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Listopia: I milleuno libri da leggere almeno una volta nella vita (#661 - 680)
Creato il 13 gennaio 2014 da La Stamberga Dei Lettori661. Ebdomero – Giorgio de Chirico (1929)
"Ebdòmero non è un personaggio, ed "Ebdòmero" non è un romanzo; il primo è un nome consapevole, il secondo un itinerario, un deposito di immagini, un catalogo di simboli, un collage di sogni, paesaggi, interni di abitazione, appunti di disegni, accesi, tutti, da una fosforescenza che sa di memoria, di visione, di mistificazione. La favola di Ebdòmero si estende come un labirinto proliferante, un edificio capace di riprodursi, di progettare nuove ali, quartieri, aditi ed esiti; dunque sarebbe vano cercare un inizio e una conclusione, culmini privilegiati, scoperte modali: in un edificio, uno spazio, una città morta e compatta, un tempio accuratamente fastosamente sconsacrato, ogni punto è nodale, inaugura e sigilla." (Giorgio Manganelli)
662. Passing – Nella Larsen (1929)
Pubblicato da Sellerio nel 1995 e ormai fuori catalogo, Passing è parzialmente ambientato nel quartiere di Harlem degli anni '20. La storia è incentrata sul rincontro tra due amiche d'infanzia, Clare Kendry e Irene Redfield, entrambe di sangue misto, separate dalla morte del padre di Clare che costrinse la ragazza ad andare a vivere con gli zii paterni. Mentre Clare è entrata pienamente a far parte del mondo "bianco", tanto che nessuno sospetta la sua ascendenza, Irene - attratta e insieme repulsa dallo stile di vita dell'amice - è membro attivo della comunità di colore di Harlem. Le cose precipitano quando Bellew, il marito di Clare, scopre la moglie è mulatta.
663. Addio alle armi – Ernest Hemingway (1929)
Composto febbrilmente tra il 1928 e il 1929, Addio alle armi è la storia di amore e guerra che Hemingway aveva sempre meditato di scrivere ispirandosi alle sue esperienze del 1918 sul fronte italiano, e in particolare alla ferita riportata a Fossalta e alla passione per l'infermiera Agnes von Kurowsky. I temi della guerra, dell'amore e della morte, che per diversi aspetti sono alla base di tutta l'opera di Hemingway, trovano in questo romanzo uno spazio e un'articolazione particolari. È la vicenda stessa a stimolare emozioni e sentimenti collegati agli incanti, ma anche alle estreme precarietà dell'esistenza, alla rivolta contro la violenza e il sangue ingiustamente versato. La diserzione del giovane ufficiale americano durante la ritirata di Caporetto si rivela, col ricongiungimento tra il protagonista e la donna della quale è innamorato, una decisa condanna di quanto di inumano appartiene alla guerra. Ma anche l'amore, in questa vicenda segnata da una tragica sconfitta della felicità, rimane un'aspirazione che l'uomo insegue disperatamente, prigioniero di forze misteriose contro le quali sembra inutile lottare.
664. Piombo e sangue – Dashiell Hammett (1929)
In una località della provincia americana fra le Montagne Rocciose, Personville, un investigatore privato viene chiamato dal direttore del giornale locale per un motivo imprecisato. Appena il tempo di arrivare e subito vede morire il giornalista rimanendo invischiato in un traffico di criminalità insospettabile per una città così piccola. Un magnate senza scrupoli, un capo della polizia corrotto, una sfilza quanto mai varia e colorita di gangster e poi Dinah Brand, una giovane donna avida e ambiziosa che sembra sedurre e manovrare tutti, salvo restare lei stessa vittima del proprio gioco. Sono questi i personaggi di un'impressionante sequela di omicidi, sparatorie, inseguimenti e colpi di scena.
665. Living – Henry Green (1929)
As an early novel, Living marks the beginning of Henry Green's career as a writer who made his name by exploring class distinctions through the medium of love. Set in an iron foundry in Birmingham, the novel grittily and entertainingly contrasts the lives of the workers and the owners.
666. Gli indifferenti – Alberto Moravia (1929)
Gli indifferenti è il primo romanzo scritto da Moravia appena diciottenne e pubblicato nel 1929. Tema principale del libro è la rappresentazione della borghesia nel momento della decadenza nel passaggio da un'epoca all'altra, con tutti i suoi più grandi difetti: la superficialità, le ipocrisie e il suo clima di costante menzogna. Chi vive in questa società, come i protagonisti del romanzo, sono perciò "indifferenti" di fronte alla vita, sono degli inetti incapaci di agire ma solo in grado di subire passivamente ciò che gli accade, dei deboli e degli impotenti che non sanno provare delle passioni vere (per questo accostabili ai personaggi di Svevo e Pirandello). La struttura del romanzo richiama quella di una pièce teatrale; le vicende si svolgono in due soli giorni e sempre in interni borghesi che si alternano, descritti in modo preciso per rispecchiare la vita di chi li occupa, poiché la priorità di Moravia è la rappresentazione psicologica dei protagonisti. Il linguaggio è semplice ed essenziale volto a rendere in maniera realistica i pensieri dei personaggi e gli ambienti in cui si muovono.
667. Niente di nuovo sul fronte occidentale – Erich Maria Remarque (1929)
Ancora adolescenti, Paul Borner e i suoi compagni vengono strappati ai banchi di scuola per essere inviati al fronte delle Fiandre, dove affronteranno una realtà di morte e distruzione. La vita diventerà allora soltanto sopravvivenza, un angoscioso aggrapparsi agli istinti di conservazione e un disperato rinsaldare i vincoli di cameratismo per fugare la paura e trovare reciproco sostegno. Un sostegno che tuttavia si affievolirà sempre più, perché uno dopo l'altro i compagni cadranno e Paul Borner, proprio quando avrà ritrovato la forza di guardare al futuro e l'armistizio sarà imminente, morirà colpito da un'ultima granata, mentre il bollettino militare grottescamente annuncerà: "Niente di nuovo sul fronte occidentale". Pubblicato nel 1929, quasi un decennio dopo la fine della Prima guerra mondiale, questo romanzo-diario uno dei primi best seller del Novecento, anche grazie alla trasposizione cinematografica che ne venne fatta-formula un messaggio pacifista che ai toni vigorosi dell'impegno civile preferisce quelli struggenti della malinconia e che enormemente contribuì alla sua fortuna.
668. Berlin Alexanderplatz – Alfred Döblin (1929)
In questo libro ineguagliabile, epico e insieme espressionista c'è tutta Berlino com'era sul finire degli anni Venti. Ma Berlin Alexanderplatz sfugge alle categorie, sorprende ogni volta che lo si rilegge. Nelle sue pagine c'è così tanta energia che sembra scritto domani. Anche per questo la storia di Franz Biberkopf – il cobra, appena uscito di prigione e terrorizzato all'idea di essere nuovamente libero – resta unica, di una bellezza disperata e assoluta.
669. L'ultimo settembre – Elizabeth Bowen (1929)
Irlanda, Contea di Cork, 1920. Seria e composta come si conviene a una diciottenne dell'aristocrazia anglo-irlandese, i capelli intrecciati coi nastri che scendono in bella mostra sulle spalle, la candida camicia coi fiori bianchi che esaltano la sua giovanile innocenza, Lois accoglie insieme con Sir Richard e Lady Naylor, gli zii coi quali vive dopo la prematura scomparsa dei suoi genitori, i coniugi Montmorency, ospiti attesi da tempo nella grande dimora di Danielstown. L'ampia facciata della casa fissa fredda il declivio dei prati, i cani trotterellano nell'atrio, quando Francie Montmorency, la mano a proteggere la veletta viola agitata dal vento, e suo marito Hugo oltrepassano la soglia della villa in cui hanno vissuto dodici anni prima gli spensierati anni della giovinezza.
Raggiungeranno la camera blu, la stanza degli ospiti con i gerani sul tavolo da toilette , il grande letto e un fresco odore di cretonne appena candeggiato. Divideranno le ore con Sir Richard e Lady Naylor, affettuosi amici di sempre, con Lois, così impaziente di vivere e di amare, con Laurence, l'altro nipote dei Naylor, un giovane intellettuale dall'aspetto etereo la cui vita emotiva trascorre futilmente in attesa del prossimo pasto. Giocheranno a tennis nei campi allestiti attorno alla villa, dove accorreranno i rampolli dell'aristocrazia anglo-irlandese, fanciulle meravigliose e fanciulle che nessuno vuole sposare, colonnelli e giovani ufficiali che animeranno le danze e allieteranno gli astanti con la loro galanteria. Ma non rivivranno gli spensierati anni della loro giovinezza.
Danielstown è, infatti, la stessa soltanto per occhi distratti ed estranei. I davanzali bianchi mostrano bolle di vernice, come se la casa abbia trascorso un giorno ai tropici. Dalle pareti, le foto di reggimenti, dei Naylor riuniti, dei vicini di casa di una generazione precedente, emanano una vaga cupezza. Sulle librerie sfila una parata di elefanti di ebano di cui nessuno ricorda l'origine. Sui campi di tennis, nei giorni di pioggia, si riversa il bestiame. E tra un tè e l'altro, una partita di tennis e l'altra, gli aristocratici ospiti discorrono smarriti della guerra che già insanguina le strade della Contea chiedendosi «cosa fare oltre a cercare di non farci caso».
Magnifico romanzo sul tramonto dell'aristocrazia anglo-irlandese al tempo dell'efferato conflitto tra l'ira, l'esercito repubblicano irlandese, e i Black and Tans inglesi, L'ultimo settembre apparve per la prima volta nel 1929 e incontrò subito il favore della critica. Nel decennio successivo, l'opera di Elizabeth Bowen fu unanimemente accostata agli scritti di Virginia Woolf, E. M. Forster e Henry James.
670. Harriet Hume – Rebecca West (1929)
'Of all the women he had ever known she was the most ethereal. Loving her was like swathing oneself with a long scarf of spirit.' Harriet Hume, musical, mystical and whimsical, is the very essence of femininity- both princess and trollop. Her beautiful room in a dilapidated Kensington House is the setting for this love story, she herself an extension of the beauty which surrounds her. Here amidst trees and lilacs, Arnold Condorex comes to be loved. And love him Harriet does, beyond reason. But Condorex is a man bent on power and Harriet is a woman with powers of quite another kind. In ruthlessly pursuing his ambition, Harriet- his better self- must be cast aside...How Harriet slowly triumphs over Condorex is gradually revealed in this beautifully imagined fantasy, HARRIET HUME, Rebecca West's third novel, recounts the victory of love and the love of beauty over man's eternal quest for dominance and destruction. Written in a style as elegaic as the London it also celebrates, Rebecca West's wisdom, imagination and wit are triumphantly brought together in this, her third novel.
671. L'urlo e il furore – William Faulkner (1929)
Il 1929, passato alla storia come l'anno del crollo di Wall Street che segnò l'inizio della Grande Depressione, è un anno fondamentale anche per la letteratura americana. Escono infatti "Addio alle armi" di Hemingway e "L'urlo e il furore" di Faulkner, una coincidenza che avvicina i libri, diversissimi tra loro, di due amici. Faulkner dà voce barocca a tutte le ossessioni e i fanatismi di quel Sud di cui pativa l'interminabile decadenza, incominciata con la sconfitta nella guerra civile. La mitica contea di Oxford diventa il teatro di un insanabile conflitto tra bianchi e neri, bene e male, passato e presente. Il romanzo è un complesso poema sinfonico in 4 tempi, che scandiscono le sventure di una famiglia del profondo Sud. [La nostra recensione]
672. I ragazzi terribili – Jean Cocteau (1929) Due ragazzi, fratello e sorella, e un amico particolare. Ambigui legami, stretti fino a limiti morbosi, la possibilità di un sodalizio eccentrico eppure normale come solo negli anni verdi si riesce a intrecciare. Una piccola epopea dell'età atrocemente felice e devastante che è la giovinezza.
673. Look Homeward, Angel – Thomas Wolfe (1929)
A legendary author on par with William Faulkner and Flannery O'Connor, Thomas Wolfe published Look Homeward, Angel, his first novel, about a young man's burning desire to leave his small town and tumultuous family in search of a better life, in 1929. It gave the world proof of his genius and launched a powerful legacy.
The novel follows the trajectory of Eugene Gant, a brilliant and restless young man whose wanderlust and passion shape his adolescent years in rural North Carolina. Wolfe said that Look Homeward, Angel is "a book made out of my life," and his largely autobiographical story about the quest for a greater intellectual life has resonated with and influenced generations of readers, including some of today's most important novelists. Rich with lyrical prose and vivid characterizations, this twentieth-century American classic will capture the hearts and imaginations of every reader.
674. Storia dell'occhio – Georges Bataille (1928)
"Benché "l'Histoire de l'oeil" comporti alcuni personaggi che hanno un nome, e il racconto dei loro giochi erotici, Bataille non ha inteso scrivere la storia di Simone, di Marcelle o del narratore (come Sade ha potuto scrivere la storia di Justine o di Juliette). "L'Histoire de l'oeil" è veramente la storia di un oggetto. Come può un oggetto avere una storia? Esso può passare di mano in mano, e può passare anche di immagine in immagine; la sua storia allora è la storia di una migrazione, il ciclo delle reincarnazioni (in senso proprio) che esso percorre nel distaccarsi dall'essere originale, seguendo l'inclinazione di una certa immaginazione che lo deforma senza tuttavia abbandonarlo: è il caso del libro di Bataille." (Roland Barthes)
675. Orlando – Virginia Woolf (1928)
La fantastica storia del bellissimo Lord Orlando, che in più di tre secoli di vita incontrerà la regina Elisabetta, amerà una principessa russa, sarà ambasciatore a Costantinopoli e, dopo un misterioso letargo, cambierà sesso, diventando donna.
