Con questo caldo sopratutto al Sud , parlare di un liquore che è tra i più forti in gradazione (70° e oltre) può far venire le sudarelle ma siccome tra sagre e feste di mare si mangia e si stramangia, magari un leggero sorso di “Centerbe” rimette in moto la digestione anche se i medici ufficialmente son contrari ma quando sono a tavola però….
Sono 100 erbe aromatiche raccolte sul Monte Maiella e tramandate di padre in figlio dal farmacista Beniamino Toro, verso il 1700. Di un colore verde brillante, si dice che la sua origine sia conventizia (Centerbe del novizio) e veniva utilizzato originariamente contro la peste e si faceva mettendo a macerare in grappa foglie, bacche, rametti delle piante aromatiche locali.
Dal 1817 viene prodotto a Tocco da Casauria per merito del farmacista sopradetto. Leggo che le erbe raccolte vengono messe in infusione a freddo in alcool puro e vi restano per 1 anno (ma qui alcuni si fermano a 1 mese o poco più) affichè si formino tutti gli aromi insiti negli olii essenziali presenti nelle erbe.
Prodotto naturalissimo senza aggiunta di coloranti nè aromi artificiali, ottimo come correttivo nel caffè, nel cioccolanto e aromatizzante in pasticceria.
L’infuso , tagliato sempre con alcol puro, viene filtrato e messo in contenitori di acciaio. La produzione supera le 200.000 bottiglie, molto noto in tutta l’Italia Centrale e viene esportato nei luoghi dove gli abruzzesi si sono insediati e da lì avrà decollato (infatti è presente anche in Australia).