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Liturgia profana e salmo responsoriale

Creato il 18 agosto 2013 da Minerva Jones

Liturgia profana e salmo responsoriale Liturgia della parola
"Se sto insieme a una donna io tengo le mani sul tavolo, seguo il discorso, parlo di Dio e di politica, ma appena restiamo un secondo in silenzio mi sento come il maniaco del call center, che si nasconde in un buco in fondo al telefono. Io invece stavo davanti a Marinella e anche se non me lo stavo toccando c'avevo lo stesso pezzo di carne. E lo sapevo che lei mi guardava pensando che io ero come quel gentile cliente seduto in poltrona, che per essere un maniaco zozzone basta averci il cazzo. Non serve nient'altro. E aveva ragione perché io sono fatto proprio così, mi vesto solo per nasconderlo come se indossare le mutande equivalesse a tagliarlo. Per un po' funziona, mi distraggo parlando del tempo e delle mezze stagioni, ma appena me lo ricordo torno a essere un animale nudo e infoiato. Uno che per scusarsi direbbe <volevo venire da solo, lasciarlo a casa, ma il cazzo è venuto lo stesso. Scusa se sono un uomo, siamo tutti così. Da milioni di anni il cazzo ci segue, non ci lascia mai soli. Ho sentimenti profondi, un'intelligenza, persino degli ideali. Avrei voluto riporlo nell'armadio, chiuso in un paio di mutande di quelle pulite e profumate di sapone che tengo in fondo al cassetto, ma non è stato possibile>".
"Parola di  Ascanio Celestini"  "Rendiamo grazie ad Ascanio Celestini"
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Salmo responsoriale
Sorelle, ripetiamo insieme: "D'altronde è un uomo..."
"Non riesce a pensare che tu possa essere felice libera e senza un uomo a fianco - devi per forza avere qualcosa che non va: se sei sola, è perché nessun uomo t'ha voluto" "D'altronde è un uomo..."
"E' persuaso d'essere quello che nessuno - specie una donna - può fregare, perché lui è mille volte più sveglio di tutti gli altri (uomini e donne che siano)..." "D'altronde è un uomo..."
"Mi ha di nuovo raccontato lo stesso identico scenario romantico, dimenticandosi d'averlo già fatto alla scorsa uscita insieme, con l'intento di sedurmi..." "D'altronde è un uomo..."
"Si crede rappresentante d'una razza superiore, e quindi - pur di mantenere tale immagine di sé - al tuo rifiuto dirà che t'eri fatta aspettative nei suoi confronti in cui lui non è stato..." "D'altronde è un uomo..."
"Se gli fai un discorso lungo, riflessivo e articolato, quando verifichi se ti sta seguendo ti accorgi che s'è fermato alla prima frase, e che poi s'è perso a guardarti le tette..."
"D'altronde è un uomo..."
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Ascanio Celestini m'ha reso edotta una volta per tutte della differenza tra noi (donne) e loro (uomini): loro non possono trascendere la presenza di ciò che hanno tra le gambe, noi sì. Tale nuova consapevolezza non mi fa sentire loro superiore o al contrario inferiore. Li amavo prima - gli uomini - li amo ora. Solo che adesso rido una volta di più di noi e di loro :-) Il salmo responsoriale nasce dall'istintiva esclamazione a commento dei racconti delle nostre avventure col sesso maschile con le mie sister: anche qui, nessuna pretesa di superiorità - solo un'infinita ironia piena d'amore nei confronti del sesso maschile :-)

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