Lo schifo del Brasile

MILANO. Opplà, il calcio nei palloni è salito. D’ora in poi resterà qua e menerà fendenti da qui. Il pensiero che mi sale alla mente in queste ore è uno e uno soltanto. Chi sta protestando per lo stravolgimento della vita del Brasile in vista dei mondiali (e poi delle Olimpiadi) ha ragione, ma la considerazione che va fatta subito dopo questa riflessione è una sola. Ho sentito e letto delle considerazioni molto accomodanti di alcune fra le stelle del calcio verdeoro sulla legittimità delle proteste e sparo lì la seguente considerazione: accorgersene prima no??? Ho visto una vera e propria untuosa captazio benevolentiae da parte di Neymar e compagni che sono quelli per i quali tutto sto circo barnum è stato creato. A loro non poteva venire un pensiero sul caro vita che stanno sostenendo questi poveretti di brasiliani prima che lo stesso medesimo fosse messo in atto? No, eh? Trovo spregevole che sti figuri si siano bellamente evitati la fatica di dire la loro prima che tutto fosse compiuto e che lo spettacolo andasse in scena, come trovo spregevole che nessun medium italiano abbia curato la cosa come andava curata quando le ruspe tiravano giù palazzi a Rio o quando la polizia bonificava interi quartieri dagli indesiderati. Calciolab lo ha fatto. Gli altri dov’erano?