L'elaborato evidenzia gli stretti rapporti tra Cooperativa Di Vittorio ed Amministrazione cittadina, rapporti che hanno caratterizzato la politica fidentina da decenni. Non si tratta di una denuncia ma di una descrizione, non si parla di voto di scambio, non si parla di condizionamenti, di tangenti o di altri fatti perseguibili. Le cose sono andate così e probabilmente sarebbero proseguite senza intoppi se non fosse intervenuto il fallimento della cooperativa il cui epitaffio il Sindaco ha avuto fretta di scrivere «La Di Vittorio merita un posto speciale nel capitale sociale della nostra comunità».
Oggi sappiamo qualcosa di più dalla relazione Capretti che ha affossato il piano concordatario, voluto dalle banche, frutto di un accordo tra queste, gli organi amministrativi della cooperativa ed il partito di riferimento PD che prevedeva il sacrificio dei prestatori buttati a mare. Piano concordatario sulla cui credibilità il Sindaco di Fidenza ha messo in campo tutto il suo peso politico abbandonandosi anche in dichiarazioni allarmistiche senza fondamento.
Tornando allo schema ancora due annotazioni: la massa elettorale prodotta è stimabile attorno a tre mila voti. Nel mutare poi della composizione del Consiglio Comunale nel tempo lo schema ha sempre trovato la sua stabilità nella permanenza dei dirigenti.
L'accattivante pubblicità nel Bollettino del 2003 firmato da
Bonati Giuseppe, Arlotti Marisa, Massari Andrea, Mora Giovanni,
Mora Igor, Rampini Stefano, Tosini Yuri