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Lina Schwarz

Da Zazienews
Lina SchwarzC’era in casa un “Metastasio”Che nessun leggeva mai:la sua vecchia carta logorafu la prima ch’io fumai.
Sul balcon cresceva un glicineChe l’inverno fe’ morir:le sue foglie trite in polvereil tabacco mi fornir.
Ah quel primo fumo cerulo,poesia mista di fior,come uscì dal labbro trepidopien d’incanto seduttor!
Ma l’abate MetastasioAl fanciul non perdonò:quando fu alla terza pagina...la burrasca imperversò...
da Ancora...e poi basta, Hoepli, 2010
Ieri ho riletto tutte le poesie e filastrocche di Lina Schwarz raccolte nella bella ristampa di Hoepli e ho provato una struggente nostalgia per i giorni (dieci anni) di insegnamento alle scuole elementari.Non ho grandi notizie su Lina: era nata a Verona nel 1876 e si era poi trasferita a Milano, dove visse sino al 1943, coltivando fin da giovane interessi e passioni per i temi sociali, la pedagogia e la filosofia. Dopo la prima guerra mondiale fu pioniera in Italia dell’antroposofia fondata da Rudolf Steiner, che conobbe personalmente e del quale tradusse in italiano conferenze e saggi. Si rifugiò poi in Svizzera per sfuggire alle persecuzioni. Nel 1945 tornò ad Arcisate (Varese) e qui morì nel 1947. La scuola elementare di Arcisate porta il suo nome dal 1963.
Piccole coseLina SchwarzSpunta qua è là tra i sassi della stradaQualche ciuffetto d’erba e qualche stelo,vi brilla su una goccia di rugiada,e in quella goccia si riflette il cielo.
Se guardi bene le piccole coseTrovi le grandi, le meravigliose.
Grazia Gotti

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