Un verbo di cui si abusa quando si parla di libri capaci di catturare l’attenzione del lettore fino a condizionarne le giornate è “inchiodare”. Io ho letto Limonov, di Emmanuel Carrère (Adelphi – Traduzione di Francesco Bergamasco), biografia di un teppista, poeta, scrittore, clochard, dissidente, rivoluzionario, miliziano, fascista, comunista e altre centinaia di cose, e non sono rimasto inchiodato alle pagine. Perché in realtà mi è successo qualcosa di meglio; sotto i colpi di martello di quel gran maestro dell’arte della narrazione che è Carrère, uno capace di entrare e uscire dalla biografia al saggio storico, dal reportage alla più rilucente pura fiction, la mia attenzione di lettore è letteralmente esplosa.
Perché in questo libro tutto esplode, tutto si sgretola come un proiettile a frammentazione sparato alla velocità della luce. Si sgretolano gli imperi – quello sovietico –, si sgretolano i miti – Solženicyn, l’odiato Brodskij –, si sgretolano i confini tra le ideologie del Novecento – i Nazbol (contrazione di nazionalbolscevichi, la formula che Limonov inventa per tentare di opporsi al potere degli oligarchi in Russia). E quindi si sgrana anche la lettura, almeno a me così è successo; cioè, mi sono ritrovato a saltare spesso l’ordine testuale per rileggere magari intere parti, o ancora a considerare Limonov come un ipertesto da cui partire per andare a cercare, per esempio, su youtube, il filmato (questo) in cui il nostro va a far visita a quel criminale di Radovan Karadžić su una collina che domina Sarajevo durante l’assedio, per poi mettersi a sparare sulla città col mortaio come se si trovasse al tirassegno di un lunapark. E da qui sono fiorite per gemmazione altre storie, altri rimandi, altri itinerari della conoscenza, rivoli in cui ho finito per perdermi.
Una cosa che in teoria può capitare con qualsiasi libro, ma che qui succede per, vorrei definirla così, osmosi. Capite? Il fatto è che Eduard Veniaminovich Savenko detto Limonov non è un personaggio che può essere in alcun modo inchiodato. E neppure voi lo sarete se deciderete di dedicarvi a lui attraverso questa lettura picaresca e sontuosa come una vera e propria epopea russa. Per quanto potrà sembrarvi un personaggio a tratti rivoltante, credetemi, non potrete fare a meno di invidiargli qualcosa. E passerete ore, e forse giorni, a chiedervi cosa.