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Lo sapevate che il Nexus 5 ha il chip QFE1100 per la riduzione del consumo di batteria?

Creato il 04 novembre 2013 da Riccardo Conti @YourLifeUpdated

Chi sperava di trovare una batteria da 3000 mAh sul Nexus 5 è sicuramente rimasto deluso. Il nuovo smartphone di Google, infatti, monta una batteria non removibile da soli 2300 mAh, che potrebbe fare storcere il naso a molti utenti, soprattutto considerando che il Nexus 5 ha un display molto ampio e un processore potente, che consuma parecchia energia, e che sicuramente avrà difficoltà ad arrivare a sera con un uso intenso.

Forse, però, Nexus 5 non avrà un’autonomia così limitata, visto che monterà il chip QFE1100, che dovrebbe garantire minori consumi della batteria. 

Ma cosa è il chip QFE1100? A cosa serve? Scopriamolo insieme.

nexus 51 Lo sapevate che il Nexus 5 ha il chip QFE1100 per la riduzione del consumo di batteria?

Nexus 5 ha il chip QFE1100 per la riduzione del consumo di batteria

Il Nexus 5 di Google, come sappiamo, monta una batteria da 2300 mAh, la stessa di HTC One. E, come è tristemente noto, l’autonomia di HTC One non è tra le migliori: con un uso intenso, infatti, difficilmente si arriva a sera.

Dunque, quando si è scoperto che Nexus 5 monta la stessa batteria di HTC One, molti utenti sono rimasti (giustamente) delusi. Ovviamente per esprimersi sull’autonomia del Nexus 5 è necessario testarlo a fondo in prima persona, ma forse, nonostante i 2300 mAh di batteria, il nuovo smartphone di Google potrebbe garantire una migliore autonomia rispetto ad HTC One e rispetto alla concorrenza.

Ma come è possibile tutto questo? Semplice: Nexus 5 monta il chip QFE1100, che dovrebbe ridurre il consumo di energia, aumentando quindi l’autonomia dello smartphone.

Nexus 5: prevista un’autonomia nella media grazie alla soluzione adottata da Qualcomm

In particolare, questo chip prodotto da Qualcomm introduce la tecnologia envelope tracking, una soluzione che permette di migliorare l’autonomia intervenendo sulla parte radio e sul calore emesso dallo smartphone. Tradotto in numeri, l’envelope tracking permetterebbe di contenere del 30% l’aumento del calore prodotto dalla CPU, che è uno dei fattori che va ad incidere sull’autonomia generale dei dispositivi mobili. Inoltre porterebbe benefici anche sulla connettività diminuendo del 20% il consumo della parte radio dello device.

Ovviamente questi numeri vanno poi analizzati sul singolo caso e dipendono da tanti fattori differenti, ma è sicuramente positivo notare che, nonostante la batteria un pò “limitata”, Nexus 5 di Google riesce comunque ad offrire questa interessante tecnologia per ridurre i consumi e migliorare l’autonomia generale. Dovremo però testare sul campo lo smartphone per capire quanto effettivamente questa tecnologia incida sull’aumento di autonomia dello smartphone.

Se interessati, qui potete scaricare il file PDF che descrive il componente QFE1100: Qualcomm Document Envelope Tracking.

Vi aggiorneremo presto sull‘autonomia e sulla durata della batteria del Nexus 5 di Google, facendo anche un confronto con LG G2, che ad oggi è lo smartphone con la migliore autonomia sul mercato, insieme al Galaxy Note 2 e 3 di Samsung.


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