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Liftoff! Iniziata la missione Hayabusa 2

Creato il 03 dicembre 2014 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Pubblicato Mercoledì, 03 Dicembre 2014 06:48
Scritto da Elisabetta Bonora

Hayabusa 2 liftOff

Con un lancio perfetto, come da programma, alle 04:22 UTC è iniziata la seconda missione giapponese diretta verso un asteroide: Hayabusa 2.

Il lancio è avvenuto dal Pad 1 del Launch Complex Yoshinobu presso il Tanegashima Space Center della JAXA.

Il motore principale del vettore JAXA H-IIA ha bruciato per 6 minuti e mezzo: 60 secondi dopo il lancio era già a Mach 1.
Dopo circa sette minuti, ad una velocità di 5.200 metri al secondo e ad un l'altitudine è di circa 211 km, in base a quanto riferito da Jaxa, è entrato in funzione il secondo stadio, separatosi poi ad 11 minuti e 30 secondi dalla partenza.

Dopo 26 minuti, Hayabusa ha raggiunto una orbita temporanea: una nuova accensione di 4 minuti è prevista per le 06:01 UTC, per spingere Hayabusa 2 lontano dall'attrazione gravitazionale terrestre.
L'ultima separazione è prevista per le 06:09 UTC, dopo la quale la sonda inizierà definitivamente il suo viaggio verso l'asteroide 1999 JU3.

Hayabusa LiftOff

Hayabusa LiftOff

Hayabusa LiftOff

Hayabusa LiftOff

Hayabusa LiftOff

Hayabusa LiftOff

Hayabusa LiftOff

Hayabusa LiftOff

Hayabusa 2 è accompagnata da un piccolo rover di costruzione giapponese, MINERVA, e un lander, MASCOT (Mobile Asteroid Surface Scout), realizzato dall’Agenzia Spaziale Tedesca (DLR), il cui compito sarà quello di esplorare il sito candidato per il prelievo dei campioni.

MASCOT, a sua volta, ha quattro strumenti: una Wide Angle camera, un radiometro, un magnetometro ed un microscopio ad infrarossi (fornito dal CNES).
Una caratteristica interessante di MASCOT è che non è un lander statico ma si potrà riposizionare sulla superficie con dei "saltelli".
Avrà 16 ore operative, pari a due cicli notte/giorno sull'asteroide e proprio a causa del breve tempo a disposizione, tutte le operazioni verranno condotte in autonomia in base a sequenze precaricate, senza alcun intervento successivo da Terra.

Hayabusa 2 disporrà anche del Small Carry-on Impactor (SCI), un piccolo proiettile con una carica esplosiva che verrà lanciato dalla sonda e colpirà l'asteroide a circa 2 chilometri al secondo, mentre la fotocamera DCAM3 riprenderà la scena. Il materiale generato dall'impatto sfuggirà nello spazio, dove la sonda tenterà di catturarne tre campioni.

La missione è simile all'omonima Hayabusa che, lanciata nel 2003, aveva fatto visita all'asteroide Itokawa ma questa volta il prescelto è un asteroide di tipo C, ossia un asteroide di tipo carbonioso, tra i più comuni, un corpo primordiale risalente alla fase di formazione del nostro Sistema Solare (Itokawa è di tipo S, più raro rispetto alla popolazione di asteroidi conosciuta).
Si ritiene che gli asteroidi di tipo C possano contenere anche un contenuto maggiore di composti organici ed acqua. Hayabusa 2 studierà proprio questi elementi per comprendere meglio le origini del Sistema Solare e come questi oggetti celesti potrebbero essere legati agli oceani ed alla vita sulla Terra.

1999 JU3 ha un'orbita molto simile a quella di Itokawa che occasionalmente lo porta vicino all'orbita terrestre, tanto da essere considerato un asteroide potenzialmente pericoloso (Near Earth Object - NEO).
Misura circa 920 metri e la sua forma è piuttosto sferica.
Il periodo di rotazione è di circa 7,6 ore e l'albedo stimato è 0,06.

Come Hayabusa, Hayabusa 2 userà un motore a ioni.
Un flyby intorno alla Terra a fine 2015 darà alla sonda una spinta sufficiente per raggiungere il target a giugno 2018, intorno al quale orbiterà per 18 mesi, per poi tornare sulla Terra con il suo prezioso carico a fine 2020.

Aggiornamento

Alle 6:02 UTC, il motore LE-5B del secondo stadio del vettore H-2A si è acceso un'ultima volta, per spengersi alle 6:06 UTC e separarsi dalla sonda circa 3 minuti più tardi.

Buon viaggio Hayabusa!


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