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Listopia: I milleuno libri da leggere almeno una volta nella vita (#941 - 960)

Creato il 21 aprile 2014 da La Stamberga Dei Lettori

Quante volte ci siamo imbattuti in una di queste liste? La stessa BBC ne aveva stilata una da cento libri (piuttosto faziosa, se volete la mia opinione). Scopo di queste liste, è noto, non è permettere al lettore di scoprire nuovi libri e nuovi autori, bensì distruggere ogni sua pretesa di letterato facendolo sentire oltremodo ignorante per il gran numero di volumi che, a fine lista, scopre di non aver non solo mai letto, ma nemmeno sentito nominare. Noi vi proponiamo questa, pubblicata in volume, che già da diversi anni circola più minacciosamente della videocassetta di The Ring (o di Pootie Tang - questa è pessima, se la capite vergognatevi) distruggendo l'autostima di ogni lettore che credeva di aver letto tutti o la maggior parte dei cosiddetti libri da leggere prima di morire. La lista in questione ha i suoi difetti. Intanto è stata stilata approssimativamente nel 2005, per cui la sezione 2000 risulta incompleta; inoltre mette in lista solo narrativa, ed è eccessivamente sbilanciata su romanzi pubblicati nel corso del 1900, glissando decisamente su quelli pre-Ottocento. Continuiamo con un'altra carrellata di venti romanzi: nel corso degli articoli vedremo quali sono stati pubblicati in Italia e quali risultano ancora inediti.


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941. Le affinità elettive - Johann Wolfgang von Goethe (1809)

"Non ho mai sentito parlare con tanto entusiasmo, con tanta cautela, come di questo romanzo, e i librai non sono mai stati assaltati in tale maniera: era come essere in una bottega di fornaio, in tempo di carestia". Così, nel 1810, scriveva Marianne von Eybenberg a Goethe. Il successo delle "Affinità elettive" fu in effetti immediato e travolgente, nonostante la sua intrinseca complessità. Il titolo stesso allude a una specularità tra fenomeni fisici e psichici, tra natura e spirito, tanto da far riconoscere nello scambio di attrattive incrociate tra le due coppie del romanzo Eduard-Charlotte e Ottilie-Capitano il comportamento che in natura hanno alcuni elementi di attrarsi reciprocamente e altri di respingersi.


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942. Castle Rackrent - Maria Edgeworth (1800)

With her satire on Anglo-Irish landlords in Castle Rackrent (1800), Maria Edgeworth pioneered the regional novel and inspired Sir Walter Scott's Waverley (1814). Politically risky, stylistically innovative, and wonderfully entertaining, the novel changes the focus of conflict in Ireland from religion to class, and boldly predicts the rise of the Irish Catholic bourgeoisie. The second edition now includes new notes informed by the latest scholarship.


1700
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943. Iperione - Friedrich Hölderlin (1797)

"Ho veduto una sola volta l'unica, colei che la mia anima cercava, e la perfezione che noi collochiamo al di sopra delle stelle, che noi allontaniamo sino alla fine del tempo, questa perfezione l'ho sentita presente. Era là, questo essere supremo, là nella sfera dell'umana natura e delle cose esistenti. Non vi domando più dove essa è: è esistita nel mondo e può tornarvi; vi è soltanto nascosta. Non domando più che cosa sia, l'ho veduta, l'ho conosciuta. O voi, che cercate quanto vi è di più alto e di più perfetto, nella profondità della sapienza, nel tumulto dell'azione, nel buio del passato, nel labirinto del futuro, nelle tombe e al di sopra delle stelle! Conoscete il suo nome? Il nome di ciò che è uno e tutto? Il suo nome è bellezza." Si può dire che in queste parole, con cui Iperione rappresenta all'amico Bellarmino il suo primo incontro con Diotima, sia contenuta in nuce tutta la materia del grande romanzo nella versione di Giovanni Vittorio Amoretti. Pubblicato nella definitiva e matura redazione nel 1797-1799, "Iperione" è, accanto alle grandi liriche, alla tragedia dedicata alla figura di Empedocle e alle traduzioni da Sofocle, il raggiungimento poetico più alto del massimo spirito lirico che la Germania abbia avuto tra Goethe e Nietzsche.


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944. La monaca - Denis Diderot (1796)

Pur nella sua spiccata originalità, La monaca rivela l’influenza dei romanzi di Richardson – Clarissa e Pamela – di cui Diderot fu grande ammiratore. Figlia adulterina di una famiglia aristocratica, Suzanne è costretta a diventare monaca. La sua incrollabile volontà di ribellione e infine la fuga non sortiscono però liberazione: la sventurata è perseguitata e torturata dalla sprezzante riprovazione della società. La società delle famiglie fondate sul denaro, dei conventi fondati sulla violenta complicità tra guardiane e giovani recluse, della religione a garanzia della frustrazione dei bisogni vitali. Sostenuto da un’analisi psicologica straordinariamente audace e penetrante, focoso e misurato a un tempo, ravvivato da una profonda umanità, è considerato fra i migliori racconti di Diderot.


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945. Camilla - Fanny Burney (1796)

First published in 1796, Camilla deals with the matrimonial concerns of a group of young people—Camilla Tyrold and her sisters, the daughters of a country parson, and their cousin Indiana Lynmere—and, in particular, with the love affair between Camilla herself and her eligible suitor, Edgar Mandlebert. The path of true love, however, is strewn with intrigue, contretemps and misunderstanding. An enormously popular eighteenth-century novel, Camilla is touched at many points by the advancing spirit of romanticism. As in Evelina, Fanny Burney weaves into her novel strands of light and dark, comic episodes and gothic shudders, and creates a pattern of social and moral dilemmas which emphasize and illuminate the gap between generations.


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946. Il monaco - M.G. Lewis (1795)

Il monaco è Ambrosio, in odore di santità, ammirato da tutta Madrid per le sue parole trascinanti. Il tentatore è Matilde, la donna demoniaca travestita da novizio, la splendida maga perversa. Negli anni '30 Antonin Artaud fece del romanzo gotico di Lewis una sorta di "copia francese". Ed è nella versione di Artaud, con una prefazione di Nico Orengo, che Bompiani ripropone il testo. [Le nostre recensioni]


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947. Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister - Johann Wolgang Goethe (1795)

La figura di Wilhelm Meister accompagnò Goethe per buona parte della sua vita, fin dalla giovinezza: è infatti il protagonista del suo secondo romanzo, La vocazione teatrale di Wilhelm Meister , composto tra 1777 e 1785. Una decina d'anni dopo Goethe tornò sul personaggio, forte di una moltitudine di esperienze (il viaggio in Italia, la Rivoluzione francese, l'amicizia con Schiller) che lo avevano portato a una maturazione intellettuale, politica e umana. Smorzato dunque lo slancio esasperatamente romantico delle prime opere, diede vita a Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister , pubblicato tra 1795 e 1796 e considerato il capostipite del Bildungsroman : in queste pagine la formazione di un artista diventa la formazione tout court di un uomo, nella quale il teatro non è che una tappa, destinata a essere superata. Come ebbe a dire un Goethe ultrasettantenne rileggendo la propria opera, «Wilhelm è di certo un "povero diavolo", ma è solo in tali individui, non già in caratteri solidi e conchiusi, che è possibile mostrare con grande evidenza il gioco alterno della vita e i suoi mille compiti diversi».


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948. I misteri di Udolpho - Ann Radcliffe (1794)

Considerato l'archetipo del romanzo gotico, "I misteri di Udolpho" fu pubblicato nel 1794, anno dell'ascesa e della caduta di Robespierre. Sull'apparente struttura del racconto di formazione femminile, Ann Radcliffe modella un percorso attraverso gli spazi sublimi del terrore, nei quali l'eroina si smarrisce in una vertigine noir che la conduce oltre i limiti della ragione e della natura. Nella Francia del 1584 la giovane e sensibile Emily St. Aubert, rimasta orfana di entrambi i genitori, viene rinchiusa dalla zia Madame Cheron e dal suo compagno, il perverso zio Montoni, nel tenebroso castello di Udolpho, sugli Appennini. Solo dopo una convulsa serie di avvenimenti agghiaccianti Emily riesce a riacquistare la libertà e a ricongiungersi con il suo innamorato, Valancourt. L'introduzione al romanzo di Viola Papetti, oltre a definire il genere gotico, racconta come la "debole mano" di Ann Radcliffe sia riuscita a trasfigurare il castello di Udolpho in una perfetta e animata macchina del terrore.


