Simon Heijdens artista d’origine olandese, progettando l’installazione Lightweeds ha voluto riportare sulle quattro mura che spesso circondano la maggior parte delle nostre attività quello che inevitabilmente siamo costretti a lasciare fuori: la natura.
I nostri ambienti, soprattutto professionali, sono caratterizzati da luce artificiale, clima condizionato e in genere da una noiosa staticità. Difficilmente riusciamo a cogliere la brezza del vento o la bellezza di un acquazzone improvviso, il ciclo di vita della natura è troppo lontano dalla nostra quotidianità. Per questo motivo Simon Heijdens ha deciso di coltivare proiezioni di luce che si comportano come organismi vegetali: nascono, crescono, decadono e subiscono l’influenza degli agenti atmosferici esterni.
Il seme digitale viene creato attraverso un software e contiene, nel codice informatico, i dati della famiglia botanica a cui appartiene. Sul tetto dell’edificio in cui verrà composta l’installazione saranno posti una serie di sensori di vento, sole e pioggia che inviano le loro misurazioni ai computer presenti all’interno. Il software genera famiglie di piante che crescono, si muovono e si comportano esattamente come farebbero fuori. I rami si flettono al passaggio, le foglie volano via, i semi cadono e generano altre piante.
Fino a febbraio 2015 sarà possibile passeggiare nella foresta digitale installata da Heijdens al MOMA di New York. Un intricato connubio tra tecnologia e processi naturali.
Lightweeds / UMNH – Simon Heijdens (HD) from Studio Simon Heijdens on Vimeo.