Magazine Diario personale

Literary Shot: Il Mito della Befana

Da Helldoom @AttianeseDom
Aiko era una giovane e bellissima ragazza che viveva nel palazzo dello Shogun.
Era molto famosa per le sue abilità di pasticciera e cioccolataia, in quanto i suoi dolci erano considerati un dono divino tanto che le persona arrivavano da ogni angolo dell'impero per assaggiarli.
Tuttavia lei era anche avida e superba, in quanto negava i suoi dolci ai poveri bambini che spesso andavano da lei, attratti dal dolce odore della sua cucina e arrivava ad affermare che nemmeno Uke-Mochi, la dea del cibo, potesse cucinare qualcosa alla sua altezza, tanto che ebbe l'ardire di sfidarla ad una gara di cucina.
Uke-Mochi, appena sentì la notizia, fu sopraffatta dall'ira e, sotto le spogli di una vecchia cuoca, andò a parlare con Aiko, dicendogli di ritirare la sfida e accettare di essere la miglior pasticciera tra gli uomini, ma Aiko iniziò a dileggiare la dea dicendo che aveva paura di sfidarla.
Allora Uke-Mochi si rivelò in tutta la sua grandezza e iniziarono la sfida.
Le due contendenti si diedero molto da fare, e per due giorni e due notti non fecero altro che cucinare dolci e cioccolata.
Alla fine dei due giorni, ognuna delle due aveva tavole imbandite con dolci luminosi, colorati e dall'odore straordinario, tanto che quasi tutte le persone del Giappone si erano radunate li, compresi un enorme numero di poveri bambini trascinati dalla fame.
La Dea propose di dar da mangiare i loro cibi a quei poveri bambini e far decidere loro, usandoli come una giuria, quali dolci fossero i migliori.
Ma Aiko rifiutò, anzi, quando i bambini si avvicinarono li colpì con una scopa, asserendo che delle piccole nullità non potevano toccare il suo cibo.
Uki-Mochi andò su tutte le furie, si trasformò in un essere quasi demoniaco per la rabbia.
Aiko era terrorizzata, e tentò di fuggire, ma le molte braccia di Uki-Mochi la catturarono e decisero la sua punizione.
Aiko fu trasformata in un'orribile vecchia e condannata a preparare dolci per tutto l'anno, fino a quella notte, la notte del sei gennaio in cui, sulla scopa con cui aveva colpito quei bambini, avrebbe portato loro dolci.
Per sempre.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog