Magazine Cinema
Regia: Gabriele Mainetti
Interpreti: Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli
Trama: Enzo è criminale di mezza tacca che vive a Tor Bella Monaca. Un giorno, per fuggire a un inseguimento, finisce nel Tevere dove verrà a contatto con un bidone che perde sostanze radioattive. Dopo una notte infernale, assunto da un balordo per un lavoro facile che ovviamente finirà malissimo, scoprirà di aver sviluppato una forza sovraumana. All'inizio pensa di mettere a frutto la cosa per rapine facili, ma ben presto la sua attenzione si sposterà su Alessia figlia del complice di Enzo, perseguitata da un pericoloso boss psicopatico noto come lo Zingaro La ragazza non è lucida di mente, non ha più nessuno al mondo e passa le giornate a guardare episodi del cartoon "Jeeg Robot d'acciaio" credendoli reali. Enzo diventerà il suo angelo custode e lei gli farà capire che forse, c'è bisogno davvero di eroi.
Io solo una cosa voglio sapè...ma tu chi cazzo sei?
Pare strano, ma ogni tanto per noi italici "poveri" appassionati di cinema, anche il nostro bistrattato paese ci fornisce motivo di orgoglio. Può derivare dall'Oscar ad un monumento come il grandissimo Maestro Morricone oppure dal film che mai ti saresti aspettata di vedere da queste parti.Gabriele Salvatores ci aveva provato con il suo "Ragazzo invisibile" ma i risultati a quanto letto in giro piuttosto sono stati piuttosto deludenti, io il film non l'ho visto quindi non posso pronunciarmi certo in merito. È toccato poi al debuttante Gabriele Mainetti ritentare di portare il film di supereroi nelle italiche lande, e questa volta il risultato è quella benedetta boccata di ossigeno che da queste parti si attendeva da anni.Scrivo il post a poche ore dalla visione quindi ancora in preda ad un, inaspettato, entusiasmo.Quindi potrei chiudere la partita dicendovi semplicemente: "è pazzesco, andate a vederlo, di corsa"...., ma provo ad andare un po' oltre senza spoilerare nulla, cercando di spiegarvi perché sto parlando forse del miglior film italiano degli ultimi 10 anni."Lo chiamavano Jeeg Robot" è, prima di tutto un film coraggioso. Complimenti a Mainetti e tutti i suoi collaboratori, hanno avuto le palle non soltanto di realizzare qualcosa che esula completamente
da quanto ci viene usualmente propinato negli ultimi anni, ma lo porta in un contesto di provincia, non certo nel senso migliore del termine.
Ma "Jeeg Robot" è soprattutto un film ambizioso e serio, serissimo.Non è facilmente collocabile, non è possibile far paragone con niente di quanto visto fino ad ora, e non pensate certo ad una poracciata fatta quasi per scimmiottare i più blasonati prodotti di genere d'oltreoceano.Siamo di fronte ad un prodotto si d'esordio, ma curatissimo in ogni suo aspetto, dalla fotografia alla colonna sonora, restate durante i titoli di coda, mi raccomando, scoprirete, che Claudio Santamaria ha pure una bellissima voceE soprattutto emoziona "Jeeg Robot", come davvero non mi capitava da parecchio guardando un film italiano.Esalta, entusiasma, diverte, a tratti persino commuove sia quelli che amano i film di supereroi sia quelli come la sottoscritta a cui il genere rimane sempre un po' ostico. Grazie anche a tre protagonisti scritti ed interpretati benissimo,
Claudio Santamaria è una certezza. Il suo è senza dubbio l'eroe per caso, o forse sarebbe meglio dire per sfiga, per eccellenza. Solitario, menefreghista, vive in un cesso di appartamento nutrendosi di budini e film porno, di una bontà rude eppure profondissima. La sorprendente debuttante Ilenia Pastorelli, davvero bravissima, è la donzella da salvare, dolce principessa sciroccata, rifugiata, scopriremo perché con lo scorrere degli eventi, nel mondo di "Gig robò".
Ma il mio preferito è Luca Marinelli. Il suo Zingaro è un cattivo già di culto, così esagerato, a tratti grottesco, che non sarebbe dispiaciuto forse neppure ad un certo Quentin Tarantino.
Insomma, "Lo chiamavano Jeeg Robot" è una splendida realtà. Sinceramente non so come stanno andando gli incassi, ma una perla così rara va difesa e sostenuta in tutti i modi, perché non resti in caso isolato ma si trasformi in un nuovo inizio.
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