Little Italy non è solo quello strano ammasso di ristoranti dai nomi storpiati che si trova attaccato a Chinatown e che, a dirla tutta, di italiano ha proprio ben poco.
Little Italy è anche, e forse soprattutto, quella racchiusa in un pugno di vie dalle parti di Arthur Avenue, nel Bronx. Un luogo che ha fatto da sfondo a film, libri e cd, e in cui sono passati moltissimi italo-americani dai cognomi celebri, da De Lillo a De Niro, da Joe Pesci a Sinatra. Un luogo in cui sicuramente è possibile respirare una certa italianità più genuina. Ci sono gli anziani in canotta e catena d’oro che urlano Totòòòòòò Totòòòòò! da una parte all’altra della strada; ci sono i mercati come il Retail Market, con dentro prodotti REALMENTE italiani (merendine Bauli, minestre Knorr, bibite San Pellegrino, l’Auricchio e il Parmigiano Reggiano); ci sono le bandiere con su scritto Campioni del Mondo e le magliette di Lavezzi; ci sono le immancabili statuette di Santi e Madonne, sparpagliate nei cortili delle case. Ascoltare le conversazioni tra i passanti significa cogliere accenti di città e regioni lontane, mischiati e impastati con la lingua inglese, senza tuttavia aver perso le proprie radici.
Non abbiamo provato nessuno dei numerosi ristoranti presenti, però ci siamo mangiati un corposo panino mozzarella-pomodoro-basilico all’interno di una specie di bar-minimarket di nome Tino’s Delicatessen, dall’aspetto decisamente italiano.
Passeggiare dalle parti di Arthur Avenue è piacevole, la via è alberata e piena di dehors, sembra davvero di trovarsi in un piccolo paese della provincia italiana, un’oasi di tranquillità tricolore ben lontana dal caos perenne di Manhattan.