoiano? Cosa fanno?", meglio era per tutti, per Tony soprattutto che si era accorto di nutrire un profondo senso di protezione e gelosia nei riguardi del suo piccolo usignolo, che con le sue grida in rimando a qualche incubo infantile aveva allietato parecchie lore notti.Fece per spostarsi, ma fu Moira stessa a trattenerlo con quella sua ultima osservazione. Mentre riappoggiavo la testa sul cuscino, quindi, stringendo nuovamente la presa sulle sue spalle, gli  venne da ridere. Trattenne, ma scappò comunque un risolino."E ne dubiti?" - la scorsa notte era parso piuttosto ovvio che avesse enormemente apprezzato la sorpresa - "Vedi, io non penso affatto che noi siamo noiosi. Mai pensato. Quello che mi indispettisce è che altri lo pensino! A cominciare da quel tuo amico, quello che potrei decidere di sfrattare da un momento all'altro, sì. Parliamo di questa tua strana amicizia con Clint: non mi piace affatto. Anzi, se vuoi il mio parere, la cosa andrebbe proprio ridimensionata. Da quand'è che non vai in giro con Ursula e Jean? O con Abigail? Ecco, dovresti proprio tornare da loro."“Conosci Sex & The City?” chiese improvvisamente Moira cogliendo suo marito completamente di sorpresa e per questo facendola ridere non poco.“Clint è semplicemente la mia Samantha! Insomma seduttore e libertino, è la spregiudicatezza sessuale in persona e per quanto ne so non so se crede all'amore vero, ma indubbiamente è l'unico che è in grado di parlarmi in modo del tutto sincero e a sapere cosa un uomo vuole! E' un ottimo amico, l'unico che non ha paura di sbattermi in faccia la verità e di smuovermi dai miei pregiudizi o tabù! Ma se credi che tutte le mie amicizie girano intorno a lui non conosci tua moglie!” lo prese in giro in modo bonario con un sorrisino più che furbetto.A volte credeva che davvero lui non immaginasse minimamente di chi fossero i suoi amici, veramente, e di che rapporto avesse con loro!“Prendi Bruce, credi che sia solo amico tuo! Lui è la mia Charlotte! E' un uomo tradizionalista che sembra fragile, ma che invece è forte e volitivo! Certo la sua visione di amore e relazione è opposta a Clint, ma è vicino alla mia... e quando a volte mio marito mi fa impazzire, ho bisogno di qualcuno che possa capirmi e farlo veramente! Lui credo sia la mia versione al maschile sai?” lo vedeva terribilmente confuso, ma ne era certa che fosse anche terribilmente curioso!“Jean è la mia Carrie! La conosci no? E' allegra e romantica fino alle ossa, non per niente ha sposato quel ben di Dio del capitano e lei potrà dirmi che lo ha fatto solo per la sua anima, ma sono sicura che quel bel fondoschiena sodo ha avuto il suo peso nella decisione! Insomma parliamoci chiaro da Scott a Steve nel passa di acqua sotto i ponti...”  e i nomignoli presi in prestito erano ovviamente per gentile concessione di Logan ovviamente.“E poi Abigail è semplicemente Miranda. Cinica, tenace e concreta. Brillante e intelligente è quella spina nel fianco necessaria per tenere i piedi per terra e poi ama Oliver e sai che per me lui è come un figlio, si lo so è assurda come definizione, ma... ho un rapporto speciale con lui!” quando Moira finì di parlare stava sorridendo apertamente quanto lo stava guardando cibandomi della sua espressione.“Visto Tony, ho anche io una vita sociale molto intesa...” lo prese in giro, prima di alzare il suo capo e cercare le sue labbra in un sfuggevole bacio.

“Ma sai anche che se ho tutto questo è merito tuo vero? Se fossi rimasta nel mio piccolo mondo, nelle mie paure e nei miei tabù non avrei mai avuto una vita così ricca e completa... libera e indipendente! E poi mi hai dato anche due bambini bellissimi... come non avrebbero potuto essere altrimenti visto cotanta prestanza del padre…” ironizzò non potendo fare a meno di far sorridere entrambi e prima di alzarsi la donna piegò il volto e intrecciò la sua mano con quella del suo adorato marito “Riesci ancora ad emozionarmi come una ragazzina alla prima cotta...”

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