676. L'amante di Lady Chatterley – D.H. Lawrence (1928)
Connie Chatterley è moglie di sir Clifford, un aristocratico che in seguito a una ferita di guerra è diventato impotente (metafora della sterilità intellettualistica della sua cultura e della sua classe). Connie desidera la maternità e la sua carica vitale la spinge verso il guardacaccia Mellors. Nasce tra i due una passione e quando Connie si accorge di aspettare un bambino, lascia il marito e va a vivere insieme a Mellors. Per il verismo tattile con il quale racconta l'amore sessuale, per la critica aperta alle convenzioni sociali, per l'apparente esaltazione dell'adulterio, l'opera più famosa di Lawrence (colpita da sentenze di oscenità e volgarità) uscì "purgata" nel 1928, in Inghilterra; sarà pubblicata in edizione integrale solo nel 1960. [La nostra recensione]
677. Il pozzo della solitudine – Radclyffe Hall (1928)
Nello splendore della villa di famiglia di Morton Hall, Sir Philip e Lady Gordon aspettano la nascita dell'erede. Quando anziché il maschio desiderato nasce una femmina, decidono comunque di chiamarla Stephen. La bambina crescendo rivela ben presto abitudini e atteggiamenti diversi dalle sue coetanee e la isolano da chi la circonda, costringendola a un'infanzia difficile e a una tormentata adolescenza. Raggiunta la maturità Stephen Gordon si innamorerà perdutamente di un'altra donna.
678. The Childermass – Wyndham Lewis (1928)
Percy Wyndham Lewis, 1882 - 1957, British author and painter, was an early promoter of modernism in all the arts, as well as a novelist. A key figure of the English intellectual, artistic and literary avant-garde of the first half of the twentieth century, with Ezra Pound, he was co-founder and editor of 'Blast', a Vorticist magazine. 'The Human Age' is his most important literary achievement, an apocolyptic novel and a modern rework of 'The Divine Comedy'. 'The Childermass' is the first part of the tetralogy.
679. Quartetto – Jean Rhys (1928)
Marya, giovane inglese sposata con il polacco Stephan, si sente, per la prima volta nella sua vita, «molto vicina a essere felice». Ed ecco che, da un giorno all’altro, il marito finisce in galera lasciandola senza un soldo né un amico al mondo. L’agognata felicità assume allora per un istante le sembianze di Heidler, facoltoso mercante d’arte, che però la trascina – sotto gli occhi compiacenti e maligni della moglie – in una lunga, torpida ossessione. Sullo sfondo di una Parigi mai così crudele, in una Rive Gauche ingannevolmente romantica e mondana, Marya finisce per trovarsi avviluppata in un tormentoso ménage à trois; e quando, con un palpito di disperata onestà, prova a lacerare il velo delle apparenze, comprende che in quell’irrespirabile bohème i codici sociali pesano quanto e più che altrove. Schiacciata fra l’anelito a una vita rispettabile e la realtà obbligata del demi-monde, si scopre così condannata senza appello all’«esistenza grigia, spaventosa, dei derelitti»: un mondo irreale e al tempo stesso terribilmente concreto, fatto di sordidi caffè e grame camere d’albergo, dove è impossibile trovare scampo alla tragica ineluttabilità della vita.
680. Declino e caduta – Evelyn Waugh (1928)
Paul Pennyfeather, un orfano che studia a Oxford per prendere i voti, viene cacciato dal college per comportamento indecente. Disonorato e senza il becco di un quattrino, Pennyfeather trova lavoro come insegnante presso una scuola privata, nel nord del Galles. E lì si innamora perdutamente della madre di un suo giovane studente, Lady Margot Beste-Chetwynde, che chiede in sposa. Ma il matrimonio è cancellato quando, seppur involontariamente, Pennyfeather è coinvolto dalla sua fidanzata in un'operazione di schiavitù. Imprigionato, il giovane riesce a scappare rischiando la vita. Ma non tutto è perduto, anzi tutte le traversie subite io hanno reso più saggio e maturo e in grado di riprendere gli studi interrotti a Oxford. Romanzo pubblicato da Bompiani e Guanda con il titolo "Lady Margot".
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