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949. The Interesting Narrative - Olaudah Equiano (1789)

An exciting and often terrifying adventure story, as well as an important precursor to such famous nineteenth-century slave narratives as Frederick Douglass's autobiographies, Olaudah Equiano's The Interesting Narrative recounts his kidnapping in Africa at the age of ten, his service as the slave of an officer in the British Navy, his ten years of labor on slave ships until he was able to purchase his freedom in 1766, and his life afterward as a leading and respected figure in the antislavery movement in England. A spirited autobiography, a tale of spiritual quest and fulfillment, and a sophisticated treatise on religion, politics, and economics, The Interesting Narrative is a work of enduring literary and historical value.


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950. Caleb Williams - William Godwin (1794)

[Ormai introvabile, di questo romanzo del pensatore William Godwin, sono riuscita a rintracciare in italiano solo un'edizione del 1976 pubblicata da Vallecchi. L'opera, in tre volumi, è considerata uno dei primi romanzi gialli della storia, ma anche un'incarnazione popolare delle idee politiche che Godwin, primo propugnatore dell'anarchismo, aveva già espresso nel trattato Giustizia politica: Caleb Williams è la dimostrazione di come il sistema legale possa perseguire e distruggere un innocente.]


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951. Justine o le sventure della virtù - Marchese de Sade (1787)

Specchio di virtù e di devozione religiosa, Justine racconta alla sorella Juliette, dopo una lunga separazione, le proprie disavventure. La narrazione si trasforma in un vertiginoso viaggio tra frati licenziosi, impenitenti falsari, losche mezzane, aristocratici viziosi: un percorso iniziatico attraverso l'esperienza del libertinaggio, che si snoda circolarmente in discorsi, classificazioni ed enumerazioni. Pubblicato anonimo nel 1791 e subito dichiarato fuorilegge, Justine fu sottratto all'oblio cui lo destinava '"inferno" della Biblioteca Nazionale di Parigi negli anni Trenta e consegnato alla tradizione letteraria del Novecento. Da allora artisti, scrittori e filosofi hanno trovato in Sade un modello di stile e di pensiero, per la straordinaria novità dei congegni narrativi e per l'inedito trattamento del tema dell'utopia: un'utopia, come argomenta Octavio Paz nel brillante saggio introduttivo, che funziona al rovescio.


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952. Vathek e gli episodi - William Beckford (1786)

Scritto alla fine del XVIII secolo in francese e poi tradotto in inglese, "Vathek" è la risposta settecentesca al mito del dottor Faust, inserito nella tradizione orientaleggiante delle "Mille e una notte", al pari dello "Zadig" di Voltaire e del "Rasselas" di Johnson. L'orrore che suscita l'infelice Vathek, califfo di grandi ricchezze e di incontentabili appetiti, sta proprio nel patto diabolico suggeritogli dal perfido Giaurro, al fine di ottenere enormi poteri, una volta raggiunto il Palazzo del Fuoco Sotterraneo. Per realizzare il suo sogno di potenza, il califfo non esita a lasciare i suoi cinque palazzi, ad abiurare la fede musulmana e a compiere grandi nefandezze, come il sacrificio di cinquanta bambini, figli della sua gente. Nel viaggio verso il Palazzo, il suo seguito - fantasmagorico caravanserraglio che spazza e contamina tutto ciò che incontra - si assottiglia sempre più, fino a lasciarlo solo di fronte alle oscure porte dell'abisso. Ma si tratta di un perfido inganno, perché oltre quelle porte non lo attendono i talismani che controllano il mondo, bensì il regno di Eblis, l'inferno musulmano. A Vathek e alla sua donna, ridotti - come gli altri che li hanno preceduti - a morti viventi col cuore tormentato dalle fiamme, non resta che vendicarsi su Carathis, la madre che l'ha cresciuto nell'avidità e nell'assenza di una vera fede. Non c'è speranza nell'oscuro mondo dipinto da Beckford: il male è legato alla condanna senza appello e l'unica ricompensa per il patto mefistofelico è l'inganno. [La nostra recensione]


