Forzatamente assente all'incontro al Ridotto per impegni precedentemente presi il massimo cultore locale di cinematografia, don Mario Fontanelli ha avuto modo di incontrare Liliana Cavani. Forse questo è stato per la Cavani l'esame più severo della giornata, ma sarà don Mario a spiegarcelo, ora noi ci accontentiamo di questa foto che rimarrà negli annali della nostra storia oltre che in quelli della cinematografia.
Mentre ancora la "Rivoluzione di Francesco" si va stemperando nei commenti in Piazza Verdi dopo l'incontro al Ridotto con la regista Liliana Cavani siamo in grado di dare breve cronaca dell'avvenimento. Il Ridotto gremito non fa notizia ma va detto.
L'introduzione è del Sindaco Andrea Massari, mentre all'assessore Alessia Gruzza la conduzione dell'incontro. Nel suo primo e principale intervento Liliana Cavani ha spiegato il suo rapporto con la figura di Francesco che ormai data sessant'anni, tanti ne sono trascorsi dalla sua prime fatica cioè dal primo dei suoi tre film dedicati al santo patrono d'Italia. Rilevante l'inquadramento storico di Francesco, questo ha permesso di apprezzare la definizione di "Rivoluzione" applicata al suo nome e darle un significato. Nella seconda parte riservata alle domande di Alessia Gruzza e del pubblico presente Liliana Cavani le risposte sono sembrate meno puntuali, la regista si è dimostrata più propensa a ribadire e precisare meglio il suo messaggio. Al termine il tradizionale mazzo di fiori è finito tra le braccia della senatrice Albertina Soliani i cui buoni uffici hanno reso possibile l'incontro.
E' di Padre Rebecchi l'intervento più corposo venuto dal pubblico.
Di Bertino Zanella invece quella più provocante.