Questo è l’ombelico del mondoooooo.
No, non è di New York che parla Lorenzo Cherubini in quella canzone. Ma Jovanotti ama parecchio questo angolo di mondo, tanto da trascorrere diversi mesi all’anno da queste parti. Beato lui che può permetterselo. Invidia pura.
Lorenzo, Lorenzo, step into the ring. L’ho scoperto solo qualche giorno fa, mi ero perso qualche passaggio, forse ero in altre faccende affaccendate. Jova è salito sul ring, a Brooklyn, il 18 maggio, il giorno del mio compleanno. Non ho mai passato un giorno del mio compleanno a New York, tra l’altro. Ma questa è un’altra storia.
Mi offrono un incarico di responsabilità. Lorenzo il 18 maggio ha portato un pezzo di Italia in un pezzo di un’altra Italia, quella raccontata da tanti film, libri, anche canzoni. L’Italia di Broccolino che ha accolto decine di migliaia di Paisà. E li ha fatti cantare e ballare.
Bella, come una mattina d’acqua cristallina. Doveva fare due concerti al Googa Mooga festiival a Prospect Park, ma il 19 diluviava. Peccato, qui quando il cielo è limpido ti affacci a guardare Manhattan e sogni un po’. Passeggi tra i brownstone di tanti film, giri per i negozietti. Ho avuto la fortuna di soggiornare in una di queste case, dai miei cugini, e la memoria non cancellerà mai quelle ore. Ma anche questa è un’altra storie.
È per te la voce dei cantanti. Jovanotti ha portato un po’ di Italia e ha fatto cantare e ballare migliaia di persone. A New York. Dove bussiamo tutti tutti i giorni per avere musica nuova. Su Facebook scrive: Ci siamo divertiti. Così, semplicemente.
Lino Vuotto