Magazine Gadget

Life is Feudal: Your Own – È l’ora delle corvée

Da Videogiochi @ZGiochi

Life is Feudal: Your Own – È l’ora delle corvée

Anteprima del 16/10/2014

Cover Life is Feudal: Your Own

PC

Genere: ,

Sviluppatore: Bitbox Ltd.

Produttore: Bitbox Ltd.

Distributore: Digitale

Lingua: Inglese

Giocatori: 64

Data di uscita: TBA

VISITA LA SCHEDA DI Life is Feudal: Your Own

Life is Feudal: Your Own è un sandbox a sfondo medievale e con multiplayer fino a 64 giocatori ambientato in un’isola di nove chilometri quadrati che grazie al motore di gioco Torque 3D, già visto all’opera con BeamNG.Drive, permette la totale libertà nel modificare l’ambiente circostante per dar vita al proprio villaggio grazie ad un sistema di terraformazione e di crafting molto profondo, e già vasto e funzionale nonostante si tratti di un gioco ancora nelle fasi embrionali dello sviluppo, disponibile su Steam via Early Access al – non poi così modico – costo di 29,99 euro. Il prezzo del biglietto vale il giro sulla giostra o si tratta di un progetto destinato a fare acqua? Scopritelo continuando nella lettura…

life-is-feudal-hands-on

Servitù della gleba, che divertimento!

Per prima cosa è bene precisare che Life is Feudal non ha un gameplay frenetico o incentrato sulla modalità in singolo, quindi se questi sono aspetti di cui non potete fare assolutamente a meno, è meglio che teniate i vostri sudati risparmi nel portafogli e li investiate in qualcosa di più consono ai vostri gusti. Già, perché Life is Feudal è un gioco calmo, ponderato, lento, dove l’unione fa la forza, non contro i nemici – certo, il PvP è possibile, ma comunque sconsigliato – piuttosto nella creazione di una comunità: collaborare significa avere a disposizione più risorse e poter costruire più oggetti, campi coltivati, miniere, ma soprattutto strutture più grandi – fino ad arrivare al castello – e qualsiasi cosa possa essere utile al gruppo. Questo sostanzialmente si traduce in un sistema di crafting dove non è possibile ottenere una spada con cui uccidere il prossimo raccogliendo semplicemente un po’ di ferro e sbattendo un sasso contro una roccia (qualcuno ha detto Rust?), ma dietro c’è un lungo processo in cui sarà necessario prima ottenere i materiali grezzi con cui costruire dei primitivi attrezzi, che serviranno per ottenere altri materiali grezzi altrimenti non ottenibili per la creazione di una fornace e di un’incudine con cui costruire la nostra spada. Ciò implica che un giocatore appena arrivato non attaccherà mai un altro giocatore già armato e che molto probabilmente ha anche degli alleati, poiché è difficile ottenere tutto il necessario da soli anche a causa di un limite massimo di punti esperienza che non ci permetterà di massimizzare tutte le skill: un boscaiolo provetto ha pochi punti a disposizione per potenziare al massimo un’altra abilità come, ad esempio, quella da minatore, ma d’altro canto un giocatore più avanzato non avrebbe motivo di attaccare qualcuno appena arrivato visto che non ha nulla che potrebbe interessargli. Ciò ovviamente dipende anche dal fair play dello stesso. In ogni caso, almeno teoricamente, il PvP ai bassi livelli è sconsigliato e il gioco stesso spinge il giocatore verso un approccio più comunitario e amichevole.

La posa della prima pietra

Le partite sono private quindi chiunque può essere l’host della propria partita. Questo permette, a chi la crea, di modificare diversi parametri, come ad esempio la velocità di crescita dell’esperienza, il numero dei giocatori, i punti esperienza massimi, la velocità di crescita delle colture e così via, avendo il pieno controllo e questo è ottimo se si vuole giocare con un gruppo ristretto di amici, senza essere disturbati da presenze esterne. Oppure è possibile noleggiare o utilizzare un proprio server, così che la partita sia disponibile a tutti 24 ore su 24. Già da ora si trova qualche server italiano abbastanza popolato, quindi se non masticate bene l’inglese potrete giocare con altri italiani che fanno parte di una community già piuttosto vasta! In ogni caso, una volta scelta o creata la partita si può finalmente iniziare a giocare: per prima cosa cosa bisogna creare un personaggio, sfortunatamente in questa fase dell’alpha non è ancora possibile modificare l’aspetto, ma solo i punti esperienza iniziali delle varie skill. Finita la breve creazione e dopo aver atteso un caricamento piuttosto lungo possiamo finalmente entrare in partita: compariremo in un un punto qualsiasi della mappa dando così inizio alla nostra avventura.

Come scritto in precedenza, il gioco comprende sia un sistema di crafting che uno di terraformazione. Il primo permette di costruire oggetti, una volta raccolti i materiali necessari. Il sistema di raccolta è un po’ macchinoso: se si clicca col tasto destro su un oggetto, come un albero, o per terra, il primo si illuminerà; altrimenti, se si punta verso il terreno, comparirà un’area delimitata da un quadrato coi bordi verdi che indica quale “pezzo” del terreno abbiamo selezionato e comparirà un menù con diverse opzioni, ognuna con dei sotto-menù a tendina che consentono di selezionare ed eseguire diverse azioni, come togliere dei rami da un albero o raccogliere pietre da terra, azioni che una volta completate, a seconda delle nostre abilità, potrebbero avere successo (si ottiene l’oggetto cercato) oppure no (non si trova nulla). All’inizio il sistema è molto disorientante, anche perché il mouse (con la pressione del tasto ‘TAB’) può passare in due modalità: nella prima si controlla il cursore per la navigazione fra i menù, mentre nella seconda si controlla la visuale, sistema davvero macchinoso, ma necessario date le possibilità offerte dal gioco. Una volta raccolti i primi oggetti e costruiti i primi strumenti è la volta di costruire un rifugio, ma prima di costruire qualsiasi edificio è necessario appiattire il terreno. Il motore di gioco permette di modificare totalmente il mondo di gioco, ma anche in questo caso è piuttosto frustrante da usare. Come per la raccolta degli oggetti dovremmo selezionare la porzione di terreno che vogliamo modificare, selezionare la voce terraforming e poi scegliere se alzare, abbassare o appiattire il terreno od osservarlo. Per prima cosa sarà necessario osservarlo, così da poter vedere dall’alto una porzione di terreno più grande, divisa in quadrati bianchi con un numero, che indica l’altitudine di ogni blocco, per livellarli  utilizzando le funzioni di innalzamento o abbassamento del terreno e poi la funzione appiattisci. Una volta che i quadrati di terreno sono alla stessa altezza e sono stati appiattiti, diventano disponibili per il posizionamento di un oggetto, come un fuoco di bivacco, mentre non possono essere utilizzati se c’è un’ostacolo, come le radici di un albero abbattuto in precedenza, che possono essere rimosse col giusto strumento. Fatto ciò si crea l’oggetto desiderato e lo si posiziona attraverso un apposito menù che permette di spostare l’oggetto attraverso i tre assi XYZ e di ruotarlo, prima di piazzarlo. Questo sistema è molto lento e fa capire come, nonostante possa essere migliorato rendendolo meno macchinoso con magari la possibilità di selezionare più zone di terreno e portarle alla stessa altezza con un solo click, il gioco sia incentrato sulla collaborazione fra i giocatori per riuscire a creare un vero villaggio con tanto di mura e castello.

Tutti calvi e brutti

Anche se il gameplay risulta lento e complesso da padroneggiare, basta qualche ora di gioco e aiutarsi con le guide – solo in inglese – disponibili nel sito ufficiale del gioco, per superare il primo, disorientante, impatto. Però non ci siamo ancora col motore di gioco, che seppur utile per quanto riguarda la libertà nel modificare l’ambiente circostante, mostra il suo punto debole – e quanta debolezza – nell’aspetto grafico, che nonostante non sia fondamentale presenta problemi soprattutto a livello di prestazioni. Torque 3D non brilla certo per la sua leggerezza, tuttavia siamo ancora distanti anni luce dalla qualità raggiunta da un altro titolo che usa tale motore: BeamNG.Drive, anch’esso in Early Access. Life is Feudal risulta pesante da digerire anche per macchine di fascia alta, e alcune impostazioni, principalmente i dettagli degli alberi, fanno abbassare drasticamente gli fps se non vengono tenute al minimo, a ciò aggiungete animazioni ancora orribili e legnose, che rendono difficile anche solo pensare di combattere contro qualcuno o contro un animale selvatico, e capirete come il lato tecnico sia quello su cui gli sviluppatori devono lavorare di più. Qualora foste interessati, vi lasciamo il link d’acquisto allo store ufficiale dello sviluppatore ed alla pagina Steam del videogioco.

Life is Feudal: Your Own – È l’ora delle corvée
IN CONCLUSIONE
Life is Feudal: Your Own è un interessante progetto, approdato da poco fra gli Early Access. Basato su una formula di gioco nuda e cruda che imita la vita nel medioevo, lascia grande libertà al giocatore, o meglio alle comunità, poiché questo non è un titolo da giocare da soli se non si vuole soccombere alla noia, data la complessità e la lentezza - non necessariamente negativa - del gameplay, che con un profondo sistema di crafting e di terraformazione dell'ambiente circostante risulta già giocabile e in grado di fornire svariate ore di divertimento assieme ai propri amici, grazie anche alla possibilità di creare partite private in cui si ha il controllo di diversi parametri. Purtroppo, dal lato tecnico, non ci siamo ancora e c'è bisogno di diversi miglioramenti, perlopiù a livello di utilizzo delle risorse di sistema e delle animazioni dei personaggi. Rimane comunque un gioco da tenere assolutamente d'occhio...

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :