Nello sfacelo di un'annata cinematografica da dimenticare ecco arrivare un film che risolleva la situazione e dà a questo 2013 un abbondante 6 politico. Non l'unico certamente, ci sono stati dei film decisamente guardabili quest'anno, ma quello che a paragone fra storia ed effetti speciali è entrato nel cuore di questo vecchio visitatore di cinema è stato...
"Lo Hobbit: la desolazione di Smaug".
...poi, però, si vede il drago...
...ed è qualcosa di così impressionante da mettere davvero paura. Le sue sole dimensioni sono incalcolabili e lo rendono molto più reale di Sauron ma altrettanto inavvicinabile. Il suo punto forte, però, non sta solo nella mera forza fisica ma nell'astuzia, nella favella sciolta e ironica. Sono rimasto piacevolmente colpito dallo scambio di battute fra Smaug, la colossale bestia, e Bilbo, il piccolo Hobbit, simile a quello del libro ma diverso nei comportamenti del drago che qui gioca e si diverte come un gatto con il topo. Per la prima volta assisto, da veterano giocatore di D&D, ad una bestia intelligente, astuta, beffarda, orgogliosa e il mio cuore di giocatore di ruolo annuisce contento. Questo è un fottuto Drago.Smaug è certamente il pezzo forte di questo film, ma anche il resto non scherza. Passando da Bosco Atro a Pontelagolungo fino a Dale ed Erebor tanti sono i luoghi che ci vengono mostrati. Paesaggi che fino a questo momento avevamo solo immaginato e che esplodono nel film in tutta la loro gloria......lasciandoci sinceramente commossi.
In essi zampettano e lottano i vari personaggi che sono tanti e tanti e molti di più di quelli del libro. C'è un vero esubero di cast che ha fatto storcere il naso ai Tolkiani più puristi. Molti personaggi si sono ritrovati parti allargate o addirittura inventate. Parti che hanno reso questa storia molto più intricata della sua versione letteraria. Non so dire se sia un male oppure no, quello che posso dire è che al sottoscritto è piaciuto davvero tanto. Perché, in fondo, l'immissione di Azog "il profanatore", che nella storia è morto nelle miniere di Moria, la fuga dei nove (i Nazgul), avvenuta molto dopo, quel simpaticone di Legolas, che manco veniva nominato e l'intera parte sul negromante, Sauron, superba nel film e anch'essa in buona parte inventata, formano tutti assieme una versione, riveduta e corretta, de Lo Hobbit. Una versione alternativa, se vogliamo, più completa ed ispirata, in buona parte, al racconto incompiuto "La cerca di Erebor", una breve storia postuma in cui Tolkien cercava di creare un filo conduttore fra Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. Quindi, in realtà, anche lo stesso autore aveva visto la limitatezza della sua prima storia nei confronti del suo romanzo più famoso, magari non sarebbe così scontento di questa versione della storia. E se pure si fosse imbattuto in quel personaggio femminile puramente inventato.......dubito fortemente che se ne sarebbe lamentato!
Non si può dire proprio nulla su questo film che, se non è il migliore dell'anno, sicuramente è a pari merito con Django Unchained. Bisogna per forza fare i complimenti a questo regista che ha osato portare questa storia al cinema, a migliorarla come meglio poteva e a scegliere un cast di ottimi attori. Insomma, per la prima volta ci troviamo davanti ad una saga che migliora film dopo film, e se il primo era bello e il secondo è davvero epico... come sarà il terzo?