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Limbo – Melania G. Mazzucco

Creato il 07 novembre 2013 da Bea23

limboAutore: Melania G. Mazzucco
Titolo: Limbo
Genere: Letteratura italiana
Data prima pubblicazione: 2012
Casa Editrice: Einaudi
Collana: Super ET
476 pagine
Prezzo copertina: 14,00 €
EAN 9788806209384

Purtroppo quando se ne parla è per dare notizie tristi e drammatiche: i soldati in guerra occupano le prime pagine dei quotidiani e i titoli dei telegiornali solo quando muoiono. Se dico “Santa Maria degli Angeli” nella mente di tanti di voi comparirà un’immagine triste e drammatica, quella dei funerali di stato dei militari morti in battaglia: uomini e donne che hanno lottato per il nostro paese, con valore e onore. La missione italiana in Afghanistan è un tema caldo del dibattito socio-politico attuale, e Melania G. Mazzucco è riuscita a raccontarlo in questo libro, entrando a piè pari nella storia contemporanea e tracciando allo stesso tempo un ritratto credibile e quasi catartico dei suoi personaggi. La guerra non è l’elemento totalizzante del romanzo, ma ne è una componente essenziale. Ad essa sono poi associati aspetti più concreti della nostra vita quotidiana come la famiglia, la realizzazione personale, gli affetti e il dolore.

melania mazzucco

Un mese fa Melania G. Mazzucco ha ricevuto il premio Bottari Lattes Grinzane 2013 – sezione Il Germoglio per il romanzo Limbo. © Fondazione Bottari Lattes

I temi affrontati sono tanti: la guerra, l’amore, la morte, la vita in un piccolo paese di provincia, ma soprattutto la vita dei soldati. E in particolare delle donne soldato, che quasi cancellano la loro femminilità ma che non possono nascondere la forza della loro anima. «Più di tutto tenevo a sembrare sicura di me. Ma sapevo che il loro rispetto dovevo guadagnarmelo. Se sei una donna, del resto è sempre così. Devi lavorare tre volte tanto per dimostrare di valere la metà di un uomo». È la protagonista, Manuela Paris, a parlare: maresciallo dell’esercito, alla guida di un gruppo di alpini, inviata in missione ad Herat, in Afghanistan.

La sua storia è un alternarsi di punti di vista e focalizzazioni: ad ogni capitolo “Live” (dal vivo, ndr) – dove a raccontare la vita di Manuela in tempo reale è un narratore onnisciente, in terza persona – ne corrisponde uno di “Homework” (compiti per casa, ndr) – dove invece è la stessa giovane soldatessa a ritornare con la memoria al suo passato e alla traumatica esperienza dell’incidente avvenuto in Afghanistan. Proprio questa parte diaristica fa parte della sua terapia di recupero: Manuela soffre di DPTS – Disturbo Post Traumatico da Stress – e lo psichiatra le ha imposto di scrivere un resoconto della sua esperienza militare e del trauma. «Se solo riusciva a parlare del dolore, avrebbe potuto allontanarlo da sé. Altrimenti, quello sarebbe cresciuto, proliferando come una pianta infestante, allungando le sue radici nel buio, fino a distruggerla.»

È solo nelle ultime 70 pagine, nel capitolo finale dal titolo emblematico – Rewind – che Melania Mazzucco riavvolge il nastro e ci svela quello che fino a quel momento non ci ha voluto far sapere. Il significato di quel “limbo”, quel mondo sospeso in cui l’uomo vaga alla ricerca di sé, anticamera dantesca che accoglie coloro che saranno esclusi per sempre dalla grazia, anche se non hanno colpe e che il sommo poeta presenta, nella Divina Commedia, attraverso queste parole: «semo perduti… noi che sansa speme vivemmo in disio». Il segreto di Mattia, un fantasma imprigionato nel suo destino, che vive con Manuela l’ultima fase della sua catarsi. E dove termina anche la storia. Un po’ aperta alle libere interpretazioni, ma carica di pathos e dolce-amara sconfitta. Non tutte le storie d’amore hanno il lieto fine, ma riconciliarsi con se stessi è l’unica soluzione per riuscire ad affrontare quello che la vita ha in serbo per noi.

Alla prosa coinvolgente dei capitoli dedicati alla vita “contemporanea”, Melania Mazzucco sa alternare sapientemente pagine cariche di realismo, che testimoniano come per lei scrivere sia prima di tutto conoscere. Proprio questa sua caratteristica narrativa, la passione documentaristica che pervade tutte le sue opere, ci aiuta a capire e a immedesimarci completamente nelle sue storie.

A me è piaciuto molto, se per caso non si fosse capito. È stato lì lì per essere incoronato “lettura del mese”, ma anche se adesso è catalogato sul blog come semplice recensione mi sento di consigliarvelo energicamente. È forte, violento, poetico, realistico e travolgente.


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