Bilbo e la compagnia dei nani alla riconquista del tesoro perduto di Erebor seconda parte: più libertà rispetto al testo originale, ma la narrazione acquista qualcosa in ritmo e azione spettacolare….Lo hobbit – La desolazione di Smaug recensione
Ormai si sa. Peter Jackson non vede il romanzo Lo hobbit come una semplice favola d'avventura. Per questo motivo ha deciso di dilatarne i tempi nella sua, personale, versione cinematografica. Dall'idea di due film per poi arrivare alla decisione, complice la mole ciclopica di girato, di distribuirne tre. Dunque questo Lo hobbit – La desolazione di Smaug diventa il blocco centrale della trilogia. L'episodio, in genere ,più complesso da gestire poiché non ha capo ne coda. Come già era successo nella trilogia dell'anello Jackson non si perde in preamboli riassuntivi della puntata precedente e parte subito in maniera diretta. Con un breve quanto agile flashback scopriamo il momento in cui Gandalf incontrò Thorin alla taverna del puledro impennato a Brea per proporgli la missione della riconquista di Erebor. Ellissi di dodici mesi e ritroviamo i nostri eroi dove li avevamo lasciati. In fuga dal perfido Azog e la sua marmaglia, dovranno affrontare mille insidie e pericoli, fare incontri inaspettati, trovare insoliti quanto validi aiutanti prima di giungere nel regno sotterraneo di Erebor ed affrontare il più temibile dei nemici: il drago Smaug. Nel frattempo un male oscuro quanto subdolo sembra crescere sempre di più. Questa volta Peter Jackson molla i freni inibitori e, in barba alla fedeltà letteraria, crea un ottovolante avvincente, spettacolare dove non c'è un attimo per riprendere fiato. Il ritmo è intenso, la spettacolarità di alto livello, i movimenti di macchina barocchi e vertiginosi come solo il “vecchio Peter” sa fare. La squadra tecnica al servizio del regista ormai è ben oliata e si impegna al massimo per restituirci il “sense of wonder”e il respiro della magia necessario per un'avventura come questa.
P.S.: non mi sono soffermato sul cast perchè è una piacevole conferma, anche le new entry sono adeguate, ma una parolina va forse spesa per il piatto forte di questo film, Smaug: FENOMENALE dietro alla sua scorza c'è la performance mimica e vocale del grande Benedict Cumberbatch), ed è anche da questi dettagli che si vede la bravura di un regista.
MAGICO
Valerio Daloiso
Regia: Peter Jackson – Cast: Martin Freeman, Ian McKellen, Richard Armitage, James Nesbitt, Evangeline Lilly, Orlando Bloom, Benedict Cumberbatch – USA/Nuova Zelanda, 2013 – Durata: 161 min.
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