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953. Le 120 giornate di Sodoma - Marchese de Sade (1785)

Ispirato alla moda delle storie naturali settecentesche, Le 120 giornate di Sodoma – terminato da Sade nel 1785 nel carcere della Bastiglia – -è una vera e propria tassonomia delle passioni umane o, diremmo oggi, delle perversioni. In un crescendo ossessivo, con un linguaggio che si fa annotazione e a volte frammento, il romanzo segue le vicende di quattro "libertini" e la loro paradossale sperimentazione di "sregolatezze" rigidamente regolate, di una lussuria senza freno ma non senza ordine. È un viaggio nell’intimo del desiderio umano, in territori inconfessati e segreti, oltre le ipocrisie e le reticenze dell’educazione. Con quest’opera grandiosa e terrificante, dettata da una disperazione e da un coraggio straordinari, Sade ha segnato una tappa decisiva nel processo di conoscenza di sé dell’uomo occidentale.


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954. Cecilia - Fanny Burney (1782)

Cecilia is an heiress, but she can only keep her fortune if her husband will consent to take her surname. Fanny Burney's unusual love story and deft social satire was much admired on its first publication in 1782 for its subtle interweaving of comedy, humanity and social analysis.


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955. Le confessioni - Jean-Jacques Rousseau (1782)

"Ecco il solo ritratto d'uomo, dipinto esattamente al naturale e assolutamente fedele al vero, che esiste e che mai probabilmente esisterà". Così Rousseau inizia la sua ricca autobiografia, che ripercorre attraverso un lucido esame di coscienza gli anni della formazione, l'amicizia con gli altri illuministi, la riflessione filosofica e letteraria, le fughe e i contrasti che sempre caratterizzarono la sua vita. Preziosa testimonianza di un periodo storico fra i più significativi, le "Confessioni" sono anche l'appassionata analisi di uno spirito critico che riflette su se stesso, alternando l'impietoso esercizio della ragione con un intenso intimismo, che si profonde nel vivo senso della natura, negli intenerimenti della memoria e nel commosso rimpianto per le illusioni perdute.


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956. Le relazioni pericolose - Pierre Choderlos de Laclos (1782)

"Le relazioni pericolose" (1782) è ambientato nella Parigi del Settecento, dove la marchesa di Merteuil, falsa e devota, abbandonata dall'amante, Gercourt, decide di vendicarsi diso-norandolo. A questo scopo conquista la complicità del visconte di Valmont, suo ex amante e noto seduttore senza scrupoli. Valmont accetta la sfida e decide di sedurre la giovane Cécile, promessa sposa di Gercourt. Inizia così lo scambio epistolare (175 lettere) che mette in scena la rete diabolica elaborata da Valmont e dalla marchesa di Merteuil, tessuta in cinque mesi di progetti, manovre, sotterfugi, confessioni, elaborate ipocrisie, colpi di scena e complicatissimi intrighi. Nella rappresentazione dei due protagonisti principali, tutti presi dalla loro volontà di autoaffermazione, Laclos ritrae in modo del tutto originale il quadro realistico di una società moralmente dissoluta e crudele, ormai in discesa libera verso l'autodistruzione nel momento in cui elabora l'idea del massimo potere e del completo piacere, del dominio incontrastato e ottenuto con ogni mezzo, e a ogni prezzo. "Le relazioni pericolose" è stato oggetto anche di fortunati adattamenti cinematografici: Roger Vadim (1959), Stephen Frears (1988) e Milos Forman (1989).


