Nel film documentario Exit Through The Gift Shop, (2010) diretto dallo street artist Bansky, Thierry Guetta appariva come un eccentrico negoziante grassotello, dalla barbetta bohemien, il quale, aspirante filmaker, narrava delle sue peregrinazioni serali e notturne al seguito dei graffitari, per immortalarne le gesta avventurose, tra le strade e i tetti di L.A. e Parigi. Thierry aveva seguito lo stesso Bansky, filmando con ossessione il suo mondo segreto, ma non riuscendo mai a fare il salto di qualità da videoamatore a regista. Nel contempo, però, forse per un processo osmotico, Guetta si è tramutato in uno street artist, che ora esibisce con lo pseudonimo di Mr. Brainwash. Le sue opere, in realtà, sono realizzate da un’equipe di collaboratori, a cui viene spiegata l’idea di quello che si vuole realizzare. Il punto di partenza è quasi sempre un personaggio o un oggetto di successo, che viene modificato a seconda delle circostanze, spesso infrangendo il copyright. Dopo due grandi mostre evento, a Los Angeles e New York, la street art di Mr. Brainwash approda a Londra, nei vasti locali abbandonati dell’Old Sorting Office. Qui, i visitatori si possono avventurare tra modelli enormi di polaroid e boombox, gigantografie della Regina, Beatles imbavagliati, un King Kong di brandelli di pneumatici, cerchi olimpionici fatti di barattoli di vernice, ritratti collage dei Doors e dei Rolling Stones, realizzati con frammenti di vinile, più opere d’arte rielaborate, come il Chop Suey di Hopper, in cui, al posto della teiera e della zuppa, campeggiano un MacBook e una bottiglia di Coca Cola. L’ingresso alla prima personale europea di Mr. Brainwash è libero, all’uscita si può prendere un poster o una cartolina ricordo e, ai primi 250 visitatori, ogni giorno, viene donata una bomboletta spray da collezione.
http://www.facebook.com/pages/Mr-Brainwash/71176505357