Magazine Cultura

Live Review: Toy @ Covo Club

Creato il 04 aprile 2014 da Tereeffe @tereeffe

C’è questa intro strumentale che mi cattura e mi trascina quasi con forza in questo mondo psichedelico e surreale realizzato dai Toy.
Sul palco del Covo Club, venerdì 28 marzo in occasione della serata dedicata alle sonorità British (Cool Britannia), è il turno della band di Brighton capitanata da Tom Dougall.

TOY band profile

Dall’apertura strumentale fino al quinto brano della scaletta c’è questo ritmo costante e ripetitivo che caratterizza il lato più “oscuro” dei Toy: si denota, quindi, una certa “pesantezza” uditiva che, unita ad un particolare utilizzo delle luci (scure, ma sulle tonalità del blu, rosso, fucsia), crea una piccola scenografia in grado di descrivere visivamente la musica di questa band.
I Toy vagano tra il post-punk, dettagli shoegaze e tanta psichedelia: tra un genere e l’altro, il pubblico ondeggia e, per tutta la durata del live, resta come ipnotizzato da queste sonorità sempre più fragorose ed intense che coprono totalmente la voce del frontman (c’è anche il problema dell’acustica, quindi del cantato si sente giusto qualche vocale aperta e niente più).
Le chitarre, intanto, tendono a scontrarsi ed innalzarsi, anche perché l’intento principale della band è quello di creare un vero e proprio muro sonoro variopinto attraverso queste profonde atmosfere shoegaze.
Ma questo tipo di intensità, ad un certo punto, viene spezzata da canzoni pop con un’influenza più 60′s, da qualche tastierina à la Horrors, da chitarre più sciolte che ricordano i primi Strokes e qualcosina che riprende vagamente gli immensi Cure.

I Toy amano dare colore e diverse forme alla loro musica spaccando il live in due parti ben distinte: da un lato sono presenti sonorità più cupe e vigorose, mentre dall’altro compare questa “dolcezza” psichedelica che fa oscillare (o pogare, soprattutto tra le prime fila) ancora di più i presenti.



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog