È uno dei settori che negli ultimi tempi attrae le maggiori energie della comunità scientifica e delle aziende impegnate in campo sanitario, alla luce delle sue ampie potenzialità di sviluppo, tanto che in molti Paesi, compresa l’Italia, stanno nascendo distretti che hanno l’obiettivo di trasferire i risultati delle indagini e delle sperimentazioni realizzate all’interno dei laboratori nelle attività di business. Stiamo parlando del Life Sciences (letteralmente “Scienze della Vita”), che raggruppa l’insieme di attività che studiano i meccanismi biologici con l’obiettivo di migliorarli, monitorarli o derivarne prodotti commercialmente utili e in grado di rispondere ad alcuni fra i temi più caldi dello sviluppo. In questo ambito rientrano, ad esempio, le biotecnologie, oltre a una serie di altri filoni di studio che hanno sbocchi sia in settori economici tradizionali (come la zootecnia, la chimica e l’agroalimentare), sia in segmenti più innovativi (dalla diagnostica alla cosmetica, dalle nuove fonti di produzione di energia alla salvaguardia dell’ambiente). Un interesse che ha trovato conferma nella vasta platea di esperti e addetti ai lavori intervenuti nel corso di una conferenza sulla supply chain di settore, organizzata a Shanghai, una delle città più dinamiche dell’economia cinese. Si è trattato di un’occasione utile per fare il punto sull’evoluzione del comparto, alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione e dei passi avanti compiuti dalla comunità scientifica. Una crescita che ha ricadute immediate sul fronte della logistica perché impone un ripensamento di alcuni processi in direzione di una maggiore personalizzazione del servizio, in grado di assicurare spedizioni a temperatura controllata con l’obiettivo di mantenere l’integrità del prodotto durante il trasporto e di consegnarlo nella maniera più rapida ed efficiente. http://feeds.feedburner.com/blogspot/sHlyJTags: Ambiente, Business, energia, italia e confindustria, politica economica, politica fallimentare, Science