Sabato 23 maggio, sul palco “bomboniera” del Giardino, di Lugagnano (VR), per Prog Fest 2015, sale il Lincoln Quartet, tributo band ufficiale dei Jethro Tull, capitanato da LINCOLN VERONESE: voce e chitarre, MAURO MARTELLO: flauto traverso, ANDREA DE NARDI: tastiere, MANUEL SMANIOTTO: batteria, IACOPO GOBBATO: basso, MAURO MARTELLO: flauto traverso. Con due ospiti d'eccezione, che hanno fatto parte delle storiche band Jethro Tull e Le Orme: CLIVE BUNKER, storico batterista dei Jethro Tull, dal 1967 al 1971, è l’artefice ritmico entrato nella storia di This Was, Stand Up, Benefit, il concept Aqualung (l’album più venduto di sempre della band), Nothing Is Easy: Live at the Isle of Wight 1970, una mescolanza di sonorità blues, classica, jazz, folk, rock, in una musica contraddistinta dalla presenza dominante del flauto traverso, suonato dal virtuoso leader Ian Anderson e ALDO TAGLIAPIETRA, basso, chitarra, autore e inconfondibile voce storica de Le Orme.La scaletta dello show è divisa in vari momenti, prevede i più grandi classici dei Jethro Tull, suonati da Clive Buncker e dal Lincoln Quartet, binomio ormai consolidato da molti anni; a seguire, alcune perle de Le Orme, interpretate da Aldo Tagliapietra e dal Lincoln Quartet, alcuni componenti come Andrea De Nardi e Manuel Smaniotto, sono parte dell’abituale band live e in studio, di Aldo Tagliapietra, e, gran finale, con l’atteso inedito: Aldo Tagliapietra e Clive Bunker, per la prima volta nella loro carriera saliranno sullo stesso palco, si uniranno per eseguire alcuni brani ai Lincoln Quartet, per un gran finale davvero storico e soprattutto “inedito” nella loro lunga e fortunatissima carriera.Alle 21.30, il Lincoln Quartet sul palco: “Intro”, “In the grip of stonger stuff”, “Cross eyed Mary”, “Protect and survive”; cambio alla batteria, entra in scena Clive Bunker, ed è subito: “My Sunday Feeling”, “Living in the past”, “Hunting girl”, “Bourée”, “Nothing is easy”, “Thick as a brick”e a terminare la prima parte “Aqualung”.
Due ore e venti di concerto, ma mi sia permesso di raccontare un passaggio, un plauso di merito ai due batteristi: Clive Buncker e Manuel Smaniotto, nello stesso momento, due batterie incrociano le note, le rullate, i piatti, le casse, con un assolo da paura.Un live che sprigiona energia, mi evoca ricordi remoti e con uno sforzo di memoria, riporta in un viaggio a ritroso nel tempo, quando in età giovanile, assiepati sotto il palco dei “grandi festival”, si potava assistere a “icone” del rock progressivo, esibirsi sullo stesso palco. Questa sera al Giardino, con Aldo e Clive, le stesse emozioni.
Il numerosissimo pubblico partecipativo, attribuisce lunghi e calorosi applausi alla Lincoln Quartet Band, a Clive & Aldo, autori di una performance da ricordare, e: “… uno sguardo verso il cielo, dove il sole è meraviglia”!