Lingua Italiana???

Creato il 12 marzo 2011 da Alboino
Sono tempi di crisi tutti lo sappiamo e il ministro Tremonti non si stanca di ricordarcelo a piè sospinto. Si sa lo stesso ministro Tremonti con una delle sue battute più infelici della sua esistenza ci ha ricordato che con la cultura non si mangia, ed è vero, ma recuperare 648 mila euro nel bilancio dello Stato si può certamente fare attraverso altri sacrifici che non tagliare alla cultura. Per esempio rinunciare ad una decina di auto blu tipo Audi 4200 di cilindrata che vanno tanto di moda per le trasferte di ministri e olgettine; oppure spuntare e neanche poi tanto le spese voluttuarie di Camera e Senato dove si è arrivati a spendere 4400 euro per acquistare 50 asciugamani di lino destinati al bagno degli ospiti dell’appartamento presidenziale o ancora evitare l’utilizzo di aerei della presidenza del Consiglio come taxi per veline e velone. E invece 648 mila euro si sono tolti al finanziamento della Società Dante Alighieri che ha il compito di promuovere la lingua e la cultura italiana in tutto il mondo. Già negli anni precedenti il finanziamento a questa Società si era ridotto da 1 milione e 700 mila euro ad 1 milione e 248 mila euro, oggi l’ente fondato da Giosué Carducci nel 1889, dovrà cavarsela con 600 mila euro, il 53,5% in meno rispetto al 2009. Avvilente se si paragonano i finanziamenti che gli altri Stati europei erogano agli istituti di pari importanza e mansione a quello italiano. Un’accusa che nasce dalla trasmissione televisiva “Vieni via con me” di Fazio e Saviano che ci hanno ricordato come la Società Dante Alighieri promuove corsi di lingua italiana in tutto il mondo dall’Argentina fino all’estremo oriente della Russia e di come questi corsi sono frequentati da oltre 200 mila persone. Certo non si può mantenere una rete così gigantesca con il solo finanziamento dello Stato, tant’è che la Società Dante Alighieri che opera di fatto per i ministeri degli Esteri e dei Beni culturali vive essenzialmente sul volontariato e sui corsi che sono tutti a pagamento.
E allora ci si chiede come mai questi tagli?
Probabilmente la risposta è nel clima politico che oggi si respira in Italia, un clima non molto favorevole a rilanciare i valori nazionali: chi non ricorda le campagne leghiste della scorsa estate per obbligare gli insegnanti meridionali a imparare i dialetti del nord? O le frequenti denigrazioni del tricolore? Oppure il sole delle alpi stampato sugli zerbini delle scuole? Addirittura è di questi mesi la provocazione (e speriamo sia solo una provocazione) di alcuni amministratori periferici della lega che approfittando della diatriba sul caso Battisti hanno vietato (fatto letteralmente sparire dalle biblioteche) i libri di quegli autori non graditi alla lega stessa. Una forte aria di censura pervade il nostro Paese e nel silenzio generale sta avvenendo qualcosa di inaudito: autori politicamente scomodi all’ignoranza lumbard vengono fatti sparire. Infatti casi di censura leghista, strisciante o esplicita, vengono denunciati da alcuni bibliotecari veneti. A venire sconsigliati sono soprattutto i libri di Roberto Saviano. Nei giorni successivi alla messa in onda di “Vieni via con me” e alla polemica con Maroni il dirigente di una biblioteca in provincia di Treviso ha segnalato che il sindaco leghista non gradiva si tenessero i libri dell’autore di “Gomorra”: presenti in catalogo, ma spariti dagli scaffali. Vagli a spiegare, allora, a quest’orda di mandriani di quart’ordine che i libri si conservano per il loro valore intrinseco indipendentemente dalle idee politiche degli autori o degli assessori.
E allora ritorna prepotentemente alla ribalta il taglio di fondi alla Società Dante Alighieri, un taglio che sembra essere voluto da chi oggi manovra la politica italiana e questo certamente non è Berlusconi ma il baluba Bossi.

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