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Lirico: posti a rischio?

Creato il 12 agosto 2013 da Nonzittitelarte

Lirico: posti a rischio?Lirico, i posti di lavoro sono a rischio

VIA SANT’ALENIXEDDA. Spunta l’ipotesi della cassa integrazione e dei contratti di solidarietàCassa integrazione e contratto di solidarietà non sono ipotesi campate per aria: i vertici del Teatro
lirico hanno chiesto a metà luglio un parere a un avvocato cagliaritano
sull’applicabilità delle «misure a sostegno del reddito», necessarie se
dalla Regione non dovessero arrivare i soldi necessari a ripianare i
debiti e salvare il teatro di via Sant’Alenixedda.

CONTATTI PER IPOTIZZARE TAGLI La risposta del professionista è arrivata
il 18 luglio ed è stata discussa venerdì durante l’ultima riunione del
consiglio d’amministrazione. Il parere è positivo sia per la cassa
integrazione che per il contratto di solidarietà ed è confortato da
alcuni precedenti: nel primo caso si fa riferimento al teatro Stabile
di Bologna, mentre nel secondo il modello potrebbe essere quello del
Carlo Felice di Genova. Per ora comunque il consiglio d’amministrazione
ha congelato qualsiasi decisione, in attesa di capire quale sarà il
finanziamento complessivo della Regione, che dopo aver ridotto a 4,5
milioni di euro il contributo ordinario, ha deciso di aumentare di due
milioni (portando la cifra totale a 6,5 milioni di euro) la stampella
economica per la Fondazione. Nel frattempo, nelle casse di via
Sant’Alenixedda mancano ancora i 2,4 milioni di euro del Comune e i
fornitori hanno iniziato a chiedere i pignoramenti dei beni del teatro.

IL FLOP DI SANT’EFISIO E i conti del Lirico non sono certo aiutati
dagli incassi degli spettacoli. Nel penultimo Cda sono stati esaminati i
dati degli spettatori dell’ultimo festival di Sant’Efisio. A parte lo
spettacolo di Stefano Bollani, che ha registrato 840 biglietti venduti
per un totale di 16.433 euro, gli altri appuntamenti hanno rasentato il
flop. Sessantanove spettatori (766 euro l’incasso) per la prima del
balletto Les Nuits. Un po’ meglio il secondo appuntamento: 328 paganti,
3.039 euro raccolti. Poi il concerto dell’orchestra in occasione delle
celebrazioni per i bombardamenti su Cagliari:
65 spettatori (195 euro) alla prima, 70 al secondo spettacolo. Infine
un concerto per pianoforte con 384 paganti, per un totale di 2.293 euro.

IL BRACCIO DI FERRO Intanto continua il braccio di ferro sulle
«anticipazioni su futuri miglioramenti». La Fondazione ha comunicato che
«si riserva di rivalersi sulle somme dovute da ogni singolo dipendente,
così come verranno definite sulla base di un conteggio analitico del
credito». Uil, Fials e Libersind, con una lettera del 5 agosto,
definiscono la richiesta «minacciosa e intimidatoria» e annunciano
battaglia.

LA PROTESTA DEI SINDACATI Si parla di «un accanimento immotivato da
parte dei quadri dirigenti, pronti a decurtare le retribuzioni del 22
per cento senza alcuna motivazione, senza alcun dialogo con le
organizzazioni sindacali, senza presentare disposizioni giuridiche a
suffragio delle loro azioni». I sindacati spiegano che sono pronti a
dare battaglia e ad adottare «tutti i comportamenti ritenuti adeguati
alla salvaguardia dei diritti» dei lavoratori.

Michele Ruffi

Fonte: L’Unione Sarda 12 agosto 2013

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