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Il complotto ai danni dell’Italia e la barzelletta sul pollo che attraversa la strada si tengono benissimo, e vi spiego subito il perché.L’ometto va a un summit del G20. Gli altri 19 sono statisti che la congiuntura mondiale ha reso seriosi e nevrotici, ma il nostro è la quintessenza dell’allegria, è argento vivo, è genio dell’intrattenimento. Cosa meglio di una bella barzelletta per sciogliere l’umor cupo che fa cappa sul vertice? Una botta di buonumore fa bene a tutto, anche all’instabilità dei macrosistemi. Il nostro non è mai stato scoraggiato in tal senso, anzi, spesso abbiamo avuto la sensazione che i suoi interlocutori internazionali lo trovassero simpatico. Ecco, il punto è questo: sarà che abbiamo avuto un’impressione errata. Può darsi che lo trovassero ridicolo e che quella simpatia fosse in realtà compassione.Non volendo dire: “È imbarazzante”, hanno sempre detto: “È divertente”, o hanno lasciato intenderlo a chi voleva. Questo ha ingenerato un equivoco che ha incoraggiato l’ometto a far sempre di peggio, anche perché incoraggiato da chi gli faceva credere che le relazioni internazionali avessero tanto bisogno di una spolveratina delle sue. Alla barzelletta sul pollo che ha imbarazzato perfino gli addetti alla traduzione, si arriva in niente. Se non era per una barzelletta intraducibile, sarebbe stato per una amichevole strizzatina di palle a Cameron o per un popi-popi alle tette della Merkel, ma prima o poi doveva accadere.Qui viene a realizzarsi il cortocircuito che slatentizza il complotto ai danni del nostro amato premier e dunque, in pratica, ai danni dell’Italia. L’imbarazzo dinanzi al ridicolo non riesce più celarsi dietro i sorrisi di cortesia e, quando il tanto arriva al troppo, cala il gelo, l’ipocrisia non è sentita più come dovere: di colpo, le pacche sulle spalle, i cucù, le battute da vecchio erotomane diventano insopportabili.Accade che il disprezzo di cui è fatto oggetto il premier ricada sul paese che rappresenta. Non dicono che rappresenta l’italiano medio? Non sostengono che in lui si fondano virtù e difetti del carattere nazionale fino a non poter più discernere quali siano le une e quali gli altri? E da capo di stato estero non è naturale che, venendoti a star sul cazzo Berlusconi, ti vengano a star sul cazzo tutti gli italiani e l’Italia? Non ti viene una gran voglia di cercare alleanze segrete per dare una severa lezioncina a questo popolo di insopportabili cafoni? Vai con le strategie destabilizzanti l’Italia, vai col complotto. Ed eccoci all’intuizione di Frattini.So bene che vi risulterà bislacco, ma è l’unico modo per spiegare l’intuizione di Frattini.
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