La Marina degli Stati Uniti, per evitare attacchi causati da malware potenzialmente in grado di paralizzare la flotta di droni, ha deciso di iniziare a installare Linux su una parte di questi veivoli. E’ stato stipulato un contratto di $ 27’883’883 per la transizione a Linux per quanto riguarda il sistema tattico di controllo dei droni a decollo verticale (VTOL).
Attualmente la marina è in possesso di un solo modello di drone VTOL, il Northrop Grumman’s MQ-8B Fire Scout, del quale ne sono in arrivo 168. Questo drone ha la capacità di decollare e atterrare autonomamente su qualsiasi nave da guerra o zone d’atterraggio attrezzate oppure no, in prossimità di un soldato in contatto
Questo drone viene già utilizzato in America Latina per la ricerca di trafficanti di droga. Questi droni aeromobili senza pilota sono in grado di volare per più di sei ore con un pieno con una velocità massima di 85 nodi ad un’altezza massima di circa 20000 piedi.
L’esercito americano già in passato aveva adottato Linux per fronteggiare problemi legati alla mancanza di affidabilità di altri sistemi operativi.
A seguito di un attacco causato da un malware sul sistema di controllo di un drone del Air Force basato proprio su Windows si sono decisi di passare a Linux per porre rimedio a questa falla di sicurezza. Il Dipartimento della Difesa statunitense si è prontamente adeguata al passaggio a Linux rilasciando anche delle linee guida per le agenzie sull’utilizzo del codice open-source.
La forza del codice open-source e delle licenze proprietarie GPL consentono la rielaborazione e la modifica del codice però ciò che si vuole evitare è che tale software finisca al di fuori degli Stati uniti.