Lo scontrino di Bimbaviola

Pago a Bimbaviola la lezione. Un'ora di spagnolo e una nuova ora di inglese. Con lo spagnolo , sebbene arrugginito da un'estate di silenzio, bene o male comprendo e riesco a dire quel che penso. L'inglese è un muro rigido e liscio. Non passo. D'altronde sono anni che non lo studio e raramente mi capita di parlarlo. Quando ricevo il resto , mentre metto il computer nella borsa , uno scontrino cade dal portafogli della mia professora sempre di viola vestita. Le porgo il pezzetto di carta . Ne ha già tolti altri tre o quattro e subito li butta via. Il suo portafogli è ordinato . Il mio no. Contiene un bel po' di carta. Torno a casa nella sera tiepida. Tolgo quattro foglie gialle dalla sella della vespa e mi godo il tramonto maestoso sul mare piatto. Arrivato a casa, ancora in garage comincio l'operazione . Ci sono tanti scontrini, troppi.
0,90 centesimi di euro. Quanti caffè prendo. Sarà bene ridurli.
1,20 Bar della rossa, Ginseng. Lo trovo sempre troppo dolce.
Supermercato. Supermercato. Supermercato. Scarpe verdi. Ancora supermercato.
Ferramenta, uno scontrino vecchio, non saprei proprio di che si tratta, forse l'olio di lino cotto.
Cinema, tre biglietti. Basilicata coast to coast è un piccolo capolavoro. Comprerò il dvd. Genitori e figli, ama mangia prega.
E poi la mail e il numero di David . L'avevo pure cercata. Meno male che c'è FB.
Ancora farmacia B. La mitica Biancaneve, magari un giorno ve ne parlerò quando mi dedicassi al bestiario locale del paese dove abito.
E poi ancora appunti che non ho ricordato e numeri che , quelli si, dovrei avere tutti, Butta che ti ributto, mi chiedo come tutta quella carta stesse nel mio portafogli. Misteri dell'esistere. Il bimbozzo contro il mondo. E' quasi sempre un pareggio.