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Lo psicanalista e la fine dei tre capponi

Da Brunougolini
Una brava giornalista, Cinzia Leone, ha avuto l'ottima idea di andare ad intervistare per "Il riformista", nell'ambito di una serie di "dialoghi sulla crisi", un personaggio che di solito non frequenta i salotti televisivi. Ma che sa esprimere analisi di grande spessore che politici, sindacalisti, economisti, farebbero bene ad ascoltare. E' il "leader", se vogliamo usare questo termine, degli psicanalisti di tutto il mondo. E' infatti il presidente non solo della Spi, la Società psicoanalitica italiana, ma anche della “Internazionale", la Ipa (International Psychoanalytical Association).
Lo psicanalista e la fine dei tre capponi
Così alla domanda "La finanza sganciata dall’economia è fonte di angoscia?" risponde: "I giochi della finanza, si svolgono in un “altrove” che esclude le persone qualunque, producendo nell’inconscio un sentimento di impotenza simile a quella dei bambini esclusi dal lettone dei genitori: dove si fanno e si disfano le cose, magari altri bambini e avvengono accoppiamenti escludenti. La dissociazione che si crea tra l’evidenza del lavoro e l’evidenza del guadagno della finanza: la sensazione di una manipolazione, di un gioco delle tre carte".
Cinzia Leone chiede poi ad un certo punto se la pace sociale c’entra con la psicoanalisi. Stefano Bolognini risponde "Nei promessi sposi Renzo Tramaglino porta ad Azzeccagarbugli tre capponi legati per i piedi: avviati a una sorte nefasta, continuano a beccarsi tra di loro. Bisogna mantenere funzionante il dispositivo di comunità e aiutare i tre capponi a non beccarsi".
Appare come un riferimento ai tre sindacati italiani. E infatti verso la fine dell'intervista riecco la citazione manzoniana: "Tornando ai tre capponi di Renzo, bisognerebbe che le parti sociali mantenessero la capacità di dialogare. Più sarà ingiusta la redistribuzione dei costi della crisi tanto più ci sarà il rischio di reazioni violente".
Un avvertimento severo per Cgil, Cisl e Uil ma anche per Monti. Il movimento sindacale oggi è nella tempesta tra i decreti di Marchionne che abolisce gli accordi (frutto, ironia della sorte, anche di quella contrattazioni aziendale che a parole si esalta) e le misure anticrisi su pensioni e mercato del lavoro. Le proposte sindacali avrebbero una incidenza ben maggiore se godessero di un sostegno unitario. E comunque le forze politiche più che appelli unitari dovrebbero promuovere motivazioni unitarie (mentre anche loro spesso possono apparire come i capponi di Renzo Tramaglino).

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