Linguine perché no? Questa è stata la frase che ho pronunciato davanti allo scaffale della pasta quando ho trovato uno dei miei marchi preferiti, una pasta (inutile dirlo) di Gragnano essiccata con tempi lunghi e ricca di sapore e consistenza, ecco il motivo di base che mi ha spinto a dire: linguine perché no…
Lo stesso motivo che ha poi condizionato la mia giornata ai fornelli, tornato a casa con spaghetti grossi e linguine, quando ho saputo che una carissima amica si sarebbe fermata a pranzo e, chiesto a mia moglie se una punta di piccante sarebbe stata gradita, mi è risuonata in mente la frase: linguine perché no?
Vi ho già raccontato che molti miei piatti sono spontanei, nascono senza uno studio esasperato ma da una naturale scelta di combinazioni che mi ispirano e che mi convincono “di getto” e si modificano se trovo ingredienti che si abbinano meglio, questo in particolare è nato dal “linguine perché no” e l’idea di una simil-aglio, olio e peperoncino varata con ‘nduja di suino nero e colatura di alici (la tengo in considerazione per una prossima ricetta) e poi si è trasformata nel piatto che vedete.
Perchè, se nella pubblicità in tv, un noto marchio recita “l’importante è la pasta“, ritengo che la pasta è importante in misura direttamente proporzionale alla qualità del condimento e, non usando quella marca ho deciso che la pasta “eccellente” richiedesse abbinamenti all’altezza.
Voilà, per la gioia di Anna (mia moglie) ed Anna (la nostra amica), servita in tavola ed accompagnata dalla frase : Linguine perché no? La risposta è stata … no, non ve lo dirò, vi invito a prepararla, assaggiarla e rispondere voi …