Little Miss Repubblica

Parliamone: questa vi sembra una pubblicità di abiti per bambina?L'altro giorno, sfogliando per ammazzare il cazzeggio un periodico a caso, mi imbatto in questa simpatica reclamè.

Guardo la copertina: è l'inserto di Repubblica. Non che se fosse comparso su Panorama o Il Giornale mi avrebbe scandalizzato di meno, ma si tratta di giornali che fanno capo all'utilizzatore finale e di certo non si mettono a fare puritane polemiche sulle (scabrose) abitudini sessuali di anziani che vanno a letto con le teenager. Ma Repubblica!
A colpo d'occhio, tra una pagina e l'altra, mi era sembrato di scorgere l'ennesima modella anoressica (la classica che si fa intervistare ogni 10 minuti per dire che lei mangia tutto, ma tutto veramente, e non si fa mancare niente, però fa pilates e una vita sana e regolare) che passeggia sull'ennesima ipocrita passerella vestita con l'ennesimo vestito immettibile in qualunque contesto di vita quotidiana. E fin qui tutto bene. Le solite schizofrenie contemporanee, ho pensato. Poi però metto a fuoco, alzo lo sguardo dalle gambe e mi sembra, sotto tutto quel trucco e parrucco, di vedere una bimba. O, perlomeno, quello che ne è rimasto.Alla mente mi balza subito l'immagine di quelle poverette conciate come bambole e vestite da zoccole che, nell'indimenticabile Little Miss Sunshine, partecipano a uno dei concorsi più deviati e, di fatto, pedopornografici della storia.

Mi viene da pensare: perchè dovremmo stupirci se una cariatide politica di 74 anni si trastulla con ragazze minorenni se lasciamo che le nostre figlie o le nostre sorelle si vestano di provocazione a 10 anni svuotando il portafoglio per abiti che, a fine stagione, chiaramente non andranno più bene?
Dite che sono invecchiato? Forse!