La tragedia della Costa Concordia, la nave da crociera incagliatasi all’isola del Giglio che ha causato notevoli perdite tra i passeggeri, ovviamente fa discutere.
L’Italia dei 50 milioni di commissari tecnici è diventata per l’occasione l’ Italia dei 50 milioni di marinai che giudicava le mosse del capitano Schiettino, e sulle ragioni di una rotta cosi vicino alla costa della piccola isola toscana.
Ma le polemiche riguardano sopratutto l’operato del capitano dopo l’urto.
Pare infatti che Schiettino abbia abbandonato la nave, prima della completa evacuazione della nave, mossa contraria alle regole del codice della navigazione, che sfocia nel penale, e sopratutto dopo la diffusione dell’audio delle telefonate che ha avuto con il capitano De Falco della capitaneria di porto di Grosseto, che coordinava le operazioni di recupero.
In queste telefonate emerge uno Schiettino vile, che si divincola dai suoi doveri, che mente alla capitaneria, rifiutandosi di tornare a bordo ad assistere, come da suo dovere, le operazioni di recupero dei passeggeri, contrapposto a un deciso De Falco, che ordina il da farsi, mettendo in riga il comandante della Costa Concordia.
De Falco è passato immediatamente agli occhi dell’opinione pubblica come un’eroe, e Schiettino imputato gia condannato dal solito processo mediatico.
Il problema pero’ è che De Falco ha fatto solo il suo dovere, possibile che in Italia chi fa il proprio dovere viene visto come un’eroe, perchè la massa cerca sempre una scappatoia per evitarlo, siano responsabilita da prendersi, o privilegi da lasciare (si vedano le feroci proteste dei tassisti di questi giorni, giusto per fare un esempio, che si lamentano, ma non si accorgono che altri, come i lavoratori dipendenti hanno dato al precedente giro)?
E Schiettino è un po la rappresentazione di questa Italia un po paracula, che non potra andare avanti per molto, e la crisi finanziaria, nonostante il rigore di Monti ce lo sta dimostrando: le agenzie di rating continuano a declassarci.
Se la mentalità dell’ Italia non cambia, quell’italia dove , stando a un recente indagine, il 60% delle assunzioni avviene per conoscenze o raccomandazioni,
se l’Italiano non inizia a pensare al lavoro anziche fare le scarpe al vicino, la fine che ci aspetta sarà grama.
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