Cinquemila anni e non sentirne minimamente il peso sulle labbra. Uno degli oggetti immancabili nella pochette di ogni donna, con cui amiamo lasciare il segno, quasi fosse la nostra firma, su colletti e specchi, nacque, infatti, all'epoca dei Sumeri. Valorizzò le labbra di Cleopatra, esaltò il bianco incarnato della regina Vittoria, fino a divenire, nella sua inedita tonalità rosso fuoco, simbolo del potere femminile, indossato persino dalle Suffragette durante le manifestazioni femministe. Attraverso i secoli, da iniziale sinonimo di regalità, il rossetto ha finito per trasformarsi in un'arma pericolosa di seduzione, tanto da venir giudicato nell'Ottocento offensivo e oltraggioso. Quel che è certo, però, è che l'originale "bastoncino" di pasta semisolida a base di terra rossa (detta "terra di Parigi"), messa un tempo su un legnetto e lasciata seccare al sole, è diventato oggi uno dei nostri più fedeli alleati, il solo capace di rendere il nostro sorriso davvero irresistibile. E' proprio il caso di dirlo: red lips will rule the world.
Five thousand years and not feel the burner on our lips. One of the inevitable objects in the clutch of every woman, with which we love mark, almost like a signature, collars and mirrors, was born, in fact, at the time of Sumerians. It enhanced the value of Cleopatra's lips, praised the white flash of Queen Victoria, becoming, in its unusual red fire shade, a symbol of female power, worn even by Suffragettes during feminists demonstrations. Through the centuries, from initial synonynous of royalty, lipstick has ended up turning into a dangerous weapon of seduction, so as to be judged in the nineteenth offensive and outrageous. What is certain, however, is that the original "stick" of semi-solid paste made of clay, put on a stick and left to dry under the sun, has become today one of the our most faithful allies, the only one capable of making our smile really irresistible. It's the case to say: red lips will rule the world.