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LO SCONOSCIUTO DEL LAGO (L’inconnu du lac)

Creato il 26 settembre 2013 da Ussy77 @xunpugnodifilm

49910Un lago appartato. Relazioni pericolose al crepuscolo

Un film teso ed esplicito. Presentato (e premiato) a Cannes 66, il nuovo progetto di Guiraudie è un noir che si nasconde tra le fronde di un’estate omosessuale. Provocazione o ricerca di verosimiglianza?

Un lago e un bosco. Qui all’inizio dell’estate Franck conosce Henri, che si siede sempre di fronte all’acqua semplicemente per trovare serenità. Dopo pochi giorni conosce Michel, per il qual prova un’intensa passione. Una sera lo vede annegare il suo compagno, e pur sapendo la sua pericolosità se ne innamora.

Bisogna saper digerire le immagini iniziali e non farsi coinvolgere dalla superficialità visiva delle scene di sesso esplicite (nelle quali l’interesse non è quello di distogliere lo sguardo, anzi il regista si sofferma sui dettagli genitali) per poter analizzare e apprezzare Lo sconosciuto del lago. Guiraudie si districa tra sesso e amore e, pur non volendo, confonde lo spettatore. Perché se l’interesse del regista è quello di indagare e ostentare le primordiali pulsioni sessuali, arrivando a esasperarle, lo spettatore (nonostante la costruzione narrativa lineare e un cinemascope maestoso e plastico) si sente stordito, turbato da una vicenda che cambia registro più di una volta, che alterna noir e sottile pornografia. Lo sconosciuto del lago è un piccolo prodotto che insegue la sessualità effimera omosessuale (sbattuta in faccia allo spettatore) e che stila il manifesto viscerale di un amore che oltrepassa la comune sensazione di rischio mortale. Difatti Franck è attratto non solo dalla prestanza fisica di Michel, ma anche dalla sua pericolosità e dalla sua devianza sociale. Ed è su questo campo che si consuma la sessualità frugale (tra le fronde di un bosco ai bordi di una spiaggia lacustre) ed è sempre su questo campo che si esplica un altro amore, forse più sussurrato, che passa sottotraccia, ma che evidenzia sacrificio e attesa. E l’amore (non ricambiato) che si sviluppa su questi toni più sommessi e verosimili è quello tra il giovane Franck e Henri, un incerto omosessuale, poco attraente e goffo.

Però purtroppo Lo sconosciuto del lago non riesce a farsi totalmente strumento di indagine sociale e si sofferma su un contesto crepuscolare, che si fa largo tra ironia, silenziosi approcci e incursioni thriller. Inoltre Guiraudie non coinvolge e si lascia trascinare dalla volontà di rendere il tutto eloquente, tra riprese frontali e ambiguità stilistica. Difatti il film ha palesemente una doppia natura e mentre da una parte è caricato di una suspense reale sul destino di Franck, dall’altra parte osserviamo una rievocazione cruda e diretta di certi costumi omosessuali, nei quali il consumo ripetuto e insaziabile del desiderio è una messa a morte dell’amore. Tuttavia pur non volendo scandalizzare, Lo sconosciuto del lago non riesce a sganciarsi da quella superficialità visiva, che non riesce a farsi specchio tornasole di un sottotema, che sequenza dopo sequenza si fa sempre più evidente, ma sempre più esile.

Uscita al cinema: 26 settembre 2013

Voto: **1/2


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