Serpico è morto da clochard dopo una infinita battaglia giudiziaria. Cardosi aveva perso, negli anni, non solo il lavoro, ma anche la casa e la madre. L’unica colpa di Giampaolo Cardosi era quella di essere stato controcorrente e di non aver mai voluto tagliare barba e capelli, o meglio di non aver adempiuto agli ordini dei superiori che lo vedevano sporco e trasandato. Non solo, tra le accuse mosse verso Serpico vi era quella di aver rubato duemila lire di multe, ma anche un tavolo e delle sedie abbandonate in un bosco.
Così deriso da tutti è diventato un barbone, costretto a dormire in un bosco.
Un eterno calvario sino all’assoluzione. Serpico era stato prosciolto, voleva indossare nuovamente la bicicletta, a lui di risarcimento erano stati offerti 300mila euro per i danni ma Serpico non gli accetta.
Qualche tempo fa poi era stato persino accusato di scritte all’Equitalia!
Intanto nella sua città un consigliere comunale dell’opposizione incassando centinaia di messaggi a favore di una completa riabilitazione, e sul web si legge «Sono nato il 7 settembre del 1943 alla vigilia dell’armistizio. Ma nella mia vita io non ho mai incontrato la pace».