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Listopia II - La vendetta: I milleuno libri da leggere almeno una volta nella vita (#281-291)

Creato il 08 giugno 2015 da La Stamberga Dei Lettori

L'avevate amata. L'avevate richiesta a gran voce. Finalmente, dopo mesi di assenza, torna la versione riveduta e corretta di Listopia. I milleuno libri da leggere almeno una volta nella vita. Tranquilli, non vi riproporremo con gli aggiornamenti i cinquanta appuntamenti della vecchia versione, datata 2006, ma solo le aggiunte apportate e mantenute fino all'ultima, quella del 2012, che - vi anticipiamo - non si limitano a libri usciti dopo il 2005 ma rivoluzionano un po' anche le liste dei secoli precedenti.
Anche stavolta, forse più che mai, la vostra granitica certezza di aver letto di tutto ne uscirà scalfita e sanguinante: cimentatevi con noi a spuntare i libri già letti e a insultare quelli la cui presenza nella lista è assolutamente immeritata!
Ultimo appuntamento!


Listopia II - La vendetta: I milleuno libri da leggere almeno una volta nella vita (#281-291)

281. Le avventure di Persiles e Sigismonda - Miguel de Cervantes (1617) [Aggiunto nella lista 2008]

E' un corposo romanzo d'avventure corredato da tutti gli ingredienti del genere: ambiente esotico, tempeste, corsari, mostri marini, selvaggi, naufragi, rapimenti, streghe e lupi mannari, nobildonne e cortigiane, amanti violenti e amanti gelosi, duelli...


Listopia II - La vendetta: I milleuno libri da leggere almeno una volta nella vita (#281-291)

282. Thomas of Reading - Thomas Deloney (1599) [Aggiunto nella lista 2008]


Listopia II - La vendetta: I milleuno libri da leggere almeno una volta nella vita (#281-291)

283. Lo scimmiotto - Wu Ch’êng-ên (1590?) [Aggiunto nella lista 2008]

Uno dei quattro grandi romanzi classici cinesi, Lo Scimmiotto, fu scritto dal letterato Wu Ch’êng-ên nel secolo sedicesimo, ma il materiale della storia è un immenso ciclo di leggende che si era accumulato per centinaia di anni intorno al «viaggio verso l’Occidente» – cioè verso l’India – del monaco Hsüan Tsang, poi detto Tripitaka, per raccogliervi scritture sacre buddiste e introdurle in Cina. La vicenda comincia con la nascita di una scimmia da un uovo di pietra: è lo Scimmiotto, che presto sarà eletto Re delle Scimmie. Essere prodigioso e beffardo, dalla inesauribile vitalità, Scimmiotto adopera astuzie e artifici magici per diventare immortale e, poi, per portare lo scompiglio e la guerra nel cosmo, subissando i celesti con le sue sempre eccessive trovate – ed è una delizia seguire il turbamento provocato nei cieli cinesi, affollatissimi di esseri divini, da questo indiavolato trickster. Infine, nella seconda parte, Scimmiotto, assieme a due altri compagni – Porcellino e Sabbioso, che simboleggiano due potenze dell’essere umano – si riscatterà dalle sue malefatte aiutando Tripitaka nel suo arduo viaggio.
Tutto il libro è un moto inarrestabile di fatti e sorprese, un grande romanzo di avventure che ne contiene in sé tanti altri. Aprendosi la strada nella selva di queste vicende il lettore si renderà conto a poco a poco che Lo Scimmiotto è anche un’allegoria, un viaggio mistico, una satira sociale, e vi scoprirà un immenso repertorio di pratiche e tradizioni religiose. Il cielo e i suoi abitanti sembrano qui essere un travestimento della terra e degli uomini, la terra una continuazione del cielo: sfrontatezza e devozione, familiarità con la natura e i suoi prodigi, sapienza psicologica, diffusa ilarità convivono tranquillamente in questo mondo fondato sulla magia, in queste vicende che sembrano fatte per essere raccontate a dei bambini e insieme sono cariche di sottintesi, sicché giustamente ebbe a dire di questo romanzo il suo congeniale traduttore, il grande sinologo Arthur Waley: «Lo Scimmiotto è unico nel suo complesso di bellezza e assurdità, di profondità e insensatezza».


Listopia II - La vendetta: I milleuno libri da leggere almeno una volta nella vita (#281-291)

284. I Lusiadi - Luís Vaz de Camões (1572) [Aggiunto nella lista 2008]

I Lusiadi (Os Lusíadas in portoghese) è un poema epico scritto da Luís Vaz de Camões. Spesso è considerato come la più importante opera della letteratura portoghese, della quale è sicuramente uno dei volumi più rilevanti, e comparato all'Eneide, il grande poema epico virgiliano.
La prima edizione fu stampata nel 1572, tre anni dopo il ritorno dell'autore dall'Oriente. L'opera è composta da dieci canti e 1102 strofe, le ottave endecasillabiche, dette anche ottave ariostesche. Presenta lo schema dell' (ABABABCC), tipico dei lunghi poemi o delle narrazioni eroiche, sperimentato per la prima volta da Giovanni Boccaccio.
Scritto seguendo il classico stile omerico, il poema epico narra principalmente il periodo storico delle grandi scoperte geografiche avvenute tra il XV e XVI secolo, dando una rilettura leggendaria e fantastica della storia, come fece Virgilio in relazione alla storia di Roma.
L'azione centrale è la scoperta della via marittima per l'India realizzata da Vasco de Gama, ma il racconto descrive anche altri episodi della storia del Portogallo, esaltando il popolo portoghese. Fonte: Wikipedia


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285. Lazarillo de Tormes - Anonimo (1554) [Aggiunto nella lista 2008]

Romanzo spagnolo di autore ignoto, venne edito a Burgos nel 1554 e proibito dall'Inquisizione nel 1559. Di ambientazione popolare, ma che rivela la mano di uno scrittore colto, il Lazzarillo è la storia di un giovane accattone sempre affamato che si guadagna da vivere con mille astuzie. Scritto quasi cinquecento anni fa è ancora oggi di un'attualità sorprendente.


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286. Amadigi di Gaula - Garci Rodríguez de Montalvo (1508) [Aggiunto nella lista 2008]

Amadigi di Gaula (nello spagnolo classico della prima edizione e in portoghese: Amadis de Gaula, in spagnolo moderno Amadís de Gaula) è un poema cavalleresco, che tratta in particolare della figura del cavaliere errante, molto in voga in tutta la Penisola Iberica durante il XVI secolo, e che è stato fondamentale per la formazione di scrittori rinascimentali e dell'età barocca. Fu pubblicato per la prima volta nel 1508 da Garci Rodríguez de Montalvo. Tuttavia le sue origini sono più antiche, poiché già nel XIV secolo era molto conosciuto, infatti si pensa risalga al tardo ciclo bretone, e il poema è stato letto certamente da personaggi come Pedro Lopez de Ayala e Pedro Ferrus.
Montalvo stesso confessa di avere modificato i primi tre volumi ma di essere l'autore del quarto. Inoltre si aggiunge un dubbio sulla nazionalità del poema: nel secondo capitolo del libro II, infatti, è presente La villanella, ovvero dei versi quasi simili a quelli di una poesia di João de Lobeira, trovatore portoghese del XIII secolo, compresa nel Canzoniere Colocci-Brancuti. Nonostante questo, quanto sopra non può assolutamente essere affermato con sicurezza, poiché nessun diretto frammento dell'eventuale primitiva versione portoghese ci è pervenuto. Fonte: Wikipedia


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287. Tirante il Bianco - Joanot Martoell (1490) [Aggiunto nella lista 2008]

«Novela total» lo ha definito Mario Vargas Llosa in un suo famoso saggio degli anni Sessanta: Tirante il Bianco come romanzo totale. E ha paragonato Martorell a Flaubert e Faulkner, collocandolo tra i piú grandi narratori della letteratura di tutti i tempi.


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288. La Celestina - Fernando de Rojas (1449) [Aggiunto nella lista 2008]

È la storia dell'amore appassionato e funesto tra il giovane Calisto e la bella Melibea, cui fanno da contrappunto gli amori dei servi. Personaggiochiave della tragica vicenda è la mezzana Celestina che tesse la tela dell'intrigo ricorrendo a tutte le astuzie e a tutta la sua esperienza.


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289. I briganti - Shi Nai'an (XIV sec.) [Aggiunto nella lista 2008]

I Briganti è un romanzo storico (del XV secolo) cinese ambientato nella fase finale della dinastia Song meridionale (circa 1100 d.c.), composto da 114 capitoli raccolti in 25 volumi ed è un costituente dei Quattro grandi romanzi classici cinesi.
Il titolo originale del romanzo è Shui-Hu-Chuan (cinese tradizionale: 水滸傳, cinese semplificato: 水浒传, pinyin: Shuǐhǔ Zhuàn), letteralmente è traducibile come "Storia in riva all'acqua", ma pubblicato in Italia come I briganti. È noto anche coi nomi: Tutti gli uomini sono fratelli e Le paludi del monte Liang.
Vi si narra l’avventurosa epopea di una banda di 108 briganti, invincibili in campo aperto, diabolicamente astuti nella guerriglia, temerari nel pericolo, spietati nella vendetta.
Questi masnadieri non sono soltanto uomini d’arme e di rapina, ma cavalieri fedeli a un semplice e generoso ideale, che accorrono là dove l’ingiustizia opprime i deboli e gli inermi e ovunque ci sia la corruzione; sempre disposti, tra una battaglia e l’altra a concedersi solennissime sbronze.
Ai funzionari del Celeste Impero sorpresi a leggere questo libro le autorità del tempo sospendevano lo stipendio per molti mesi; e questo accanimento della censura indica abbastanza bene la straordinaria vitalità polemica dell’opera.
I briganti sono l’esempio più famoso di un genere di romanzo cinese che, tra l’eroico e il picaresco, si può avvicinare alla Chanson de geste del medioevo occidentale, ed ha schemi narrativi comuni a quelli delle avventure dei Cavalieri della Tavola Rotonda e di Robin Hood. Fonte: Wikipedia


290. Romanzo dei tre regni - Luo Guanzhong (XIV sec.) [Aggiunto nella lista 2008]

Il romanzo dei tre regni, (semplificato 三国演义, pinyin Sānguó yǎnyì) scritto da Luo Guanzhong (罗贯中) nel XIV secolo (1330-1400 circa), è una delle opere che fanno parte dei Quattro grandi romanzi classici della letteratura cinese.
È un romanzo storico basato su eventi accaduti negli anni verso la fine della dinastia Han, nel periodo dei Tre Regni della Cina, che inizia nel 169 e termina con la riunificazione del paese nel 280. Si tratta di un'opera imponente suddivisa in 120 capitoli, con circa 800.000 parole e quasi un migliaio di personaggi drammatici, per lo più di ispirazione storica.
È una delle opere tradizionali più lette sia nella Cina imperiale che in quella moderna. I tre regni a cui fa riferimento il romanzo sono quelli di Wei (魏), Shu (蜀) e Wu (吳). Fonte: Wikipedia


Listopia II - La vendetta: I milleuno libri da leggere almeno una volta nella vita (#281-291)

291. Storia di Genji. Il principe splendente - Shikibu Murasaki (XI sec.) [Aggiunto nella lista 2008]

Il Giappone dell'epoca Heian (IX-XII secolo): un paese chiuso, isolato dal continente asiatico, che contiene un altro paese chiuso, quello dell'aristocrazia di corte, al cui interno si trova il microcosmo delle nyobo, l'élite delle dame. Nella più ovattata di queste scatole cinesi, gineceo dell'aristocrazia, si svolge la storia del principe Genji, luminoso per intelligenza, cultura, bellezza: gli amori delle dame di corte, delle spose, e le lotte per il potere, nel più importante romanzo della letteratura giapponese classica.


291. Storia di un tagliabambù - Anonimo (X sec.) [Aggiunto nella lista 2008]

Il Taketori monogatari (竹取物語? lett. "Il racconto di un tagliabambù") o Kaguya-hime no monogatari (かぐや姫の物語? lett. "Il racconto della principessa splendente"), tradotto anche col titolo Storia di un tagliabambù, è un racconto popolare giapponese del X secolo, considerato il più antico esempio di narrativa nel Paese[1] scritto in lingua giapponese tardoantica. Fonte: Wikipedia


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