Titolo originale: Lincoln
Regia: Steven Spielberg
Cast: Daniel Day-Lewis, Sally Field, David Strathairn, Joseph Gordon-Levitt, James Spader, Hal Holbrook, Tommy Lee Jones, Lee Pace, David Oyelowo, Jackie Earle Haley, Bruce McGill, Tim Blake Nelson, Joseph Cross, Jared Harris, Peter McRobbie, Gulliver McGrath, Gloria Reuben, Jeremy Strong, Michael Stuhlbarg, Boris McGiver, David Costabile, Stephen Spinella, Walton Goggins, David Warshofsky, Colman Domingo, Lukas Haas, Dane DeHaan, Carlos Thompson, Bill Camp, Elizabeth Marvel, Byron Jennings, Julie White
Distribuzione: 20th Century Fox, USA-India, 2012
Abramo Lincoln, sedicesimo Presidente americano, ha segnato la storia degli Stati Uniti e di tutto il mondo, abolendo la schiavitù e rafforzando la centralità del governo federale statunitense. Spielberg ne fa un ritratto inedito, il ritratto dell‘uomo politico, dell’uomo che si affida alla dialettica, al dialogo che si espone in prima linea, rischia per ottenere ciò in cui crede, che prende decisioni rischiose; di fatto il regista americano “nobilita” quasi questa professione e non si vergogna a mostrare come il compromesso e la capacità di negoziare con ogni mezzo(vedi la compravendita di voti) siano all’ordine del giorno. Il film ripercorre gli ultimi mesi prima dell’approvazione del XIII emendamento della costituzione americana, quello per l’abolizione della schiavitù nel 1865. Vediamo il Lincoln uomo, padre attento, marito affettuoso, sostenuto, consigliato ma anche bacchettato dalla moglie, un uomo sempre con qualche aneddoto da raccontare per smorzare i toni e le tensioni.
Daniel Day-Lewis
Cast stellare per un film complesso e articolato diretto da un mostro sacro come Spielberg e la cui sceneggiatura è scritta dal premio Pulitzer Tony Kushner, basandosi su Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln, di Doris Kearns Goodwin. Non a caso candidato a 12 Premi Oscar. Sulla carta il film perfetto o quasi, nella realtà non altrettanto. Manca qualcosa… Il film è una meravigliosa messa in scena coadiuvata da musiche delicate che non interferiscono né appesantiscono lo svolgimento degli eventi e dalla fotografia eccezionale di Janutz Kaminski, ma non crea quel pathos, quel coinvolgimento emotivo come invece ci si aspetterebbe. Film bellissimo da vedere ma che non coinvolge emotivamente lo spettatore, ma forse, riflettendoci, è giusto così. Lo spettatore assiste alla messa in scena di come si è arrivati al XIII emendamento, non necessariamente un film di tale portata deve essere anche “emotivo”, se lo fosse stato sarebbe stato perfetto, ma ciò non toglie che la versione “documentaristica” della storia sia di fatto un bellissimo prodotto. Basti solo pensare al cast: un Daniel Day- Lewis nella sua migliore interpretazione di sempre, incarnazione perfetta del presidente, dall’andatura dinoccolata, alle espressioni, alle singole sfumature, perfetto e probabilissimo vincitore dell’Oscar come migliore attore protagonista. La sua meravigliosa performance rischia però addirittura di essere offuscata da quella davvero impressionante di Tommy Lee Jones, nei panni di Thaddeus Stevens, leader dei Repubblicani Radicali che appoggia Lincoln nella sua battaglia per l’abolizione della schiavitù. Uomo arguto, ironico, grande comunicatore, Stevens è un trascinatore, l’uomo di cui lui ha bisogno per far approvare la sua idea. Continiamo con Sally Field nel ruolo della fragile moglie del presidente Mary Todd Lincoln, un ruolo per cui Spielberg aveva pensato a lei sin dall’inizio del progetto, convinto che fosse l’unica in grado di rappresentare la fragilità e la complessità del personaggio e non a caso anche lei nominata all’Oscar. E la lista si amplia con Joseph Gordon-Levitt nel ruolo del figlio del Presidente che lascia gli studi ad Harvard per arruolarsi contro il parere del padre, James Spader nel ruolo del Repubblicano William Bilbo, David Strathairn nel ruolo del segretario di Stato William H. Seward… La lista è lunghissima e ognuno svolge il proprio compito in maniera impeccabile sotto la guida sapiente di Speilberg.
In definitiva un film importante, con un protagonista eccelso ma a cui manca una sola cosa: il cuore.
Conclusione: Consigliato.
Voto: 7.5