Abbiamo seguito come esempio di malpractices, le vicende della ONLUS CCS Italia (Centro Cooperazione Sviluppo), la progressiva distruzione delle attività verso i beneficiari, i licenziamenti del personale locale, lo spreco dei soldi che i donatori destinavano ai bambini, i deficit di bilancio (malgrado gli Oscar), e, in ultimo, il licenziamento dei lavoratori presso la sede di Genova. Chi avuto pazienza e stomaco per seguire queste fasi (raccontate nei post) non può sorprendersi se il Centro Cooperazione e Sviluppo è in liquidazione e per il terzo anno consecutivo presenta i bilanci in rosso (perdita 2010 euro 700.000), dopo aver dilapidato le riserve accumulate in precedenti gestioni.
Adesso la prossima chiusura, ma prima la ristrutturazione (cioè licenziamenti più o meno, con ipocrisia, mascherati) “Volevano obbligarci a firmare contratti a progetto in sostituzione di quelli a tempo determinato”, mi scrive un neodisoccupato operatore della ONLUS “e allora abbiamo fatto vertenze lavorative per ottenere i nostri diritti e proteggere il posto di lavoro”. Non è nuovo questo andazzo nel mondo della cooperazione dove i contratti per gli espatriati sono sempre a progetto (durata pochi mesi) e quelli per gli operatori locali seguono le norme nazionali (quando esistono) che spesso non prevedono nessuna garanzia verso il lavoratore. Il 99% delle richieste di lavoro delle ONLUS\ONG sul sito Volint hanno durata inferiore a un anno. Poi magari il bel mondo delle ONLUS\ONG si scatena contro Marchionne.
“Del resto” continua il neo-disoccupato, “dal 2007 le attività dell’Associazione sono calate sia in qualità che in quantità e ciò è stato segnalato da molti sostenitori che hanno smesso di sostenere i bambini.” Dirà il vero o sarà, giustamente, un po’ incazzato. Andiamo a vedere. Nel sito costato un patrimonio ci facciamo strada (fra richieste di donazioni) fino alle news (che dovrebbero raccontare il meglio) e rileviamo che nell’ultimo anno sono state costruite 2 scuole, 2 classi, fatto un progetto di microcredito per 100 famiglie, pagate un centinaio di tasse scolastiche in Zambia, distribuiti un po’ di sacchi di riso a 100 bambini in Cambogia e poco altro con euro 2.800.000 donati dai sostenitori per i bambini.
Questo il resto:12 ragazzi hanno iniziato a frequentare la scuola secondaria - Il corso ha l’obiettivo di istruire le mamme su come prendersi cura ed educare i propri figli, a partire dal periodo di gestazione (300 mamme)- In maggio, negli uffici di CCS Italia a Kathmandu, è stato realizzato un incontro con l’organizzazione locale Pahal, per discutere la fattibilità di un programma di stage rivolto alle studentesse dell’Asian Universtity of Women(3 studentesse)- operati due fratellini malati di ittiosi - Il Responsabile dell’ Educazione di CCS Nepal, ha facilitato una formazione sul processo di preparazione e creazione di materiale didattico (16 persone) -Con il supporto tecnico di questi studenti, CCS ha effettuato una prima formazione in favore di 20 membri di alcune comunità in Mozambico sul processamento e la conservazione dei prodotti agricoli locali (20 persone)- CCS ha organizzato un corso sulla disinfestazione intestinale e sull’integrazione di ferro in coordinamento con le autorità distrettuali delle Salute di Kavre;-Due scuole, la Shree Kalika Lower Secondary School e la Shree Dorje Ghyang Primary School, sono state visitate dall’equipe tecnica del nostro partner PDCH- CCS Italia ha organizzato dimostrazioni pratiche e sessioni nelle scuole sostenute in occasione della giornata mondiale per la pulizia delle mani.-E’ stata completata la costruzione di 10 forni per l’incenerimento dei rifiuti nelle scuole supportate da CCS. I forni, del costo di circa 200 dollari cadauno, sono atti ad incenerire carta e materiale organico.-A conclusione delle attività di salute scolastica del progetto 2010, CCS Vilankulos ha organizzato un incontro in ciascuna scuola beneficiaria per sensibilizzare i genitori su alcuni aspetti basici di salute e igiene.
“ Purtroppo” continua l’operatore” a rimetterci sono stati i più deboli, prima i beneficiari e il personale locale infine i dipendenti. della sede. Il prossimo passo di questa ristrutturazione sarà la chiusura di diversi uffici nei paesi. Si salveranno alcuni dei responsabili di questo disastro: il Segretario generale (costo azienda euro 100.000, annui detto MM (minchia molle) per le sue capacità manageriali) e il Presidente Stefano Zara (trombato di lusso) che continuerà a farsi un po’ di pubblicità come Vice Presidente della nuova fondazione ACRA . Nessuno ha ancora detto ai sostenitori quale sarà la fine dell’Associazione.
Gli altri responsabili del disastro: l’ex-presidente Fernanda Contri (già fuggita dalla Presidenza) e altri 3 tirapiedi senza voce si preparano alla fuga, dopo aver distrutto l’Associazione e licenziato il personale. Eppure tante Associazioni vanno bene, non c’è stato un calo delle donazioni a livello nazionale e Il CCS che esiste dal 1989 aveva raggiunto grossi risultati fino al 2006 (2006, entrate euro 4.172.000; 2010 entrate euro 2.800.000) con importanti e innovativi progetti nei paesi sostenuti (Mozambico, Cambogia, Nepal, Zambia, Angola poi chiuso), prima che s’insediassero il gruppo di politici e loro portaborse. Fa tristezza pensare che tutto è finito e che le speranze e l’impegno di tanta gente serviranno solo a coprire i redditi calanti de gli stipendi di ACRA, una ONG in crisi .
Poi non capisco perché, se questo era il disegno”, continua l’anonimo disoccupato “ sono stati spesi oltre euro 80.000 per ristrutturare un ufficio che sarà chiuso, oltre 100.000 euro in parcelle per tre legali (Manzitti, Di Franco e Ghibellini; (ndr personaggi ben incollocati nel sistema politico-affaristico di Genova) che sono opportunamente diventati soci (insieme a loro parenti che approvano i bilanci) dell’Associazione, centinaia per consulenti di marketing, comunicazione, progetti e, negli ultimi tre anni, quasi 1 milione di euro per operazioni di marketing, come si è visto senza, senza risultati. Hanno cercato di mimetizzare le spese di struttura trasferendo consulenze e stipendi come invii ai paesi beneficiari, come hai scritto tu in diversi post.”
Accidenti, ma sono tutti soldi donati per i bambini si domandano i sostenitori? Putroppo, sì. Il CCS (Centro Cooperazione Sviluppo ONLUS) è un microsistema che, visto al microscopio come si fa con batteri e parassiti, riporta a macrosistemi quali quello della cooperazione internazionale e la stessa nostra amata Italia. In realtà, concludo, la liquidazione non è coatta in senso tecnico ma coatti sembrano essere gli amministratori, visti i risultati.