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957. Le fantasticherie del passeggiatore solitario - Jean-Jacques Rousseau (1782)

Tra le pagine più belle della letteratura moderna, Le fantasticherie sono il risultato degli appunti che un anziano Rousseau prendeva nel corso di lunghe passeggiate, meditando sulla natura, sull’uomo, sul rapporto tra sé e gli altri. Il grande filosofo illuminista, isolato e ormai messo al bando dalla società francese, non pensava che queste pagine sarebbero state pubblicate, così le scrisse senza avere in mente un destinatario. Per questo Le fantasticherie affidano al lettore il ruolo singolare dell’intruso che scopre un segreto, dell’indiscreto che viola l’intimità di una vita.
Rousseau ritrova nelle sue lunghe peregrinazioni in campagna, lontano dai luoghi mondani della Parigi del Settecento, gli ultimi momenti di serenità: “A dispetto degli uomini, saprò gustare ancora la gioia della società e vivrò decrepito con me in un’altra età come se vivessi con un amico meno vecchio”.
Enrico Brizzi ammonisce che “nella nostra epoca veloce ed esasperata suona con nuova forza l’invito di Rousseau a puntare l’aperta campagna, lasciandoci alle spalle gli ampi marciapiedi della civiltà per rifugiarci nel tempo senza tempo dei sogni a occhi aperti”.
Solo così, attraverso lo sforzo mai definitivo di passare dall’estrema infelicità alla più grande felicità, l’uomo possiede la forza necessaria per sanare il dolore e riparare ai mali che si è inflitto. E quando si esauriscono la fantasia e il sogno, subito, si para, a soccorrere e a riempire il vuoto, il mondo sensibile, l’universo muto del mondo vegetale, con le sue varietà, i suoi colori, le sue strutture.
Nell’epoca fitta di urgenze che ci troviamo a vivere, appare ancora possibile sfuggire alla vacuità dei cerimoniali per raccoglierci vicino alla terra, liberare l’anima e interrogare quanto abbiamo di più sacro?


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958. Evelina - Fanny Burney (1778)

Figlia non riconosciuta di lord Belmont, Evelina è allevata amorevolmente dal reverendo Mr Villars che già aveva cresciuto la madre, morta nel darla alla luce. Diciassettenne, alcuni amici la invitano a Londra dove viene introdotta alla vita mondana e conosce Lord Orville, figura nobile e saggia. Il rapporto tra i due, sviluppato attraverso tutte le tappe dell’interesse, dell’amicizia e dell’amore, condito da inevitabili incomprensioni e qui pro quo, è uno dei due temi principali del romanzo. L’altro riguarda la travagliata storia del riconoscimento legale di Evelina da parte di lord Belmont, complicato da uno scambio di neonate da parte di una balia disonesta. L’epilogo vede lo scioglimento felice delle due vicende.


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959. I dolori del giovane Werther - Johann Wolfgang von Goethe (1771)

I dolori del giovane Werther è il più famoso romanzo d'amore della letteratura tedesca. In forma epistolare rispecchia la storia vera dell'innamoramento del giovane Goethe per Lotte Buff, riplasmata nell'amore impossibile e infelice tra Werther e Carlotta, che diventerà moglie fedele di Alberto. Ma il Werther rappresenta molto di più. Un'opera romantica, religiosa, filosofica, sociale, e persino politica; un documento letterario ma anche morale sulla borghesia in Germania, pochi anni prima dello scoppio della Rivoluzione francese.


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960. Humphry Clinker - Tobias George Smollett (19)

First published in 1771, and often regarded as Smollett's finest book, The Expedition of Humphry Clinker relates, in an ingenious series of overlapping letters, the adventures of Mr Matthew Bramble's family party as they travel through England and Scotland. The group includes a gouty country squire, a husband-hunter, an Oxford student, and an illiterate but racy lady's maid. They recount their travelling adventures. They gossip. They tell stories of Humphry Clinker, a servant picked up en route, and they record their individual reactions to the tour. Engrossing and entertaining, the novel provides a satirical and witty picture of the contemporary social and political scene.



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