Silvana De Mari si è rotta le palle di accettare le imposizioni della Salani e ha deciso di fare a meno di loro. Questa è la notizia che Fantasy Magazine ha diffuso qualche giorno fa e di cui si sta discutendo nel forum. Premessa, io sono profondamente in disaccordo con quelli che:
- "Miii, l'editing è una barbarie di cui gli scrittori non hanno bisogno"
- "Miii, già ti pubblicano il libro e ti lamenti pure?"
L'editing è fondamentale. Ma deve essere fatto bene e deve essere costruttivo, non distruttivo. Il pensiero di un editor deve essere quello di far risaltare un romanzo, non di plasmarlo nel libro che avrebbe scritto lui.
Quindi quoto e straquoto le parole della scrittrice (post del 7 febbraio):
"L’editing deve essere una proposta,mai un’imposizione"
Io avrei preferito di gran lunga che la De Mari potesse esprimere le sue idee, anche se sono conservatrici e di destra.
Sono lontano mille parsec da esse, ma penso che uno scrittore abbia tutto il diritto di farle emergere nel suo romanzo.
Chiaramente il lettore giudica anche in base a quello e il rischio di impiccarsi con la propria corda c'è sempre. Tuttavia, se chi scrive ha il coraggio delle proprie idee, questo passa in secondo piano. Tanto non è possibile piacere a tutti.
Capisco che la Salani possa avere una "linea editoriale" che non corrisponda con le idee della De Mari. Allora, rendere il romanzo più generalista può essere un'opzione che lo fa rientrare nella politica di quella casa editrice.
Mentre sono contro le correzioni zappate, che vanno a stravolgere la storia. Vedi l'esempio delle intelligenze e del destino editoriale del nano Nirdly (blog della De Mari, post del 22 dicembre).
La storia è la cosa più importante che c'è in una storia, dico male?
Peggio ancora sono le correzioni che vengono fatte per ampliare il target. Tipo, toglimi tutto quel sangue dal combattimento, così lo possono leggere anche i dodicenni. Ecco, quelle sono correzioni fatti per puro marketing, senza questioni ideologiche legate, che rischiano davvero di distruggere un romanzo senza motivi validi.
E per me anche le correzioni fatte alla De Mari sono legate al marketing, per "democratizzare" maggiormente il libro e non trovarsi addosso critiche politiche.
Discorso di coerenza ideologica e contratti editoriali.
Sarebbe meglio mettere in chiaro le cose prima. Pubblichi per un'editrice per ragazzi che promuove certe idee politiche? Vedi prima quali sono le possibilità di manovra che ci sono.
Capita che gli esordienti si trovino a pubblicare con dei compromessi sul romanzo. Non è detto che questi compromessi continuino ugualmente nei romanzi successivi: dipende da quello che c'è scritto.
Una cosa molto semplice sarebbe finire un determinato lavoro seguendo il contratto e poi non pubblicare più con quegli editori. Hai fatto esperienza, ti sei fatto un nome, magari ti sei guadagnato più forza contrattuale con un'altra casa editrice.
E' chiaro, la De Mari non è esattamente un'esordiente. Ha quasi sessant'anni e la possibilità di pagare 10.000 euro di penale dovute al contratto di esclusiva con Salani. Non è detto che tutti i ragazzi alla prima esperienza editoriale riescano a fare la stessa cosa.
Detto questo, la De Mari ha avuto coraggio a fare quello che ha fatto e io la rispetto.
Il suo blog mi mette i brividi, ma la rispetto.
Non so, tutti quei post filosionisti* contro i palestinesi e l'islam, tutto quel socialismo sbandierato e trasformato in liberismo, tutto quel "non hanno fatto parlare il Papa alla Sapienza".
Davvero, non è roba per me. Fatico a capire quegli ex-socialisti che adesso votano Berlusconi e fanno gli interessi dei padroni. Forse hanno scordato le loro origini. Forse le loro origini i socialisti le avevano già scordate tanto tempo fa.