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Home > Articoli > Live Report : Orange Goblin - Isaak - Those Furious Flames
Live Report : Orange Goblin - Isaak - Those Furious Flames
22 Luglio 2013 A cura di:Massimo Argo
Nella solita confortevole cornice del Circolo Magnolia versione estate, ovvero il Slow Food delle sataniche zanzare, si sono esibite tre bands di notevole spessore.
A cominciare le danze i ticinesi Those Furious Flames, portatori sani di un ottimo rock and roll in salsa stoner. A dire la verità lo scrivente non era sotto il palco a sentirli, ma era al bancone del bar, dove si sentiva discretamente lo stesso. A seguire i genovesi Isaak, gli ex Gandhi's Gunn, che dopo aver cambiato nome e aver pubblicato recentemente su Small Stone la riedizione di The Longer, The Beard, The Harder, The Sound, e sono impegnati nel tour di promozione. Era un anno che non suonavano dal vivo ( a parte un concerto segreto sui bricchi genovesi qualche tempo fa ), ma la ruggine non si è fatta sentire e hanno dato vita ad un grande show, con il cantante Giacomo in grande spolvero, come tutti gli altri. Sono un gran gruppo e stanno crescendo molto, se riusciranno a girare all'estero in un futuro prossimo potrebbero diventare una band di caratura europea ed oltre. Il pubblico era già in buone forze durante la performance degli Isaak, ma arrivano ancora persone per il piatto forte della serata, gli Orange Goblin. Attivi dal 1995, gli Orange Goblin sono uno di quei gruppi che grazie a fantastici dischi, ma sopratutto grazie ad incendiari live, si sono guadagnati un'inattaccabile reputazione. E a vederli dal vivo si capisce il perché. Appena arrivati sul palco attaccano a suonare e sembrano in 45, ma sono solo in 4. Il frontman Ben Ward ha una grandissima esperienza e ha un grande feeling con il pubblico, e si vede che si diverte molto. Come si divertono molto gli altri componenti del gruppo. Il chitarrista Joe Hoare è davvero mostruoso, mette in scena un tappeto sonoro di inusitata potenza, insieme al bassista Martyn Milllard. Alle pelli Chris Turner è un polipo, che arriva ovunque. Lo show ripropone vecchi e nuovi successi, inframmezzati da una cover dei Black Sabbath. Colgo l'occasione per dire che senza i Black Sabbath ci saremmo tutti divertiti di meno, nelle nostre piccole e squallide vite. Da segnalare un gran duetto fra Ward e il singer degli Isaak Giacomo Boeddu, davvero bravo anche in questa circostanza. E ci si diverte tanto anche a vedere gli Orange Goblin, tanto che la gente chiede un bis e loro ne fanno addirittura due. Un gran bel concerto, con un gruppo che sa di rock and roll e vecchi fumetti letti su di un divano scassato. Un'altra grande serata in quel del Magnolia.
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