È alta tensione nel calcio in Spagna, dove la Liga rischia di fermarsi dal 16 maggio a due giornate dalla fine del campionato per uno sciopero proclamato dalla Federcalcio (Rfef) contro la nuova distribuzione dei diritti tv decisa dal governo del premier Mariano Rajoy. La sospensione del campionato, che farebbe saltare anche la finale di Copa del Rey fra Barcellona e Atletic Bilbao in programma il 30 maggio, è appoggiata dalla Associazione Calciatori, che pure ha proclamnato uno sciopero per la stessa data.
Ma è scontro con i club della 'serie À iberica. La Lega Calcio Spagnola (Lfp) che rappresenta i club dei due principali campionati, si è scagliata contro la Rfef, contestandone la legittimità a decidere lo svolgimento delle gare e minacciando azioni legali. Un decreto approvato dal governo Rajoy ma non ancora dal parlamento, prevede una contrattazione collettiva dei diritti tv, mentre finora era individuale. Un sistema che ha consentito alle due grandi Barcellona e Real Madrid di ritagliarsi la parte del leone (160 milioni a testa quest'anno) lasciando solo le briciole alle altre. Il Valencia, terzo per introiti tv, si è fermato a 50 milioni. L'influente presidente della Rfef Angel Maria Villar contesta il nuovo sistema di ripartizione, che assegna alle squadre del primo campionato il 90% degli introiti e il 10% a quelle della 'serie B' (contro 80-20% in Francia e 9-21% in Germania, rileva El Pais), e chiede una maggiore ridistribuzione verticale. La Rfef accusa anche il governo di averle 'mancato di rispettò, decidendo autonomamente il nuovo sistema. Villar oggi ha però lasciato aperta la porta al dialogo con il governo.
I presidenti di alcuni grandi club sono già scesi in campo contro lo sciopero. Fernando Roig, del Villareal, ha convocato una 'assembleà con i giocatori per 'spiegarè la riforma dei diritti. Dopo la riunione il portiere Juan Carlos si è pronunciato contro lo stop al campionato. Il presidente del Valldolid Carlos Suarez ha definito «immorale» lo sciopero, perchè «il 60% degli introiti vanno ai giocatori». Villar spera che il ministro dello sport Josè Ignacio Wert intervenga per congelare il contestato decreto. Restano però pochissimi giorni per evitare il caos. E il rischio di una sospensione della Liga in pieno finale di stagione, con il Real Di Carlo Ancelotti a soli due punti dal Barca di Luis Enrique.