Quello che segue è stato scritto a mano lunedì notte. Come piace a me. Disordinato.
Quelle parole che magari poi ti dimentichi, che ti ritrovi per caso in mezzo a un quaderno tempo dopo e ti perdi a rileggere.
A seguire gli asterischi.
E' sempre bellissimo ritrovare sentimenti per caso.
Sarà per questo che scrivo a penna su foglietti volanti nella penombra.
E poi ho una lucina nuova fichissima. Che illumina solo lì. Solo per me.
Qui sarò un pò più concisa.
C'è un motivo per cui mi sono un pò chiusa, per cui parlo meno, per cui scrivo meno, almeno qui.
Per cui mi sembra di non avere argomenti.
Questo è diventato un pò lo spazio in cui ritrovo il bello. In cui mi cerco di caricare di energia positiva. Il momento di riflessione su ciò che mi circonda. Su ciò che amo. Perchè mi fa stare bene, mi aiuta a fermarmi e osservarmi con più calma.
Però fondamentalmente è che negli ultimi tempi ho ricominciato a pensarci tanto, troppo.
E non mi va di parlarne. Perchè non c'è nulla di nuovo da dire. Si sa.
Perchè mi sentirei dire non pensarci, come sempre.
Perchè settembre si avvicina e si comincerà. Di nuovo.
Perchè sarebbe pura magia se riuscissi a rimanere incinta prima. Tipo adesso. Senza pma.
Sono stata brava, per mesi mi sono concentrata su altro, ci sono anche riuscita.
(Sono la prova che non basta non pensarci perchè accada. Solo così, per mettere i puntini sulle i).
Ma ultimamente il pensiero è tornato con tutta la sua prepotenza.
In tutto il suo miscuglio di euforia e speranza da una parte e tutta la sua insicurezza dall'altra.
Le montagne russe.
Il fascino della sfida.
La paura dell'ignoto.
Adesso lui dorme qui, accanto a me. Nel mio letto. Siamo venuti solo io e lui a casa dei miei. A fare il pieno di vizi (lui) e libri (io).
Per chi come me non ha mai provato il co-sleeping è una cosa meravigliosa. Come tutte le cose rare.
Non mi sveglio mai con lui che mi infila un suo dito nell'occhio. Seguito da un abbraccio caldo. Il primo della giornata. Unico. Istintivo.
E io che sono ancora quasi del tutto addormentata mi sciolgo tra le braccia di mio figlio, come se quella piccola per un istante fossi io.
E penso che ho proprio bisogno di ricaricarmi.
Di ricominciarne a parlarne tranquillamente. Anche se sono cose già dette. Anche se vorrei non pensarci. Anche se ho paura.
E poi ho bisogno di tempo. Anzi, ho bisogno di vivere senza tempo per un pò.
Noi tre soli.
In spazi nuovi.
Me ne vado in vacanza tra poco.
Oh yeah.